Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 10 aprile

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di venerdì 10 aprile. Albani: “in casa fino al 4 maggio”. Misure della Regione per redditi zero, microimprese e autonomi.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 21,30Parruti: “siamo nel plateau, se prosegue distanziamento possibile azzeramento dei casi a fine mese”

Ore 19.45- Coronavirus Abruzzo: Pescara, uova pasquali per i pazienti del “Don Orione”

Ore 19.20- Coronavirus Abruzzo: Pescara, i Carabinieri del Nas donano uova all’Oncoematologia Pediatrica

Ore 19.10- Coronavirus Abruzzo: Sulmona, la Madonna che scappa rimane in chiesa

Ore 18.45- Coronavirus Abruzzo: L’Aquila, la Gdf dona 1000 uova di Pasqua

Ore 18.15- Coronavirus Abruzzo: 10 Aprile, la Polizia di Stato compie 168 anni

Ore 18.00- Coronavirus Abruzzo: Teramo, ordinanza del Sindaco sull’uso dell’acqua

Ore 17.46- Coronavirus Abruzzo. Lanciano: il Cireneo in processione, scoppia la polemica

Ore 17.23- Coronavirus Abruzzo: Sospiri “Gratifiche per personale Covid e mascherine ai cittadini”

Ore 17.04- Coronavirus Abruzzo: Fipe “Da dopo Pasqua chiediamo il take away”

Ore 16.50- Coronavirus Abruzzo. Silvi, “A Pasqua restate a casa, controlleremo con i droni”

Ore 16.30- Coronavirus Abruzzo: degenti Covid ad Atessa, riparte la chirurgia all’ospedale di Chieti

Ore 16.20- Coronavirus Abruzzo: ultimo saluto a Grosso, accertamenti su assembramento

Ore 15.50- Coronavirus Abruzzo: Tortoreto, a Pasqua controlli con i droni

Ore 15.20- Coronavirus Abruzzo: 83 casi su 833 tamponi

Ore 14.45- Coronavirus Abruzzo: paziente covid deceduto, le precisazioni della Asl

Ore 14.15- Coronavirus Abruzzo: messa nonostante le restrizioni, sanzionati prete e fedeli

Ore 13.45- Coronavirus Abruzzo: Fondazione Paolo VI, il blog per la riabilitazione a distanza

Ore 12.45Conferenza stampa di Marsilio sulle misure del “Cura Abruzzo”

Ore 12.40Metamer dona mascherine a medici di base e pediatri

Ore 12.30Coronavirus Abruzzo, dopo il sisma anche il Covid ferma le processioni all’Aquila

Ore 12.00Coronavirus Abruzzo: LFoundry riparte, accordo tra azienda e sindacati

Ore 11.30 – Coronavirus: a Teramo sanificato il reparto di Neurologia dopo un decesso

Ore 11.00 – Teramo, la Pasqua al tempo del Coronavirus

Ore 10.30 – Coronavirus: ad Atessa buoni spesa e pacchi pasquali

Ore 9.30Coronavirus L’Aquila: infermieri al Progetto CASE, riaperti i termini

Ore 8.30Coronavirus, oggi consegna del primo assegno da ADRICESTA all’ospedale di Pescara

Ore 7.00 – Coronavirus Abruzzo, Albani su Rete8: “in casa fino al 4 maggio”

Ore 6.00Nuova ordinanza di Marsilio per l’area metropolitana, aumentati i divieti e mascherina obbligatoria.

 

LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO (ANSA)

Prosegue fino al 3 maggio il lockdown dell’Italia. Conte firma il nuovo Dpcm: “Scelta difficile, ma necessaria per evitare di ricominciare da capo e vanificare i sacrifici”. Ma dal 14 aprile sono previste prime riaperture, a cominciare da librerie e negozi per bambini. Se già ad aprile ci saranno le condizioni, le aperture aumenteranno. Per la Fase 2, il premier annuncia una task force guidata dall’ex Ad di Vodafone Colao con il compito di affiancare il comitato tecnico-scientifico e stabilire il percorso per la riapertura del Paese.

Conte va alla battaglia degli Eurobond in Europa. “Il risultato dell’Eurogruppo è un passo avanti, ma insufficiente”, dice e va all’attacco dei leader del centrodestra, Salvini e Meloni, che “mentono dicendo che useremo il Mes e indeboliscono l’Italia in Europa”. “Non attiveremo il Mes e non firmerò una proposta che non sia ambiziosa”, afferma il premier. Meloni chiama in causa il Quirinale: “Non ha niente da dire, premier tracotante”. Da esponenti del Pd, intanto, la proposta di una Covid-tax per i redditi sopra gli 80mila euro. Contrari M5s, Iv e opposizioni. “Non è una patrimoniale, ma un contributo di solidarietà pensato anche dal centrodestra nel 2010”, dice Delrio. “Mai sentita”, dice Conte.

Coronavirus: oltre 14 mila operatori sanitari contagiati. Fnomceo, caduti nel vuoto appelli a Conferenza Regioni-assessori – Sono oltre 14 mila gli operatori sanitari contagiati dal coronavirus. Lo rende noto la Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo) sulla base dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità.

Sono complessivamente 98.273 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.396. Giovedì l’incremento era stato di 1.615. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.

Sono 30.455 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.985 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 1.979.

Coronavirus: 18.849 le vittime, 570 più di ieri – Sono 18.849 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 570. Giovedì l’aumento era stato di 610. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Coronavirus: 98.273 i malati, 1.396 più di ieri – Dai dati della Protezione civile emerge che sono 29.530 i malati in Lombardia (456 in più rispetto a ieri), 13.350 in Emilia-Romagna (+92), 10.647 in Veneto (+198), 11.576 in Piemonte (+240), 3.316 nelle Marche (-85), 5.822 in Toscana (+119), 3.301 in Liguria (+48), 3.633 nel Lazio (+101), 2.963 in Campania (+90), 1.398 in Friuli Venezia Giulia (+8), 1.994 in Trentino (+16), 1.317 in provincia di Bolzano (+2), 2.336 in Puglia (+35), 1.967 in Sicilia (+25), 1.635 in Abruzzo (+69), 752 in Umbria (-40), 602 in Valle d’Aosta (-7), 876 in Sardegna (+0), 786 in Calabria (+21), 193 in Molise (+4), 279 in Basilicata (+4). Quanto alle vittime, se ne registrano 10.238 in Lombardia (+216), 2.397 in Emilia-Romagna (+81), 793 in Veneto (+37), 1.532 in Piemonte (+78), 682 nelle Marche (+13), 454 in Toscana (+46), 709 in Liguria (+27), 231 in Campania (+4), 263 nel Lazio (+10), 179 in Friuli Venezia Giulia (+8), 238 in Puglia (+13), 191 in provincia di Bolzano (+4), 148 in Sicilia (+10), 198 in Abruzzo (+4), 52 in Umbria (+1), 107 in Valle d’Aosta (+2), 275 in Trentino (+7), 65 in Calabria (+4), 69 in Sardegna (+5), 13 in Molise (+0), 15 in Basilicata (+0). I tamponi complessivi sono 906.864, oltre 53mila più di ieri. Degli oltre 906mila tamponi circa 453mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. (ANSA).

Coronavirus: 147.577 contagiati totali, 3.951 più di ieri Il dato comprende vittime, persone attualmente malate e guariti. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 147.577, con un incremento rispetto a ieri di 3.951. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile.

Borrelli, pressione su ospedali in calo da una settimana-  “I dati ci confermano il calo della pressione ospedaliera iniziato ormai una settimana fa”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa ricordando il calo dei ricoveri si nelle terapie intensive sia negli altri ospedalieri dei malati con Covid 19. La conferenza stampa si è conclusa subito dopo la lettura del bollettino da parte del capo della Protezione Civile poiché a breve, ha detto Borrelli, è attesa la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte.

Mappa del contagio mostra che mobilità sarà cruciale per fase 2 – Le vie di comunicazione a raggiera della Pianura Padana, i collegamenti tra Liguria e Toscana, la Via Emilia: in Italia l’epidemia di Covid-19 ha mosso velocemente i suoi primi passi seguendo i percorsi delle principali infrastrutture di trasporto, ovvero ferrovie e autostrade. Per questo la mobilità resta un elemento cruciale da valutare attentamente anche in vista della cosiddetta fase 2. Lo spiega Marino Gatto, professore di ecologia del Politecnico di Milano e primo autore di uno studio in via di pubblicazione sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) che ricostruisce la mappa del contagio nel nostro Paese.

Lo studio è stato realizzato da ricercatori italiani che lavorano presso il Politecnico di Milano, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Zurigo, il Politecnico federale di Losanna (Epfl) e l’Università di Padova. Come risultato ha prodotto “il primo modello di contagio per l’Italia che tiene conto sia dell’evoluzione temporale dell’infezione nelle popolazioni locali che della loro evoluzione spaziale”, spiega Gatto. “Sappiamo che il virus si propaga per contatto diretto tra le persone – precisa l’esperto – e le vie di trasporto hanno sicuramente favorito la diffusione del contagio dai primi focolai”.

Coronavirus: in corso test remdesivir, a maggio 1,5 mln dosi. Primi risultati nei prossimi giorni, produzione quasi raddoppiata – In attesa che arrivino i primi risultati degli studi clinici sul Remdesivir, l’antivirale studiato per Ebola che è stato tra i primi ad essere testati contro il Covid-19, la Gilead ha aumentato la produzione per poter donare in tutto il mondo 1,5 milioni di dosi della terapia entro fine maggio. Lo afferma Valentino Confalone, vice presidente e general manager per l’Italia di Gilead, secondo cui i primi dati di efficacia dovrebbero arrivare a giorni.

Coronavirus: scoperto motore che lo fa moltiplicare. Science, e’ un enzima, ora più facile trovare farmaci mirati-  Descritta la struttura del motore molecolare che permette al virus SarsCoV2 di moltiplicarsi. Il risultato, pubblicato su Science, rende più facile mettere a punto farmaci mirati contro la Covid-19.

Il motore è l’enzima polimerasi nsp12, lo stesso che è il bersaglio dell’antivirale remdesivir utilizzato contro il nuovo coronavirus, ma nato come arma anti-Ebola. Autore della ricerca è il gruppo di Yan Gao, dell’Università Tsinghua di Pechino.

Coronavirus:con quarantena calano i morti e feriti su strade – Nel primo fine settimana di aprile dell’anno scorso, 15 persone morirono in incidenti d’auto, la maggior parte di loro erano ragazzi. Quest’anno i morti sono stati due, in entrambi i casi il conducente ha perso il controllo del veicolo, e avevano più di trent’anni. Non ci sono stati incidenti in moto. Le discoteche sono chiuse, come i bar, le pizzerie, gli Autogrill, i palazzetti dei concerti e ogni luogo dove ci incontravamo. Anche noi siamo chiusi. In casa. Le strade sono quasi vuote. Il traffico in autostrada nelle ultime tre settimane è calato del 75 per cento.

Tra il 10 marzo e il 7 aprile, nel periodo della quarantena, sulle principali arterie italiane ci sono stati 120 morti e 3.136 feriti in meno rispetto a un anno fa. Nessuno lo sa perché nessuno fa più caso da troppo tempo a questa strage silenziosa che si ripete anno dopo anno, ogni giorno, ogni notte, soprattutto il venerdì e il sabato. In Italia, nel tempo che definiamo “normale”, c’è un incidente ogni tre minuti e un morto ogni tre ore.

Coronavirus: per spesa di Pasqua file in media di 22 minuti .Coldiretti/Ixè, ma picchi anche di 1 ora davanti a supermercati – Una volta le code erano quelle in autostrada nei giorni delle vacanze adesso, con la pandemia che ha imposto ingressi contingentati in negozi, supermercati e mercati agricoli le file si allungano su strade e marciapiedi. File con un’attesa, per la spesa di Pasqua, in media di 22 minuti, ma con picchi anche di oltre un’ora per acquistare abbacchio, colombe, pasta, salumi, vino e prodotti tipici o ingredienti base come uova, farina, carne, pesce per le ricette della tradizione. Emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sulla Pasqua degli italiani al tempo del coronavirus, con almeno un componente mandato in missione fuori casa per riempire il carrello e rifornire la dispensa di casa.

“Più di 1 italiano su 3 (34%) – spiega Coldiretti – aspetta da 15 minuti a mezz’ora prima di riuscire a esplorare gli scaffali mentre per una fetta del 12% l’attesa ha superato i 30 minuti fino a oltre un’ora. C’è poi un 27% di fortunati che se la cava con meno di 15 minuti e un 11% di fortunatissimi che per la spesa di Pasqua non deve affrontare alcuna fila”. “Una volta superata l’attesa in coda e raggiunto l’interno de punto vendita, il 77% dei consumatori – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – ha trovato tutti o la gran parte dei prodotti che cercava, mentre solo 1 italiano su 5 si è dovuto accontentare di una spesa parziale rispetto alle intenzioni di partenza”.

Coronavirus: studio, si rischia invasione di farmaci falsi. Corsa a clorochina ha già portato a crisi produzione- La corsa all’accaparramento della clorochina e altri prodotti medici essenziali sta mettendo in crisi la loro produzione e distribuzione, e c’è il rischio di una ‘pandemia’ di farmaci falsi o poco sicuri in arrivo sul mercato, come già accaduto in passato. Lo scrive sulla rivista Lancet un gruppo di ricercatori di 20 paesi, coordinati da Paul Newton, dell’università di Oxford. A preoccupare sono anche i problemi per la distribuzione di farmaci vitali per altre malattie, come gli anti-reumatici, ora impiegati contro il Covid-19 senza però sufficienti dati di efficacia.

Senza test diagnostici di qualità per farmaci e vaccini, avvertono i ricercatori, il mondo rischia un’invasione di prodotti falsi o sotto gli standard di qualità richiesti. La storia è ricca di esempi, come quando la corteccia dell’albero di china divenne un trattamento per la malaria nel 1600 e venne falsificata su larga scala, o la penicillina dopo la Seconda Guerra mondiale.

La pandemia di Covid-19 è una minaccia in tal senso e può portare alla comparsa di prodotti medici falsificati o sotto gli standard, oltre che di mascherine, gel igienizzanti per le mani e i test diagnostici. Informazioni poco precise sull’efficacia dei farmaci per il trattamento del Covid-19, veicolate su siti internet illegali e social media, hanno già portato alla carenza di clorochina e idrossiclorochina e ad overdosi fatali.

Coronavirus: 100 tonnellate di cibo donate a indigenti.Federalimentare e Banco Alimentare insieme per aiuti a bisognosi  – Fronteggiare la pandemia e aiutare gli indigenti. Con questo intento Federalimentare, la federazione che rappresenta le associazioni dell’industria alimentare, e Fondazione Banco Alimentare Onlus, l’organizzazione di solidarietà impegnata quotidianamente nel recupero di generi alimentari destinati alle persone bisognose, hanno unito le forze per donare e distribuire cibo ai cittadini indigenti.

Sono numerose le aziende collegate a Federalimentare, fa sapere la Federazione in una nota, che “oltre ai contributi già erogati autonomamente, hanno deciso di unificare gli sforzi e donare prodotti alimentari ai meno fortunati che in questo momento soffrono le difficoltà estreme conseguenti al Coronavirus. Pasta, olio, legumi, formaggi, ma anche tonno, carne in scatola, derivati del pomodoro, prodotti per la prima colazione e per l’infanzia: oltre 100 tonnellate di cibo che le aziende alimentari hanno già donato in questa prima settimana”.

Coronavirus: Agrimi (Iss), nessun test validato per animali  – “Nessun test diagnostico per Covid-19 ha avuto una formale validazione per essere utilizzato negli animali. E’ necessaria cautela: non è ragionevole che qualsiasi laboratorio, con qualsiasi sistema non validato, possa emettere una diagnosi che ha un impatto, anche a livello mediatico sulla popolazione, così importante”. Così Umberto Agrini, direttore del Dipartimento Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Quanto alla preoccupazione che i pet possano trasmettere la malattia, “nessuno del milione e mezzo di casi registrati di Covid-19 nell’uomo fino ad oggi – a sottolineato l’esperto – è dovuto ad animali. Ma dobbiamo stare attenti a che la situazione non evolva in modo imprevedibile, perché i virus, per loro natura, cercano continuamente nuovi territori da conquistare e lo fanno compiendo quello che viene definito ‘salto di specie’. Dobbiamo evitare che ciò avvenga perché quando questo avviene si aprono scenari non facilmente prevedibili”. Ad oggi, comunque, abbiamo pochissimi casi di Covid negli animali: “due cani, due gatti e un piccolo cluster di tigri nello zoo del Bronx, ma sono pochissimi”.

Sembrerebbe che i felini, siano in generale più suscettibili alla malattia respiratoria mentre i cani hanno presentato infezione senza malattia. Gli animali domestici, nel caso in cui il padrone sia positivo al contagio, ha concluso “vanno comunque protetti adottando le stesse misure che adottiamo rispetto agli altri componenti del nucleo familiare”. E, per pulirne le zampe dopo una passeggiata, “no alla candeggina perché potrebbero ingerirla leccandosi”.(ANSA).
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Coronavirus: parte raccolta fondi per gli infermieri .Appello Fnopi per le famiglie delle vittime e dei positivi – Al via la campagna di raccolta fondi NoiConGliInfermieri lanciata dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) per aiutare le famiglie degli infermieri deceduti, di quelli in quarantena. Questo lo slogan: “Adesso abbiamo bisogno di te”.

Gli infermieri del Servizio sanitario nazionale impegnati nell’emergenza Covid-19 sono oltre 180 mila, di cui 7.300 risultano contagiati – sottolinea Fnopi – “pari al 4,1%”. Tra gli infermieri 28 sono i deceduti per aver contratto il virus sul lavoro, due i suicidi. “Ogni giorno in media dall’inizio della pandemia – ricordala la Federazione – ci sono circa 2-300 infermieri positivi al virus in più, perché non possono mai lasciare solo nessun malato, nessun anziano, nessun bambino.

Sembrerebbe che i felini, siano in generale più suscettibili alla malattia respiratoria mentre i cani hanno presentato infezione senza malattia. Gli animali domestici, nel caso in cui il padrone sia positivo al contagio, ha concluso “vanno comunque protetti adottando le stesse misure che adottiamo rispetto agli altri componenti del nucleo familiare”. E, per pulirne le zampe dopo una passeggiata, “no alla candeggina perché potrebbero ingerirla leccandosi”.

Coronavirus: Css, fatti oltre 850mila tamponi. Locatelli, laboratori accreditati passati da 77 a 126 in 3 giorni – Il presidente  del Css Franco Locatelli, nel corso della conferenza stampa all’Istituto Superiore di Sanità, ha detto che  “Ieri il numero di tamponi effettuato aveva superato 850mila e questo un’idea precisa di quanto l’Italia abbia saputo rispondere a tale richiesta, inoltre nel giro di pochi giorni sono passati da 77 e 126 i laboratori accreditati da parte delle Regioni”.

Locatelli ha aggiunto ” Ma non si faccia l’errore di creare tanti laboratori senza pagare attenzione alla qualità. L’obiettivo non e fare ‘x’ tamponi ma farli a tutti coloro che hanno indicazioni nel minor tempo possibile”.

Coronavirus:Ricciardi, stare attenti,seconda ondata violenta- Indice riproduzione malattia ‘R con 0′ ancora alto. “Bisogna stare a casa ancora un po’ di tempo. Perché l’R con Zero, o indice di riproduzione della malattia, è ancora alto e non capisco da dove si sia generato tanto ottimismo”. Lo afferma Walter Ricciardi, consulente per il ministero della Salute, il quale sottolinea che “questa è una epidemia subdola perché basta una minima disattenzione per farla ripartire. E normalmente, nelle pandemie, la seconda ondata è ancora più violenta della prima. Si è rallentato l’aumento dei contagi ma ancora abbiamo migliaia di casi nuovi al giorno e purtroppo centinaia morti. Bisogna quindi stare attenti e spiegare che il distanziamento fisico, limitando al minimo le attività non essenziali è il requisito fondamentale per l’uscita dall’epidemia”.

Coronavirus: Inail, tempi non brevi, transizione progressiva . Iavicoli, sanitari hanno lavorato pur in emergenza – Il direttore del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale, Inail, Sergio Iavicoli partecipando alla conferenza stampa organizzata dall’Iss per il focus settimanale sull’andamento epidemiologico da Covid-1, ha detto che” Il periodo, come hanno ricordato tutti, non sarà brevissimo, avremo una fase di transizione progressiva su cui dovremo adattarci. Ovviamente credo che sia uno sforzo per tutti ma ricordo in questo adattamento i settori più pericolosi, come il settore sanitario, dove si sono dovuti adattare in emergenza pur continuando a lavorare”.

Coronavirus: Iei, bar restano a rischio chiusura con fase 2 .Allarme Istituto Espresso italiano, comparto conta 149mila bar –Teme una conclusione “da non ritorno” il mondo del caffè espresso nei bar con la Fase 2 dell’emergenza Covid-19. La paura è quella che il Governo, con i prossimi decreti, potrebbe mettere in coda alla ripresa la riapertura di esercizi pubblici come bar e ristoranti con il risultato di mettere a rischio migliaia di aziende del comparto e causare il licenziamento di decine di migliaia di lavoratori per un settore da due miliardi di euro all’anno di fatturato. A lanciare l’allarme è l’Istituto Espresso Italiano (Iei). Il comparto bar in Italia conta oltre 149 mila bar e ogni giorno vengono serviti in media 175 caffè, cioè il 32,5% di fatturato del bar. Il mercato del caffè (bar, ristoranti e hotel) sfiora i 2 miliardi di euro all’anno. In sei regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania) si concentrano i due terzi delle imprese del settore.

E’ una lunga discesa, quella della curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia: gli ultimi dati mostrano un lieve aumento dei malati e dei decessi, mentre si riducono i ricoveri e i pazienti nelle strutture di terapia intensiva. Numeri che potrebbero dipendere da fluttuazioni, ma indicano con chiarezza che “siamo in una situazione che migliora molto lentamente”, ha osservato il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma. “Non si vede una decrescita drammaticamente marcata – ha osservato – e il fatto che si continuino a registrare nuovi casi positivi dipende dal fatto che ci sono molte persone positive non trovate finora”. Inoltre “continuiamo a vedere casi gravi, come sapevamo che sarebbe accaduto sulla base dell’esperienza della Cina”. A livello delle singole regioni si conferma un quadro disomogeneo, con una leggera crescita in Lombardia. “Le buone notizie sono che non si vedono esplosioni di nuovi focolai e che il Sud tiene”, ha aggiunto l’esperto. Certamente, ha aggiunto, “i dati di oggi fanno pensare”.

La preoccupazione riguarda la fase 2 e la sua organizzazione: “il problema è come si riaprirà perché – ha osservato Marinari – se tutto torna come era tre mesi fa, nel giro di pochi giorni potremmo essere al collasso”. Certamente “è impensabile non riaprire niente, ma è necessario mettere molta energia nell’organizzare la fase 2, trovando il modo più opportuno. Bisognerà riaprire con molta attenzione, continuare a tenere le distanze e organizzarsi in modo da poter intervenire rapidamente e in maniera forte in caso di focolai”.

Le misure di contenimento hanno dato i loro risultati positivi, tanto che un modello statistico indica che i nuovi casi di infezione da SarsCoV2 in Italia potrebbero ridursi a zero dopo il 16 maggio. La stima, pubblicata sul sito MedRxiv, si basa sui dati del 27 marzo e “sulle attuali misure di contenimento: basta una Pasquetta fuori porta e non vale più”, hanno osservato gli esperti di statistica Livio Fenga, dell’Istat, e Carlo Del Castello, della società di ricerche di mercato Kantar, che hanno condotto la ricerca a titolo personale.

La cautela è d’obbligo ed “è essenziale rispettare le misure a Pasqua e Pasquetta”, ha osservato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css), Franco Locatelli, per il quale “tutto quello che riguarderà la riaccensione delle attività produttive non essenziali andrà fatto con molta cautela per evitare una seconda ondata” dell’epidemia. Si tratterà di stabilire quali saranno i profili lavorativi che per primi potranno riprendere la loro attività. Saranno probabilmente “un numero limitato” e a fare la differenza sarà la loro “esposizione ambientale” al rischio di contrarre l’infezione. Per esempio, ha proseguito, “gli assistenti di poltrona negli studi dentistici sono una categoria professionale fortemente esposta al rischio, così come i parrucchieri hanno un rischio significativamente più alto”. Il rischio di contagio è invece marcatamente più basso per altre categorie, come “chi lavora nella silvicoltura e si occupa dei boschi per mantenerli in ordine ed evitare incendi in estate”. Queste, ha rilevato Locatelli, “sono riflessioni all’ordine del giorno per la valutazione da parte del Comitato tecnico scientifico” del ministero della Salute per l’emergenza coronavirus. “Sentiamo di dover fornire indicazioni utili” e “personalmente – ha osservato – credo che le politiche dovranno avere più un carattere di ordine nazionale che regionale”. L’obiettivo, ha concluso Locatelli, “è certamente mantenere un’economia sostenibile, ma l’attenzione prioritaria va alla salute”.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.