Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti dell’11 maggio

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di lunedì 11 maggio. Solo 4 i nuovi positivi. Il Governo concede semaforo verde alle Regioni per le riaperture dal 18 maggio.

 

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 19.55Coronavirus Calcio – Allenamenti il 18 maggio c’è il si dei Ministri 

Ore 19.25Conferenza delle Regioni: dal Governo ok alle riaperture. Marsilio: “Abruzzo apripista”

Ore 16.06 – Coronavirus Abruzzo, bollettino dell’11 maggio: 4 nuovi casi e 7 decessi

Ore 16.03Fase 2: Coldiretti, “Agriturismi, bene via libera del Governo”

Ore 15.02 – Unione Montana Comuni Sangro, via ai test rapidi 

Ore 13.41Atri: da Pavia il plasma per una 68enne positiva al Covid e in gravi condizioni

Ore 13.25Coronavirus Abruzzo: imprese e sindacati contestano la Regione

Ore 13.00Coronavirus, anche il Pegaso del Flaiano indossa la mascherina

Ore 12.30 – Coronavirus: cantieri al via all’Aquila, primi cento tamponi agli operai negativi

Ore 12.05Vertice per la partenza della stagione balneare

Ore 12.00 – Pdl Lega per sostegno a aziende ex zone rosse

Ore 11.50 – Coronavirus L’Aquila, asili nido in crisi, grido d’allarme dei titolari

Ore 11.45Coronavirus: ok a sperimentazione molecola prodotta a L’Aquila

Ore 11.30 – Coronavirus: le proposte dei Giovani Dem e del MGS per il welfare studentesco

Ore 11.00 –  Abruzzo, UIL: “già in 16 mila hanno perso il lavoro”

Ore 10.00Giovedì lo speciale Coronavirus con Parruti: meno contagi, più guariti ma …

Ore 9.00Chieti: lavoratori “La Panoramica” senza ammortizzatori sociali

Ore 7.50 Coronavirus: in Abruzzo da oggi ripartono le altre prestazioni sanitarie

Ore 7.40 – Chieti, oggi su Rete8 la messa di San Giustino

Ore 6.00Partono le chiamate per i test sierologici

 

LE NEWS ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Coronavirus Italia: il bollettino dell’11 maggio
Continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva per coronavirus in Italia: sono 999, 28 in meno rispetto a ieri, quando il calo era stato di 7. Per la prima volta dal 10 marzo le terapie intensive scendono sotto le 1.000. In Lombardia sono 341, 7 in meno di ieri. I dati sono stati resi noti dalla Protezione civile.
I contagiati totali dal coronavirus in Italia – vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti – sono 219.814, con un incremento minimo di 744 rispetto a ieri.
Le vittime per coronavirus in Italia sono salite a 30.739, con un incremento di 179 in un giorno. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l’aumento dei morti era stato di 165.
Sono 82.488 i malati di coronavirus in Italia, in calo rispetto a ieri di 836. Nella giornata di ieri la diminuzione era stata di 1.518.
I pazienti guariti dal Covid 19 in Italia sono 106.587, con un incremento di 1.401 rispetto a ieri.
Nel dettaglio gli attualmente positivi sono 30.411 in Lombardia (+221), 13.338 in Piemonte (-312), 7.040 Emilia-Romagna (-151), 5.460 in Veneto (-131), 4.073 in Toscana (-74), 2.844 in Liguria (-56), 4.294 nel Lazio (+8), 3.227 nelle Marche (-24), 1.909 in Campania (-6), 735 nella Provincia autonoma di Trento (-51), 2.544 in Puglia (-11), 2.062in Sicilia (-7), 830 in Friuli Venezia Giulia (-21), 1.609 in Abruzzo (-62), 447 nella Provincia autonoma di Bolzano (-12), 108 in Umbria (-5), 511 in Sardegna (-4), 107 in Valle d’Aosta (-6), 568 in Calabria (-28), 142 in Basilicata (-1), 229 in Molise (+11). Quanto alle vittime, sono in Lombardia 15.054 (+68), Piemonte 3.400 (+33), Emilia-Romagna 3.867 (+22), Veneto 1.666 (+9), Toscana 950 (+8), Liguria 1.293 (+12), Lazio 562 (+5), Marche 964 (+4), Campania 392 (+1), Provincia autonoma di Trento 443 (+2), Puglia 451 (+3), Sicilia 257 (+1), Friuli Venezia Giulia 312 (+2), Abruzzo 366 (+7), Provincia autonoma di Bolzano 290 (+0), Umbria 71 (+0), Sardegna 120 (+0), Valle d’Aosta 139 (+0), Calabria 93 (+2), Basilicata 27 (+0), Molise 22 (+0). I tamponi effettuati sono 2.606.652, con un incremento di 40.740 rispetto a ieri. Le persone sottoposte a tampone sono 1.702.283.

Con cura plasma mortalità ridotta dal 15% al 6%. Risultati sperimentazione San Matteo Pavia e Asst Mantova
La mortalità dei pazienti curati con il plasma iperimmune è scesa dal 15% al 6%: è questo il risultato della sperimentazione condotta dal Policlinico San Matteo di Pavia con l’Asst di Mantova e presentata oggi dalla Regione Lombardia condotta su 46 pazienti.
“All’inizio la mortalità nei pazienti in ventilazione assistita ricoverati in terapia intensiva era tra il 13 e il 20%, circa 15% di media, mentre con la cura con il plasma iperimmune è scesa al 6%”, ha spiegato Fausto Baldanti, direttore unita virologia del San Matteo di Pavia. Lo studio aveva tre obiettivi: diminuzione mortalità a breve in terapia intensiva, il miglioramento dei parametri respiratori e il miglioramento dei parametri legati all’infiammazione, e proprio sul primo obiettivo sono stati raggiunti i risultati più significativi.
A una settimana dall’allentamento del lockdown e in vista delle ‘pagelle’ alle regioni che determineranno le ulteriori riaperture della Fase 2, l’Italia registra i dati migliori da due mesi quanto a nuovi contagi da coronavirus e vittime. I numeri scontano il calo dei tamponi nel fine settimana, ma restano comunque incoraggianti. I morti sono 165 in un giorno, il dato più basso dal 9 marzo – giornata di ‘chiusura’ del Paese – i nuovi casi appena 802, mai così pochi dal 6 marzo, prima del lockdown.

Da giovedì il ministero della Salute renderà pubblici i dati delle Regioni: Lombardia e Piemonte restano osservate speciali e assieme assommano quasi il 50% dei contagiati nelle ultime 24 ore. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) si è riunito come di consueto, ma secondo un membro contattato dall’ANSA non sarebbero stati esaminati i numeri dei primi giorni di Fase 2, ancora sommari. Entro giovedì però si valuteranno per ogni regione numero di contagiati quotidiani, R con 0 (indice di contagiosità, sceso in Italia sotto la soglia di allarme di 1) e posti di terapia intensiva occupati, tra gli altri parametri. Giovedì saranno passati 10 giorni dal 4 maggio, avvio delle prime riaperture e del ritorno a una parziale libertà dei cittadini. Un lasso di tempo già sufficiente per stimare i nuovi casi positivi, tenendo conto dell’incubazione media del Covid-19.

I dati di domenica della Protezione civile – con 51.678 tamponi fatti, in netto calo rispetto ai 69.171 del giorno precedente – registrano un rapporto tra test e casi individuati all’1,6% (un malato ogni 64,4 tamponi). Da ricordare sempre che almeno il 40% dei test sono ripetuti su uno stesso caso, ma la percentuale resta comunque la più bassa di sempre, pari a quella di sabato. Gli 802 nuovi casi – il livello minimo dal 9 marzo – portano il totale a 218.268. Di questi 802 se ne registrano 282 in Lombardia – oltre il 35%, ma aumento minimo dal 3 marzo – e 116 in Piemonte; assieme le due regioni arrivano quasi al 50%. Le vittime ufficiali del coronavirus in Italia sono arrivate alla cifra, inimmaginabile due mesi e mezzo fa, di 30.560, ma il tributo giornaliero di morti della malattia scende a 165, il più basso da oltre due mesi (sempre tenendo conto del calo dei tamponi). Ancora una volta sotto la soglia dei 200, i deceduti sono come previsto dagli esperti il dato che è più difficile veder scendere. Cinque regioni – Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Basilicata e Molise – e la Provincia autonoma di Bolzano non fanno registrare vittime nelle ultime 24 ore. In Lombardia ve ne sono state 62, ancora in calo, e in Piemonte 36. Più indietro, tra le quattro regioni più colpite dalla pandemia, l’Emilia Romagna con 18 morti e il Veneto con 14. Tutte le altre hanno incrementi a una sola cifra. Da tenere d’occhio il dato delle terapie intensive, che secondo il ministero della Salute non dovranno avere più del 30 per cento dei letti occupati da pazienti Covid; in caso contrario scatterà l’allarme nella regione. Il calo dei ricoveri, giunto al 28/esimo giorno di fila, è  di soli 7 unità (134 il giorno precedente), mentre in Lombardia, dopo una flessione di 70 sabato, i pazienti più gravi sono tornati a salire di 18. Con questi numeri il Paese si avvia alle prime ‘pagelle’ alle Regioni, con le conseguenti decisioni per il calendario delle riaperture differenziate di attività produttive dal 18 maggio. Cresce l’attesa per sapere se la ripartenza col freno a mano dal 4 maggio ha riportato su la curva dei contagi e in che misura. Anche perché molte regioni scalpitano per riaprire.

TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS, CLICCA QUI

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.