Pescara, Casa d’Annunzio chiusa e anche a rischio spoliazione? L’allarme di Blasioli

Il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli chiede al Comune di Pescara una maggiore attenzione per Casa d’Annunzio, unico monumento nazionale presente in città. La carenza di personale, che determina orari di apertura al pubblico ridotti, sarebbe per lui superabile con l’assunzione dei percettori del reddito di cittadinanza.

Per far fronte alle pesanti carenze di organico dei nostri presidi culturali, in particolar modo dell’abbazia di San Clemente a Casauria e del Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio, secondo Blasioli, saranno preziosi i “21 operatori alla custodia, vigilanza e accoglienza” destinati all’Abruzzo e risultati idonei a seguito della procedura selettiva per il reclutamento di 500 unità di personale tramite i Centri per l’impiego. “Nonostante i ritardi della Regione Abruzzo – sottolinea Blasioli – che solo per individuare i profili da sottoporre a concorso ha impiegato ben 9 mesi, l’iter selettivo ora è concluso e si può procedere alla messa in servizio di queste nuove risorse per consentire la riapertura e piena fruibilità dei gioielli del nostro patrimonio culturale”.

Queste le parole del consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli:

“Si tratta di poche unità, considerato il grande sottodimensionamento del personale in ambito culturale, ma ne arriveranno altre. Per la Casa natale di Gabriele D’Annunzio, il Comune di Pescara potrebbe però prendere ad esempio la buona pratica adottata dal Comune di Chieti, che lo scorso giugno ha avviato un percorso condiviso con la Direzione regionale dei Musei mettendo a disposizione 12 unità PUC (i percettori di reddito di cittadinanza) per coadiuvare e supportare il personale e garantire gli orari di apertura dei Musei archeologici di Villa Frigerj e La Civitella. Siamo stati i primi a lanciare l’allarme sulla necessità di personale e a sostenere che occorreva un impegno immediato e concreto in tal senso e siamo certi che il ricorso ai percettori di reddito di cittadinanza non sia la soluzione definitiva, ma una prima collaborazione di questo tipo potrebbe almeno in parte e subito garantire l’apertura tutti i giorni e tutto il giorno di Casa D’Annunzio, così come avveniva prima della pandemia, assieme al personale selezionato e prossimo a prendere servizio.
Il Sindaco Masci dichiara che “Casa D’Annunzio è il più importante elemento di richiamo turistico culturale” di Pescara, ma è un’affermazione che stride con l’atteggiamento distante e non propositivo della sua Amministrazione. Come abbiamo già sottolineato, Casa D’Annunzio è stata l’unica struttura ad essere esclusa dalla “Festa della Rivoluzione”, il festival dedicato a Gabriele D’Annunzio. La convenzione con i percettori di reddito di cittadinanza, oltre al supporto degli operatori alla custodia, vigilanza e accoglienza selezionati dai Centri per l’impiego, possono rappresentare un esempio di virtuosa ed efficace sinergia che consentirebbe ai turisti di tornare a visitare pienamente il monumento nazionale della Casa natale di Gabriele D’Annunzio. Il Sindaco Masci non assuma, come per l’Aca, un atteggiamento da “scaricabarile”; prenda esempio dalla vicina Chieti, che ha restituito alla fruibilità cittadina e regionale due musei di grande valore e importanza. La sottovalutazione dell’unico Monumento nazionale presente in città non si ferma all’ostracismo del Festival dannunziano”.

Blasioli cita poi quella che definisce “un’allarmante spoliazione avvenuta in sordina”. Il MUNDA (Museo Nazionale d’Abruzzo ), ora organismo autonomo e non più sotto la Direzione Regionale Musei Abruzzo, per il suo riallestimento delle sale di Otto e Novecento ha fatto richiesta alla Direzione Regionale di riavere le opere che erano in deposito presso la Casa natale di Gabriele D’Annunzio, tra cui opere di Cascella, Celommi, Barbella, Paloscia e addirittura “I Morticelli” di Michetti.

“La richiesta delle opere in deposito da parte del Munda – precisa Blasioli – è legittima, il regime dei prestiti è prassi consolidata, ma la cosa che lascia esterrefatti è l’atteggiamento della Direzione Regionale Musei Abruzzo, che non ha intavolato una dialettica di prestito e collaborazione reciproca con il Museo Nazionale d’Abruzzo né ha concordato nulla con le Istituzioni del territorio (Comune, Fondazioni, altri Musei…), ma ha consentito il trasferimento delle opere a L’Aquila determinando la spoliazione del percorso museale della Casa natale di D’Annunzio, unico museo nazionale di Pescara, in cui, ad esempio, il quadro de “I Morticelli” aveva un ruolo espositivo di preminenza ed era in perfetto pendant nel dialogo di arte e territorio col nuovo Museo dell’Ottocento, appena inaugurato. E così, nel più totale silenzio, il percorso espositivo del Museo Casa natale di Gabriele D’Annunzio, che offriva una ricca panoramica di grandi pittori e loro importanti opere tra Otto e Novecento, è stato ridotto ai minimi termini e i turisti che riusciranno a visitare il Museo, nei pochi e ridotti giorni e orari consentiti, non potranno più ammirare alle sue pareti opere dell’ottocento abruzzese che prima erano lì esposte, in pieno dialogo, armonia e senso filologico e storico con il contesto di Casa d’Annunzio. Anche su questo aspetto vorremmo sentire una voce a difesa della città da parte del Sindaco e l’aspettiamo con ansia”.

 

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