Coronavirus: a Pescara la “movida” si riaccende per protesta, chiavi al sindaco

Coronavirus: a Pescara manifestazione di protesta con le luci accese in ristoranti, bar e stabilimenti. Domani la consegna simbolica delle chiavi dei locali al sindaco.

In pieno lockdown, si riaccendono le luci della vita notturna di Pescara. E’ la protesta promossa dalle attività di piazza Muzii, una delle zone a maggior concentrazione di locali della città, nota per la sua movida frizzante. Domani gli operatori raccoglieranno le chiavi degli esercizi e le riconsegneranno al sindaco. Il distretto del food and beverage più importante d’Abruzzo – centinaia gli addetti, senza considerare l’indotto – vuole così richiamare l’attenzione sulle decine di imprese che, ferme da due mesi, rischiano di non ripartire. Gli operatori del settore chiedono alla Regione di velocizzare le procedure di microcredito, di utilizzare le riserve disponibili per rispondere all’emergenza e un sostegno immediato, anche velocizzando le procedure di cassa integrazione. Al Comune, invece, viene chiesto l’azzeramento della Tari, la restituzione dei mesi di suolo pubblico non utilizzati, l’aumento di gratuito dell’occupazione per i mesi successivi e la possibilità di occupare i parcheggi auto per i tavolini. Imponente, per evitare il rischio assembramenti, la presenza delle forze dell’ordine, che hanno identificato alcuni degli esercenti presenti. Iniziative analoghe sono state promosse dai balneatori e dai parrucchieri della città, che in serata hanno acceso le luci delle attività.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.