Pescara: trasporto pubblico locale, i pericoli quotidiani

Prendere un autobus per recarsi da un capo all’altro della città diventa sempre più insidioso. Lo denuncia in una nota Giancarlo Odoardi, Coordinatore interregionale della Fiab Abruzzo, il quale documenta i pericoli ed i rischi che quotidianamente si possono incontrare nel prendere un autobus in alcuni scatti fotografici.

Non che sia tutto così, ma molto è così. Basta prendere uno dei mezzi che attraversano la città da nord a sud, su una delle due, tre  strade principali che corrono parallele alla costa. In alcuni casi l’autobus te lo devi conquistare, scartando auto in sosta a mo’ di assalto alla diligenza, mentre in caso di discesa  devi guardare a destra e a sinistra perché qualcuno potrebbe essere in fase di sorpasso, visto che la sosta viene effettuata lontano almeno paio di metri dalla banchina.

“L’ho già segnalato ripetutamente, sia al Comune che a TUA, ottenendo un assenso da diversi assessori comunali ma nessuna risposta dalla seconda (neanche ”abbiamo ricevuto la nota nota, le faremo sapere”), a cui ho scritto utilizzando canali riservati previsti sul portale aziendale. Si legge nella nota a firma di Odoardi.
Le immagini allegate mostrano situazioni altamente critiche ma diffuse e ahimè ordinarie.

Alla fermata di C.so V. Emanuele di fronte alla Farmacia Simoncelli l’autista è costretto a fermarsi  a due metri dalla banchina, addirittura avanzata, per via delle auto poste in prossimità della stessa che non consentono la manovra di avvicinamento. Chi sale e chi scende deve farsi letteralmente una camminata tra il mezzo e il marciapiede.
Peggio ancora nella situazione di Via Marconi, alla fermata del Bar Stadio che scompare dietro una lunga file di auto parcheggiate, tra cui l’utente deve passare per usufruire del servizio, che ovviamente viene fornito letteralmente in mezzo alla strada.

La terza foto fa capire la necessità di avere una qualità della performance offerta perché non tutti gli utenti sono atleti e non tutti hanno una età giovanile e godono di ottima salute.
La banchina avanzata è un’ottima soluzione per tante delle situazioni illustrate, restituendo dignità alla fermata e al servizio ad esso connesso, e facendo addirittura guadagnare posti auto, come evidenziato in precedenti note. Ma anche il rispetto delle norme va garantito attraverso misure costruttive, sia di ordine sanzionatorio che ad esempio di impedimento fisico della sosta in seconda file.
Sono un utente come tanti altri, aggiunge infine Odoardi, anzi sicuramente meno assiduo nell’uso del mezzo pubblico come invece altra parte della cittadinanza. Ma credo che ottenere anche  solo un cenno di risposta da parte dell’azienda mi sia dovuto. Se non altro come gesto di cortesia conclude Giancarlo Odoardi”.