Chieti: “No Pet su Tir” i malati oncologici inascoltati

I rappresentanti delle associazioni “Lory a colori”, “G.A.I.A., “Azione Parkinson Abruzzo” e “Il Popolo di Chieti” si sono ritrovati questa mattina mercoledì 31 marzo sul cavalcavia di Via dei Vestini, antistante l’ingresso dell’Università d’Annunzio di Chieti per una manifestazione di protesta.

Alla base dell’iniziativa la volontà di esprimere la loro convinta opposizione alla decisione presa dal Direttore Generale della Asl 02, Thomas Schael e dell’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì di sottoscrivere un nuovo contratto di noleggio di due anni più eventuali altri due, per un tomografo Pet su tir, nonostante le numerose azioni messe in atto da associazioni, medici e pazienti che ne chiedono l’acquisto e l’installazione nel reparto di Medicina nucleare dell’ospedale clinicizzato di Chieti.

«Al momento questo esame viene effettuato su un tir che viene noleggiato dalla Regione Abruzzo oramai dal lontano 2012 e quella che doveva essere una situazione temporanea è diventata oramai una prassi consolidata», denuncia Giusy Di Bari, portavoce delle associazioni che hanno manifestato questa mattina. «Abbiamo avuto un colloquio con l’assessore Verì però di concreto non abbiamo ottenuto nulla. Nel mese di febbraio, siccome si erano dimenticati che era scaduta la quarta proroga del contratto di noleggio della Pet, i pazienti che dovevano effettuare l’esame e che attendevano da mesi, perché facendolo solo due giorni a settimana l’esame le file sono lunghe, si sono sentiti chiamare dall’oggi al domani per dire di non recarsi presso il pet tir perché la strumentazione non poteva funzionare. A tal proposito come associazioni abbiamo fatto un esposto alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio, ma a oggi non è cambiato nulla, perché non solo non è stata acquistata la Pet, ma anziché due giorni a settimana si possono effettuare gli esami solo un giorno a settimana. Quindi il contratto di noleggio è stato rinnovato per altri due anni e gli esami si sono dimezzati. Il timore è che ci vogliano ancora tanti anni prima di poter ottenere qualcosa di dignitoso e cioè una diagnosi certa, celere e agevole. Ci teniamo a sottolineare una cosa di assoluta importanza e cioè che le nostre associazioni sono apolitiche e apartitiche e che i malati e la salute non hanno né colore politico né colore ideologico».

Insieme alle associazioni questa mattina hanno manifestato anche il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, e Sara Marcozzi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione. 

«Siamo da settimane vicini ai malati e ai familiari di questi pazienti», ha dichiarato Diego Ferrara. «Noi dobbiamo solo perorare che la Asl dia definitivamente atto all’acquisto di questa Pet, il cui costo di 2 milioni di euro è stato più volte annunciato dalla Regione, ma finora mai attuato. Questi soldi, se utilizzati per una Pet interna alla Medicina nucleare, consentirebbero di risparmiare anche dei soldi per l’avvenire.»

«Questa manifestazione purtroppo ribadisce l’ovvio: un macchinario obsoleto che continua a essere noleggiato», ha incalzato Sara Marcozzi. «Ci sono però delle responsabilità amministrative del direttore Schael e politiche dell’assessore Verì, se questo macchinario ancora non è stato acquistato. Io ho già depositato un esposto alla Procura della Repubblica: si un macchinario acquistato costa 2 milioni di euro e noleggiato mi costa 500 mila euro all’anno, con le spese di quattro anni di noleggio ne avremmo comprato uno e in 10 anni di affitto due e mezzo, per cui forse qualche responsabilità contabile c’è.»

Il direttore generale dell’Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, è intervenuto sulla manifestazione di questa mattina delle associazioni che dicono no alla Pet Tac collocata su un tir. ”Ci siamo impegnati all’acquisto, e questa è una certezza – ha detto Schael – ma una tale attrezzatura non può essere collocata all’interno della Medicina nucleare per ragioni strutturali che sono di assoluta evidenza. Abbiamo quindi progettato di realizzare una struttura ex novo, di fianco all’ingresso principale nella quale collocare oltre alla Pet-Tac due apparecchi di risonanza magnetica, colmando una carenza storica, visto che l’ospedale di Chieti ne è sprovvisto da sempre. Abbiamo elaborato un piano di investimenti molto puntuale, i fondi ci sono e aspettiamo solo l’approvazione del nostro bilancio di previsione per poterli spendere: l’autorizzazione ricevuta dalla Regione, infatti, è subordinata all’approvazione degli strumenti di programmazione, come specificato nella nota che abbiamo ricevuto. Le decisioni prese, quindi, vanno nella direzione auspicata anche dai pazienti, ai quali rivolgiamo costantemente il nostro pensiero, e proprio per questa ragione è stato sottoscritto un nuovo contratto con la ditta che fornisce il mezzo mobile: l’obiettivo è assicurare continuità agli esami diagnostici durante tutto l’iter da seguire per l’acquisto dell’apparecchio. Nella delibera è stato precisato che il contratto decadrà automaticamente nel momento in cui la Asl si doterà di un mezzo proprio. I pazienti, dunque, possono stare tranquilli: la Tac -Pet in noleggio resterà per tutelare la loro salute fintanto che l’ospedale di Chieti non disporrà di un proprio apparecchio, sul cui acquisto non ci sono ombre. E non solo – conclude Schael: c’è l’impegno pressante di questa Direzione a dotare il Policlinico di un parco tecnologico adeguato, compresi i due apparecchi di risonanza magnetica che non ha mai avuto e sono, invece, importanti per soddisfare la numerosa domanda che arriva dai pazienti “.