L’Aquila, per il PD si apre una fase commissariale

Un commissariamento, quello del PD, che vuole essere un segnale per la città dopo la sconfitta alle amministrative

Sarà una fase breve, ha chiarito il commissario Francesco Piacente, che però era necessaria per un rilancio del partito e anche per sgomberare il campo e gettarsi alle spalle tanti discorsi che per Piacente non hanno senso, come ad esempio la presunta guerra generazionale nel partito o la presenza delle triadi.  Piacente ha ribadito di aver accettato con spirito di servizio la nomina dal Pd regionale. Il nostro segnale, ha detto, è chiaro ed è stato fatto anche per valorizzare il gesto delle dimissioni della segretaria Emanuela Di Giovambattista che ha innescato questa nuova fase.

Quella che è avvenuta è una delle peggiori sconfitte nella storia del Pd locale, ha spiegato Piacente, che ha anche chiarito che parlerà lui per il partito da oggi.  Sull’anagrafe degli iscritti 2021 Piacente ha spiegato che sulla città dell’Aquila ci sono 297 iscritti per sgomberare il campo da tante ricostruzioni per lui false. Non si può uscire da questo momento con carte bollate e burocrazia. Il percorso per Piacente è delineato. A breve riunirà i 4 consiglieri comunali del Pd per fare un primo punto. I circoli dell’Unione sul territorio saranno pure ascoltati per avere indicazioni e suggerimenti.

La presenza di Piacente dovrà restituire nel più breve tempo possibile l’agibilità al partito guardando alle politiche e alle regionali. Non siamo un partito di scontri, ha detto, ma di proposte. Questa sarà la via con spazio alle idee, ai giovani e ai gesti di generosità. Su Stefania Pezzopane e sugli errori, Piacente ha detto che l’onorevole ha già chiesto scusa ma le responsabilità per lui sono diffuse. Il Pd deve essere unito altrimenti il rilancio sarà una chimera. Il commissario ha anche chiarito che è già aperto il tesseramento. Se i cittadini, ha risposto Piacente, hanno scelto Biondi oltre ai nostri errori evidentemente la gente ha apprezzato il suo operato anche se non condiviso da noi.