Stagione balneare al tempo del Coronavirus: quando e come ripartire

Gli assessori regionali Febbo e Campitelli hanno convocato stamane in Piazza Unione sindaci ed amministratori per raccogliere istanze e proposte in vista della riapertura della stagione balneare.

Ancora alcuna linea guida dal Governo, per quel che riguarda la stagione balneare in emergenza sanitaria da Coronavirus, ma il tempo stringe e Regione e Comuni della costa, hanno necessità di organizzarsi. Stamane riunione tra gli assessori regionali Campitelli e Febbo, il vice comandante della Direzione Marittima Barretta, sindaci e assessori comunali. Raccolte istanze e proposte, in particolare sulla gestione delle spiagge libere, sugli ombreggi degli albergatori, molti dei quali hanno già rinunciato alla riapertura, e sugli adempimenti dei concessionari per garantire sicurezza e distanziamenti sociali. C’è l’ipotesi dell’area di sicurezza di almeno 10 metri quadri, come già si vorrebbe fare in Emilia Romagna, ma non appare possibilità percorribile su tutta la costa abruzzese, viste le differenti conformazioni e le diverse realtà. C’è poi il problema delle spiagge libere, chilometri e chilometri, specie nella parte settentrionale della regione, tutti a carico dei Comuni che chiedono norme in bianco, mentre la Regione pensa all’utilizzo di stewards, di affidamento alle associazioni o addirittura, previo consenso delle Prefetture, alle Forze dell’Ordine per il controllo. Tante proposte sul piatto, dunque, per raggiungere un obiettivo condiviso da tutti: l’avvio della stagione non oltre il primo giugno:

“Quello del primo giugno è un riferimento limite – dice l’assessore regionale Mauro Febbo – oltre non si può andare, siamo già in ritardo. Anche per questo abbiamo voluto sentire, stamane, i sindaci, sperando di avere a disposizione già le linee guida che il Governo aveva assicurato per la settimana scorsa. Tuttavia è importante giocare di anticipo ed avere già le idee chiare, nel momento in cui faremo partire l’ordinanza. Ai Comuni ho chiesto proposte e collaborazione – dice ancora Febbo – considerando che ci troviamo di fronte ad una legislazione di emergenza. Mi rendo conto che quello delle spiagge libere è il problema più grande escludendo a priori, come ho sentito da qualche parte, la loro chiusura. Tutti devono avere il diritto di andare al mare e a tutti va garantita la massima sicurezza. Tante le proposte avanzate stamane in riunione, e di questo ringrazio gli amministratori locali, cerchiamo ora di fare un lavoro di squadra per trovare la giusta sintesi una volta pervenute le indicazioni dal Governo.”

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