Coronavirus Abruzzo: “Impresa Sicura”, boom di richieste. I consigli dell’esperto

Boom di richieste per Impresa Sicura, l’incentivo del Governo destinato alle aziende che hanno acquistato i Dpi per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. I fondi a disposizione esauriti a pochi minuti dall’apertura dello sportello telematico di Invitalia. Al Tg8 i consigli dell’esperto su nuove opportunità per le imprese abruzzesi.

Il bando”Impresa SIcura”, gestito da Invitalia (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di impresa) e dedicato ai dispositivi di protezione individuale, necessari in questo periodo di emergenza coronavirus, è stato preso d’assalto tanto che all’aperta della procedura ieri mattina, 11 maggio, alle ore 9,42,  lo sportello telematico aveva registrato l’ingresso di ben 110.749 richieste di prenotazione di risorse, per il valore di oltre un miliardo di euro, a fronte di una dotazione di 50 milioni. L’incentivo, infatti, è finalizzato al ristoro integrale delle spese sostenute dalle imprese.

 In una nota, Invitalia ha spiegato che “Dopo appena un minuto dall’apertura dello sportello, avvenuta puntualmente alle 9:00 di lunedì 11 maggio, erano già state effettuate 59.025 mila richieste di prenotazione da parte di 42.753 imprese per un importo di 498.841.142 euro.

Dopo undici minuti le prenotazioni erano diventate 91 mila. Alle 9,42 erano 110.749 per oltre un miliardo di euro di richieste di rimborsi. Peccato che la dotazione complessiva del bando sia di 50 milioni di euro, risorse disponibili stanziate con fondi Inail in base al Cura Italia. Oltre 600 mila i contatti con il sito di Invitalia,  “hanno determinato, per qualche minuto, la congestione del portale”.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte dello scorso 26 aprile, che ha inaugurato la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, prevede che le aziende che intendono riaprire devono dotare i loro dipendenti di adeguati dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, camici, visiere e “occhiali” protettivi, calzari, tute monouso.

Si tratta di misure necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori ed evitare che il COVID-19 trovi nelle fabbriche terreno fertile dove replicarsi. Non tutte le aziende, però, hanno i soldi per sostenere questo tipo di spesa, anche a causa dei due mesi di chiusura forzata dovuti alla quarantena. Pertanto per evitare che le imprese siano costrette ad interrompere la produzione oppure a riaprire senza misure di sicurezza adeguate, Invitalia ha creato un fondo da 50 milioni di euro chiamato “Impresa SIcura” per rimborsare le spese sostenute dalle aziende per l’acquisto dei dispositivi di protezione. 

Ora cosa accadrà? Lo abbiamo chiesto a Luca Del Federico, dottore commercialista e consulente finanziario, il quale al Tg8 spiega che ” Il fondo, che ha una dotazione finanziaria di 50 milioni, coprirà il 100% delle spese sostenute. Il bando prevede che per ogni addetto sia possibile richiedere un rimborso massimo di 500 euro, fino a un massimo di 150 mila euro per ogni azienda.

Era previsto che potessero accedere al fondo “Impresa SIcura” tutte le aziende iscritte come attive nel “Registro delle imprese” e che possano essere rimborsate le spese sostenute per l’acquisto di mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3, guanti in lattice, in vinile e in nitrile, dispositivi per protezione oculare, indumenti di protezione quali tute, camici, calzari, sovrascarpe, cuffie, copricapi, dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea, detergenti e soluzioni disinfettanti ed antisettici. Essendo già pervenute circa 110 mila richieste dubito che siano molte le imprese abruzzesi che sono riuscite ad accedere al bando perchè le informazioni non sono arrivate tempestivamente. Posso, però, segnalare un’altra opportunità messa a disposizione dalla Camera di Commercio di Chieti-Pescara”.

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