Gran Sasso Teramano, Di Natale: “O si vende o si fallisce”

Dopo la decisione da parte della maggioranza dei soci della Gran Sasso Teramano  di dismettere la società e le polemiche che ne sono scaturite, si registra l’intervento del liquidatore della GST, la società pubblico-privata in liquidazione proprietaria degli impianti di risalita dei Prati di Tivo e Prato Selva, Gabriele Di Natale.

Presentato oggi, nella sede della Provincia di Teramo, il bando pubblico per la vendita della ‘Gran Sasso Teramano’, la società che gestisce gli impianti e i beni delle stazioni sciistiche di Prati di Tivo e Fano Adriano. Nel bando, che scadrà il 3 maggio prossimo, non è compresa la cabinovia, che è di proprietà della Provincia e che non è mai stata conferita alla società: l’eventuale acquirente ‘eredita’ la convenzione per la gestione che scade nel 2029.

“Il bando è aperto e tutti possono partecipare, anche i Comuni o le amministrazioni separate – ha spiegato il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura – nessun impianto verrà smontato o portato via perché è una precisa condizione del bando: fino alla fine del pagamento dell’ultimo centesimo nei prossimi quattro anni non si può toccare nulla”. Il liquidatore, Gabriele Di Natale, nel ripercorrere l’iter percorso dalla sua nomina, ha sottolineato come “in fase di liquidazione si tutelano i diritti dei debitori: o si vendono i beni o si ricapitalizza. Altrimenti non c’è alternativa alla procedura fallimentare” e ha ricordato che “i bandi fatti finora sono andati deserti: fuor di bando ci sono state manifestazioni di interesse, ma senza offerte economiche. Di fronte a un’offerta economica ufficiale, quella dell’attuale gestore Finori, soldi veri e non monopoli, il liquidatore ha l’obbligo di agire: i soci mi hanno chiesto di andare a un’asta pubblica ed è quello che ho fatto”