Pescara: trova la forza di denunciare una vita di inferno

Dopo averlo difeso, aver perso un figlio per le botte, esser finita più volte in ospedale per pugni e maltrattamenti finalmente ha trovato la forza di denunciare il suo compagno ormai un aguzzino. Proprio ieri la polizia di Pescara ha messo fine all’incubo della donna.

Una storia come purtroppo tante altre. L’incapacità psicologica mista a terrore che impedisce alla donna di denunciare il suo aguzzino: un compagno trasformatosi in un incubo fatto di botte da ospedale e umiliazioni di ogni genere. Lui, 39 enne del pescarese, non si è fermato nemmeno dinnanzi al padre della donna trasferitosi a vivere con lei dopo aver capito la pericolosità che la figlia stava vivendo. Eppure la donna non trova la forza di recarsi a denunciare nemmeno quando a calci e pugni finisce in ospedale e perde un bimbo alla quinta settimana di gravidanza. Ogni volta ai sanitari la stessa storia raccontata con terrore: sono caduta per caso, ho inciampato, durante un banale litigio siamo venuti alle mani. Fino a quando dopo l’ennesima prognosi a 30 giorni per trauma cranico e facciale la donna comprende che sola non può farcela: racconta tutto. Si libera affidandosi alla polizia. La Squadra Mobile non esita a segnalare i fatti all’autorità giudiziaria che ha immediatamente disposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l’avvertenza che eventuali violazioni delle prescrizioni imposte faranno scattare misure maggiormente coercitive, non esclusa quella del massimo rigore della custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato notificato nella giornata di ieri.