Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 28 aprile

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di martedì 28 aprile. Calano i ricoverati in terapia intensiva e non intensiva, diminuiscono anche le persone in isolamento domiciliare.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 22.00Coronavirus: a Pescara la “movida” riaccesa per protesta, chiavi al sindaco

Ore 19.32Il sindaco di Montesilvano incontra i commercianti

Ore 19.09Stasera a Pescara 40 attività di piazza Muzii e dintorni accenderanno le vetrine per protesta

Ore 18.27Nasce la federazione Ecua per gli operatori culturali

Ore 17.48 – La chiusura prolungata dei ristoranti allarma il settore pesca in Abruzzo

Ore 17.25 – I Circoli Tennis Abruzzesi vorrebbero riprendere le attività interrotte dal Coronavirus 

Ore 16.16Oggi sono 25 i nuovi casi di Coronavirus su 823 tamponi analizzati (3% del totale)

Ore 16.02Marsilio visita l’ospedale di Teramo

Ore 15.23L’UPI Abruzzo scrive a Marsilio per appalti province

Ore 15.02Il Pd Abruzzo dialoga on line su Pandemia e transizione ecologica 

Ore 14.26 – Gli operatori culturali di Pescara ascoltati in Commissione su ripresa attività

Ore 14.22- Coronavirus Abruzzo: ARiA “Primum vivere deinde philosophari”

Ore 14.02 – Ad Avezzano la Polizia scopre un negozio di generi alimentari aperto anche il 25 aprile

Ore 13.55- Coronavirus Abruzzo: nasce l’Associazione Italiana “Guariti Covid-19”

Ore 13.45- Coronavirus Abruzzo, balneatori preoccupati dal silenzio 

Ore 13.15- Coronavirus Abruzzo: Fase 2 e Ricostruzione post sisma, Legnini “Investire sulla sicurezza”

Ore 12.45- Coronavirus Abruzzo: Bocchino “19 milioni per Turismo, Commercio e Istruzione”

Ore 12.11 – Coronavirus Abruzzo: Tpl, “Ripresa economica: una scommessa da vincere”

Ore 11.45- Coronavirus Abruzzo: protesi disabili, Asl di Pescara riapre gli sportelli

Ore 11.30- Coronavirus Abruzzo: sanificazione climatizzatori, solo da imprese abilitate

Ore 11.20-  Coronavirus Abruzzo:la rivoluzione dei mercati rionali

Ore 11.10- Coronavirus Abruzzo. Teramo, 1° Maggio e Virtù: ecco le regole da osservare

Ore 10.40 –  Coronavirus Abruzzo: Pineto, riapre sul web il centro diurno per disabili 

Ore 10.27Dal 1° giugno ok a parrucchieri ed estetisti: rabbia e perplessità di Confartigianato

Ore 9.20- Coronavirus Abruzzo: Anva e Fiva Dimenticato il commercio su aree pubbliche”

Ore 9.00 – Coronavirus Abruzzo: Sulmona, la Giostra Cavalleresca slitta a settembre 

Ore 8.45- Coronavirus Abruzzo: Fase 2, Confesercenti “Fateci riaprire subito”

Ore 8.30- Coronavirus, D’Amario: “ora i test sierologici su 150mila italiani”

Ore 8.00- Coronavirus Abruzzo. Chieti: Cgil, Cisl e Uil Pensionati “Appello per i più fragili”

Ore 6.00 – L’Abruzzo avrebbe già incrociato lo zero in termini di nuovi casi territoriali da Coronavirus

LE NOTIZIE ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO

In Italia si conferma il calo dei malati di Coronavirus: sono complessivamente 105.205, 608 meno di ieri. La diminuzione ieri era stata di 290, mentre domenica c’era stato un incremento di 256 malati. Le vittime sono salite a 27.359, +382 in un giorno. Ieri l’aumento era stato di 333. Sono 68.941 i guariti, con un incremento rispetto a ieri di 2.317. L’aumento ieri era stato di 1.696. Prosegue anche il calo dei ricoveri in terapia intensiva: ad oggi sono 1.863, 93 in meno rispetto a ieri. Di questi, 655 sono in Lombardia, 25 in meno rispetto a ieri. Dei 105.205 malati complessivi, 19.723 sono ricoverati con sintomi, 630 in meno rispetto a ieri, e 83.619 sono quelli in isolamento domiciliare. L’Italia supera la soglia dei 200.000 contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi al Coronavirus, le vittime e i guariti. Ad oggi sono infatti 201.505, con un incremento rispetto a ieri di 2,.091. L’aumento ieri era stato di 1.739. Sono 35.744 i malati in Lombardia (303 in più rispetto a ieri), 12.003 in Emilia-Romagna (-222), 15.506 in Piemonte (-2), 8.601 in Veneto (-259), 5.896 in Toscana (-87), 3.571 in Liguria (-9), 3.334 nelle Marche (+)24, 4.562 nel Lazio (+0), 2.802 in Campania (-75), 1.565 nella Provincia di Trento (-142), 2.919 in Puglia (+7), 1.239 in Friuli Venezia Giulia (-19), 2.143 in Sicilia (+20), 1.990 in Abruzzo (-40), 910 nella provincia di Bolzano (-30), 275 in Umbria (-12), 772 in Sardegna (-4), 764 in Calabria (-18), 209 in Valle d’Aosta (-26), 205 in Basilicata (-12), 195 in Molise (-5). Quanto alle vittime, se ne registrano 13.575 in Lombardia (+126), 3.472 in Emilia-Romagna (+41), 2.936 in Piemonte (+58), 1.408 in Veneto (+64), 811 in Toscana (+16), 1.141 in Liguria (+13), 893 nelle Marche (+9), 414 nel Lazio (+17), 358 in Campania (+6), 412 nella provincia di Trento (+5), 407 in Puglia (+2), 278 in Friuli Venezia Giulia (+7), 232 in Sicilia (+1), 310 in Abruzzo (+11), 272 nella provincia di Bolzano (+2), 65 in Umbria (+0), 109 in Sardegna (+0), 85 in Calabria (+2), 135 in Valle d’Aosta (+2), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.846.934 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.274.871 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 57.272. I dati sono stati appena comunicati dalla Protezione civile.

Sono 92 i possibili scenari in vista della fase 2 delineati dall’Istituto Superiore di Sanità nel rapporto anticipato oggi da alcuni organi di stampa e già consegnato al governo. Nel peggiore di questi scenari si prevede che, a fronte di una riapertura quasi generalizzata, incluse le scuole, l’indice di contagio  tornerebbe a posizionarsi sopra il valore 2 e le terapie intensive raggiungerebbero la saturazione entro poco più di un mese, l’8 giugno. In particolare riaprire le scuole innescherebbe una nuova crescita della curva epidemica, con la rapida saturazione dei posti in terapia intensiva. In un secondo scenario, che prevede ad esempio la riapertura delle scuole ma senza una ripartenza dei settori produttivi e con un ridotto uso dei mezzi di trasporto pubblici, l’aumento  sarebbe tale da consentire alle terapie intensive di reggere fino ad ottobre. Un altro scenario vede la possibilità di riaprire tutto senza telelavoro ma con le scuole chiuse: le terapie intensive sarebbero esaurite entro i primi di agosto. Le simulazioni del’Iss indicano che, anche facendo restare a casa dal lavoro gli over-50 e limitando gli spostamenti degli over-60, il tasso di contagio risalirebbe. Da qui l’invito alla massima cautela e prudenza da parte dell’Iss. Nel documento si fa anche riferimento alle incertezze sull’efficacia dell’uso delle mascherine per la popolazione generale, dal momento che su tale aspetto le evidenze scientifiche sono limitate.

Due protocolli per avviare il piano infanzia per la fase 2: èquanto si legge in un comunicato della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti dopo la prima riunione svoltasi stamani in videoconferenza. All’incontro hanno partecipato i ministri Lucia Azzolina, Nunzia Catalfo e Vincenzo Spadafora, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, il presidente dell’UPI, Michele De Pascale, il presidente dell’ANCI, Antonio De Caro, il sindaco di Firenze e referente città metropolitane, Dario Nardella, e il Presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Villani. Nella riunione si è lavorato all’ipotesi di due protocolli e di linee guida da sottoporre al Presidente del Consiglio e al Comitato tecnico scientifico, in modo che già dal prossimo 4 maggio si possa, in collaborazione con gli enti locali, offrire alle famiglie un piano di attività educative per bambini e ragazzi e al tempo stesso sostenere i genitori nella ripresa dell’attività lavorativa. Un primo protocollo dovrebbe permettere da maggio la possibilità di attività in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati. In valutazione anche l’ipotesi di maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi. Il documento successivo dovrebbe invece prevedere indicazioni applicabili dal mese di giugno in riferimento all’attività di centri estivi, in collaborazione con il mondo sportivo, il terzo settore, gli enti locali, che saranno protagonisti della ripresa e di una doverosa risposta di prossimità ai bisogni delle famiglie.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha detto che sarà valutata la possibilità di mettere a disposizione i cortili delle scuole non interessate da lavori di manutenzione: “Il Governo è al lavoro sulla definizione di linee guida specifiche che consentano di far recuperare la dimensione della socialità ai bambini più piccoli, attraverso attività all’aperto. Sappiamo bene che su questo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico invitano alla massima prudenza. Si tratta quindi di un puzzle di difficile composizione. Servono cautela e responsabilità. Ma con le giuste precauzioni si possono ipotizzare soluzioni di buonsenso, da programmare nelle prossime settimane, per dare una mano alle famiglie. Serviranno protocolli rigidi da un punto di vista sanitario, con la massima attenzione alle misure di distanziamento. Ma la dimensione dello stare con i coetanei in spazi aperti e facendo attività motoria è centrale per il benessere psicofisico dei bambini. Pertanto, la scuola non rinuncerà a fare la propria parte per valutare la fattibilità di queste iniziative. Saranno esclusi naturalmente gli istituti scolastici impegnati nei lavori di edilizia che stanno partendo e che sono necessari in vista di settembre”.

Arcuri,dal 4/5 distribuite 12 mln mascherine al giorno. Per inizio scuole a settembre arriveremo a 30 milioni – “Da lunedì potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l’attuale fornitura. Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all’inizio dell’emergenza”. Lo ha detto il Commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla protezione civile.

Coronavirus: Conte, più grande tragedia Ue da dopoguerra. Mai avremmo pensato di affrontare emergenza del genere  – “Questa suturazione della ferita di Genova giunge in un periodo di particolare emergenza: non avremmo mai pensato di affrontare un’emergenza del genere, sanitaria, economica, sociale. Con gli altri leader siamo tutti consapevoli che in Europa è la più grande tragedia, la più grande sfida che affrontiamo dal dopoguerra a oggi”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento dal cantiere del ponte di Genova, per il completamento dell’ultima campata.

Coronavirus alimenta le fake news sull’asteroide in arrivo. Masi, ‘reazione mai vista’. Sui siti ‘un pacchetto di paure’  – Il coronavirus e l’asteroide 1998 OR2 che domani si avvicinerà alla Terra hanno alimentato una delle più grandi fake news degli ultimi anni, associati in un ‘pacchetto di paure’ privo di fondamento. “Da settimane l’asteroide potenzialmente pericoloso 1998 OR2 viene indicato da molti media come di imminente collisione con la Terra. Tutto falso, al pari di ogni congettura che lo leghi alla pandemia da Covid-19”, osserva l’astrofisico Gianluca Masi, fondatore e responsabile del Virtual Telescope e coordinatore per l’Italia dell’Asteroid Day. Il passaggio ravvicinato è previsto alle 11:56 italiane del 29 aprile, quando l’asteroide dal diametro stimato fra 1.8 e 4.1 chilometri raggiungerà la distanza minima dalla Terra, pari poco più di 6 milioni di chilometri, ossia circa 16 volte la distanza media che separa il nostro pianeta dalla Luna: “una distanza che, seppur ridotta rispetto a quelle cui siamo abituati anche nel Sistema Solare, resta comunque molto ampia, tanto – osserva Masi – da escludere il benché minimo rischio di un impatto con la Terra”.

Coronavirus: quintuplicati attacchi informatici a Oms  -L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) “ha subito un drammatico aumento del numero di attacchi informatici diretti al proprio personale e truffe via e-mail rivolte al pubblico in generale”. Tanto che il numero di attacchi informatici che ha ricevuto “è ora più di cinque volte il numero dello stesso periodo dell’anno scorso”. Questo l’allarme che si legge in una nota pubblicata sul sito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Solo la scorsa settimana, circa 450 indirizzi e-mail e password dell’Oms attivi sono stati divulgati online insieme a migliaia appartenenti ad altri che lavorano alla risposta del nuovo coronavirus. Le credenziali trapelate “non hanno messo a rischio i sistemi dell’Oms perché i dati non erano recenti”. Nelle mail, i truffatori, che si fingono personale dell’Oms “hanno sempre più preso di mira il grande pubblico al fine di incanalare le donazioni a un fondo fittizio e non all’autentico Fondo di risposta solidale Covid-19”

“Garantire la sicurezza delle informazioni sanitarie per gli Stati membri e la privacy degli utenti che interagiscono con noi è una priorità in ogni momento, ma anche in particolare durante la pandemia di Covid-19. Siamo grati per gli avvisi che riceviamo dagli Stati membri e dal settore privato. Siamo tutti uniti in questa lotta”, ha detto Bernardo Mariano, Chief Information Officer dell’Oms. L’Oms, che sta lavorando a rafforzare le misure di sicurezza, “chiede al pubblico di rimanere vigile contro e-mail fraudolente e raccomanda l’uso di fonti affidabili per ottenere informazioni su Covid-19 e altri problemi di salute”.

Coronavirus: al via studio in 50 paesi su perdita olfatto. Questionario per chi ha avuto infezione respiratoria recente- Capire perchè, come e quanto spesso i malati di Covid-19 perdano gusto e olfatto: è l’obiettivo del progetto dell’associazione internazionale Global Consortium for Chemosensory Research, cui partecipa anche la Sissa (Scuola Internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste, e le istituzioni di 50 Paesi nel mondo, dalla Nuova Zelanda al Giappone, dall’Africa agli Stati Uniti e Sud America. Tutti sono chiamati a prendervi parte, compilando un questionario anonimo e multilingue. Ancora non si è capito infatti il significato clinico di questi due sintomi, la cui origine potrebbe aiutare a comprendere diversi aspetti dell’azione del virus sull’organismo e del contagio. Un contributo utile a risolvere l’enigma potrebbe venire da tutti coloro che hanno o hanno avuto negli ultimi tempi una malattia respiratoria, raffreddore, influenza o Covid-19, rispondendo al questionario pubblicato sul sito https://gcchemosensr.org. I dati saranno poi utilizzati dagli esperti per un’analisi approfondita dei dati raccolti in tutto il mondo e resi pubblici. I questionari sono attualmente disponibili in 14 lingue, tra cui l’italiano, ma sono destinati ad arrivare a 30 in pochissimo tempo. “Tutti abbiamo l’esperienza della perdita di olfatto e gusto quando siamo raffreddati. Da quanto si è visto finora però, nei pazienti COVID-19 la perdita di olfatto e gusto si presenta in maniera del tutto peculiare. E vogliamo saperne di più”, spiega Anna Menini della Sissa. Attraverso questo studio si lavorerà per “capire meglio le origini della perdita dell’olfatto e del gusto, quanto è frequente nei pazienti Covid-19 e scoprire se questi sintomi possano essere dei potenziali segnali di allarme per identificare la malattia anche in assenza di altri sintomi – conclude – Una caratteristica che, se verificata, sarebbe molto importante per identificare rapidamente la possibilità di contagio da parte del virus”.

Fase 2: studio, ridurre contatti interpersonali del 50-80% . Modello per controllo ospedalizzazioni in E-R e Lombardia – Nella fase di allentamento del lockdown in Emilia-Romagna sarebbe necessario ridurre il numero medio di contatti interpersonali di circa il 50% rispetto a quelli pre-lockdown, mentre in Lombardia il numero andrebbe ridotto dell’80% per non rischiare di dover applicare un lockdown completo fino all’estate. Sono gli scenari messi a punto da un progetto di ricerca coordinato dall’Università di Bologna e dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) ha elaborato diversi possibili scenari di impatto delle misure di distanziamento sociale sulle ospedalizzazioni da Covid-19. Secondo i risultati ottenuti, per mantenere sotto controllo i nuovi ricoveri, in Emilia-Romagna occorrerebbe dimezzare nei prossimi mesi il numero medio di contatti interpersonali giornalieri per ogni cittadino rispetto a quelli pre-lockdown. In Lombardia il numero dei contatti dovrebbe ridursi invece dell’80%. Lo studio, diffuso online in forma ‘preprint’, utilizza un modello matematico inizialmente sviluppato per il contesto cinese e poi adattato dai ricercatori all’ambito lombardo e a quello emiliano-romagnolo, utilizzando i dati della Protezione Civile.

Coronavirus: in difficoltà chi ha tumori e problemi cuore. Complicato accedere a cure, per molti paura di andare in ospedale  – In Italia quasi 11 milioni di persone vivono con malattie oncoematologiche e cardiovascolari, un cittadino su 6, che rendono fragili i pazienti colpiti e ancora più a rischio di sviluppare forme gravi di coronavirus. Lo hanno ricordato diversi esperti durante una conferenza stampa virtuale organizzata oggi la Fondazione Insieme contro il Cancro, secondo cui i pazienti stanno andando incontro a grandi difficoltà. “La pandemia causata dal Covid-19 ci ha obbligato a sospendere alcune attività assistenziali tra le meno urgenti ed a riformulare percorsi e routine – spiega Francesco Cognetti, Presidente Fondazione Insieme contro il Cancro e Direttore Oncologia Medica Regina Elena di Roma -. Molti pazienti hanno sospeso il trattamento, circa il 15% lo ha fatto per scelta, per paura di frequentare gli ospedali. Molti non sono stati sottoposti a chirurgie importanti perché le terapie intensive sono piene. Si rischiano danni molto seri, devono riprendere gli screening, deve riprende l’organizzazione oncologica su nuove basi”. Gli oncologi chiedono alla Istituzioni di considerare le specifiche esigenze dei pazienti colpiti da neoplasie e cardiopatie per definire percorsi specifici. “Vogliamo essere coinvolti nella definizione delle linee di indirizzo per tutelare anche le persone con tumori del sangue – afferma Paolo Corradini, Presidente SIE (Società Italiana di Ematologia) e Direttore Ematologia Istituto Nazionale Tumori di Milano -. Le terapie spesso sono immunosoppressive e riducono le normali difese dell’organismo, anche se nel 70% dei casi portano a guarigione. Vi sono studi preliminari, che indicano una mortalità di circa il 30% nei pazienti ematologici in trattamento che contraggono il Covid-19. Infatti l’interruzione della terapia a causa del virus determina una progressione del tumore molto più velocemente di quanto accada nelle neoplasie solide. Nella fase 2, il coronavirus continuerà a circolare. Quindi vanno adottate tutte le precauzioni necessarie perché i reparti restino ‘Covid free'”.

Scuola:Comuni-Province,da 4 maggio soluzioni a genitori  ‘Per figli non a scuola. Da giugno strutture ricreative’  – “Per lunedì prossimo, 4 maggio, i genitori che tornano al lavoro devono poter contare su soluzioni per i loro figli che non vanno a scuola. Da giugno poi, i bambini devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture, come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie.

Certo, in numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale, quindi in una proporzione di 4-5 bambini per ogni operatore. Ma dobbiamo occuparci di loro che stanno soffrendo probabilmente di più la privazione delle relazioni sociali”. Queste le richieste presentate da Antonio Decaro, Dario Nardella e Michele de Pascale, che hanno partecipato in rappresentanza di tutti i sindaci, ai lavori del tavolo convocato dal governo sul tema dei bambini e di un loro graduale ma indispensabile ritorno alla vita attiva

Coronavirus: ricoveri per infarto giù del 50% .In calo anche ricoveri per scompenso  – A causa dell’epidemia di Covid-19 si è registrata in Italia una riduzione superiore al 50% dei ricoveri per infarto. E sono in calo di circa un terzo le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco, anomalie del ritmo cardiaco e disfunzione di pacemaker e defibrillatori. Lo hanno sottolineato alcuni esperti durante una conferenza stampa organizzata da Fondazione Insieme contro il Cancro. “È molto delicata la condizione delle persone con patologie cardiovascolari, che raggiungono i 7,5 milioni nel nostro Paese – sottolinea Ciro Indolfi, Presidente Società Italiana Cardiologia (SIC) e ordinario di Cardiologia all’Università Magna Grecia di Catanzaro .

Le principali sono le malattie ischemiche del cuore, le patologie cerebrovascolari e le malattie cardiache strutturali, sicuramente non meno gravi del Covid-19. In presenza dei primi sintomi di un problema coronarico, ad esempio un dolore di tipo costrittivo al torace, è opportuno rivolgersi al sistema dell’emergenza 118, perché gli ospedali hanno attivato percorsi separati per ridurre il rischio di infezione.

Ecco perché servono linee di indirizzo nella fase 2 anche per i cardiopatici”. In Italia, le malattie cardiovascolari (37% di tutti i decessi) rappresentano la prima causa di morte, seguite dalle neoplasie (29%). Numeri che si riflettono anche nei decessi per coronavirus: il 17% delle persone che muoiono a seguito di complicanze del Covid-19 è costituito da pazienti oncologici, il 70% è iperteso, il 27% soffre di cardiopatia ischemica, il 22% di fibrillazione atriale, il 16% di scompenso cardiaco e l’11% di ictus.”Il Covid-19 non è una malattia solo respiratoria- spiega il prof.Francesco Romeo, Presidente Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus e Direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata Roma -., ma interessa indirettamente o direttamente anche il cuore, perché i recettori Ace-2, la principale porta di ingresso utilizzata dal virus per invadere le cellule umane, sono presenti nei pneumociti, nei cardiomiociti e nelle cellule endoteliali vascolari”.

Def:Upi,riconoscere maggiori imprese costi per sanificazione – Intervenendo presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, in tema di Def, il presidente dell’Upi (Province) Michele de Pascale ha evidenziato una nuova criticità che gli Enti stanno riscontrando nei cantieri già aperti. “Le ditte – ha affermato – si stanno attivando per vedersi riconosciuti maggiori oneri giustificati dalle maggiori spese generali per una gestione di sorveglianza e sanificazione, maggiori costi sulle voci generate da una incidenza riflessa sui prezzi dei materiali, per maggiori oneri della sicurezza. e allungamento dei tempi di realizzazione delle opere a causa del minor numero di operai che potrà lavorare nei cantieri per il rispetto del distanziamento sociale. Serve -ha chiesto quindi – un fondo di garanzia per Province ed enti locali per coprire questi nuovi costi inattesi”

Coronavirus: droni per disinfettare ambienti, test in Italia. Con il progetto Robotica REstart, previsto in settembre a Pisa  – Droni per disinfettare gli ambienti in modo da garantire la totale sicurezza per gli operatori, che possono controllare i robot volanti distanza: è quanto prevede il progetto Robotica REstart, la cui sperimentazione è prevista entro settembre a Pisa, presso la Fondazione Monasterio e l’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana. Il progetto è sostenuto e finanziato da Reale Mutua, capogruppo di Reale Group, attraverso la fondazione filantropica “Il Talento all’Opera”, lanciata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “E’ un’esperienza importante di collaborazione fra imprese e università pubblica, da replicare”, osserva Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Abbiamo sviluppato in sinergia un progetto di ricerca subito applicabile, abbiamo raccolto risorse tutte private tramite fundraising e ci accingiamo a offrire alla collettività uno strumento immediatamente utilizzabile nelle strutture sanitarie”, ha aggiunto riferendosi allo spirito di squadra, che fa rientrare il progetto nelle attività di “terza missione”. Il drone, osserva la Scuola Superiore Sant’Anna in una nota, sarà il risultato della riconversione di tecnologie sviluppate nell’ambito della robotica per ispezione all’interno di una piattaforma robotica per la disinfezione degli ambienti, e sarà equipaggiato con lampade UV-C o erogatori spray di soluzioni disinfettanti. “E’ cruciale investire già oggi nello sviluppo delle nuove tecnologie che garantiranno la nostra sicurezza di domani nei luoghi e spazi condivisi, quali gli ambienti sanitari, di lavoro o di attività culturali e sociali”, ha detto il responsabile scientifico del progetto, Antonio Frisoli, del Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Fase 2: Bonetti, per bambini attività educative nei parchi  – “L’idea di fondo che ho messo in campo è che se le scuole non possono riaprire, dobbiamo sostenere le famiglie attraverso una rete di realtà educative che possa riorganizzare attività a custodia e per l’educazione dei bambini ovviamente in una modalità sicura con piccoli gruppi e il distanziamento. La prima proposta fatta è: usiamo gli spazi aperti, i parchi, sulla loro riapertura ho fatto una battaglia”. Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ai microfoni di Radio24. Creando, in particolare, ha aggiunto Bonetti “una alleanza con i comuni e con le realtà del terzo settore per poter organizzare attività in sicurezza per poter custodire i bambini” ma anche che abbiano “una valenza educativa, non solo di sostegno alle famiglie. Immagino che questo possa essere fatto da giugno, già stamattina incontrerò i Comuni, le Regioni, le Province, insieme agli altri ministeri, coinvolti per iniziare ad avere delle linee guida per aiutare i comuni eventualmente a creare delle attività all’aria aperta. E poi stiamo anche pensando, proprio per rispondere a quel bisogno di alcune famiglie in difficoltà nella gestione della didattica, a figure di volontari, studenti universitari che possono andare a casa, a svolgere questo compito di carattere sostitutivo alla scuola”. Secondo la ministra, dal 4 maggio per le famiglie sarà possibile utilizzare il “congedo straordinario: lo sto chiedendo – ha spiegato – in una forma elastica non rigida, per poter rimanere a casa con i propri figli, sia per le madri e sia per i padri”. “Il sostegno economico per le baby sitter rimane – ha ricordato Bonetti – ma non basta perchè l’incertezza non è solo il 4 maggio, ma giugno, luglio, agosto. A questa incertezza si deve dare una risposta stabile: gli italiani necessitano di una ulteriore liquidità, l’assegno mensile per tutti i figli fino alla fine del 2020 proprio per far fronte a quelle eventuali spese aggiuntive”.

“Il trend al di là di flessioni dovute al weekend indica un progressivo decremento dei morti e dei casi di infezione, anche se con meno tamponi fatti”. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sintetizza così tornando in conferenza stampa alla Protezione civile i dati di giornata sul coronavirus in Italia. Il numero che spicca è il calo dei pazienti in terapia intensiva, sotto i 2 mila (sono 1.956, 53 in meno di domenica): non accadeva dal 16 marzo. I posti in rianimazione saranno un indicatore importante anche per la Fase 2, specie in caso di nuovi scoppi epidemici. In 24 ore condizionate dal numero esiguo di tamponi rispetto alla media del periodo – appena 32 mila, ‘colpa’ del ponte festivo – si registra comunque il decremento record di ricoverati con sintomi nei reparti ordinari: -1.019, di cui 956 in Lombardia. Tornano a scendere i malati, gli ‘attualmente positivi’, che ora sono 105.813, con un calo di 290; i contagiati totali – che comprendono anche morti e guariti – crescono di 1.739 unità e si avviano ai 200 mila. Le persone dimesse ammontano ora a 66.624: in un giorno i guariti sono aumentati di 1.696 unità (erano stati 1.808 domenica). Le vittime giornaliere sono invece 333, un dato più alto del giorno addietro, quando si era registrato l’incremento più esiguo dal 15 marzo (+260). Il totale sempre più impressionante dei deceduti per Covid 19 è ora di 26.977. Un dato a cui potrebbero mancare 10 mila decessi, secondo una stima elaborata da un gruppo di fisici dell’Università La Sapienza di Roma e della Temple University di Philadelphia, negli Usa. La base sono dati Istat sui decessi rispetto agli anni scorsi in un certo numero di Regioni. Insomma, le vittime potrebbero essere oltre 35 mila.

Segnali ancora contrastanti dalla Lombardia, l’epicentro della pandemia in Italia. Oltre al calo massiccio di ricoverati, i decessi (in totale 13.449, la metà del totale nazionale) aumentano di 124.  I positivi sono 73.479, con un aumento di 590, ma i tamponi effettuati sono stati solo 5.053 (12.642 quelli effettuati sabato). In compenso sono ora 680 i ricoverati in terapia intensiva e “rispetto al 3 aprile sono più che dimezzati, dato che avevamo circa 1400 persone, sottolinea il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala. A dimostrazione della situazione ancora difficile delle Regione, rispetto ad esempio al Veneto che è stata l’altro territorio inizialmente più colpito, c’è però la percentuale di positivi sui casi testati: 19% nelle ultime 24 ore in Lombardia a fronte dell’1% in Veneto. Primo calo dei malati in Piemonte, -11, nella regione divenuta un caso nelle ultime settimane.

Per la Fase 2, per la quale predica ancora “massima cautela e gradualità” Brusaferro anche come esponente di punta del Comitato tecnico scientifico, sarà cruciale monitorare i casi e “individuare eventuali focolai locali”, afferma. Importante tenere sotto controllo l’R con zero delle singole regioni, ossia l’indice di contagiosità (quante persone ogni positivo infetta in media). Dal 4 maggio, giorno delle prime riaperture, ogni 15 giorni sarà monitorato e nel caso in cui dovesse salire nuovamente sopra l’1, verranno adottati provvedimenti di chiusura. Si partirà con delle ‘zone rosse’ locali, individuando prima possibile i focolai, e si potrebbe arrivare ad un nuovo lockdown. Scenari previsti negli allegati all’ultimo Dpcm. Insomma cautela e ancora cautela, specie nelle visite ai parenti anziani. Ancora Brusaferro: vanno fatte mantenendo la distanza, indossando la mascherina e curando l’igiene. Per il ritorno ai contatti stretti dovremo aspettare il vaccino”.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.