Pescara: caro vita e guerra in Ucraina, la protesta contro il governo Draghi

Alternativa, Partito Comunista, Riconquistare l’Italia, Azione Civile, Risorgimento Socialista e Comitato No Draghi scendono in piazza a Pescara per protestare contro il governo Draghi e chiedere ai partiti che siedono in Parlamento di votare la sfiducia. La protesta principalmente contro la guerra in Ucraina e il caro vita con i risvolti in ambito sociale.

Gli organizzatori della manifestazione nazionale “Se non scendi in piazza vince lui” si sono dati appuntamento a Pescara a Largo Madonnina, nei pressi del Ponte del Mare. “Abbiamo deciso che fosse maturo il tempo per organizzare in modo più unitario possibile una grande manifestazione nazionale in tutta Italia contro la guerra, contro l’invio di armi all’Ucraina, contro l’inettitudine del governo Draghi, contro il carovita e contro le sanzioni alla Russia che stanno colpendo principalmente il popolo italiano e rimettere al centro le questioni principali della pace e del lavoro”, dichiarano i manifestanti (Alternativa, Partito Comunista, Riconquistare l’Italia, Azione Civile, Risorgimento Socialista e Comitato No Draghi).

“È importantissimo in questo momento in cui il Governo Draghi è in difficoltà e in cui tra le masse popolari è forte il sentimento unitario contro questo governo – prosegue la nota – dare un vero segnale unitario e di lotta. Un periodo in cui la fiducia del popolo verso i principali partiti politici e verso i media asserviti ad una propaganda euro-atlantica sempre più aggressiva viene meno. C’è bisogno di una grande e forte risposta unitaria. In questi due anni di pessima gestione pandemica e in questi primi mesi di conflitto, con l’aumento di disoccupazione, precariato, la chiusura di migliaia di piccole attività commerciali e artigianali, la sparizione di migliaia di partite Iva, hanno provocato stravolgimenti in Italia e a pagare il conto sono state le classi popolari, mentre la borghesia parassitaria ha aumentato i propri profitti approfittando degli aiuti che lo stato ha loro elargito. Questo può essere l’inizio di un grande movimento che dia la spallata decisiva alla caduta del peggior governo della storia della repubblica italiana, un governo totalmente asservito alle politiche degli Stati Uniti e della Nato, dei grandi gruppi multinazionali e delle banche”.

“Un Governo nemico dei lavoratori”, concludono gli organizzatori, “che ci ha impoverito e che sta mettendo le basi per distruggere quel poco che è rimasto del potere d’acquisto dei nostri salari, sta costruendo le condizioni per mettere le mani sulle case degli italiani e sui loro risparmi, mettendo in pericolo la nostra stessa vita con l’atteggiamento aggressivo nei confronti della Russia e con l’invio di armi all’Ucraina. Dobbiamo unire tutto il popolo contro il governo Draghi. Contro la guerra, contro le conseguenze economiche e sociali. Per una Italia del lavoro, indipendente, neutrale, fuori dalla Unione Europea, fuori dalla Nato».