Protesta Marinerie a Roma, avanzate al Governo tre proposte

Protesta delle Marinerie oggi a Roma, avanzate al Governo tre ipotesi da portare avanti: il prezzo fisso sul gasolio con un tetto massimo di 70 centesimi che consenta da subito di poter tornare in mare; passare il credito di imposta dal 20 al 50% ed infine il blocco immediato dei mutui

E’ quanto hanno riferito all’Ansa i componenti della delegazione di pescatori che a Roma hanno incontrato alcuni esponenti del Governo per protestare contro il caro gasolio. A Roma il senatore Dem. Luciano D’Alfonso ha fatto da tramite con i rappresentanti del Governo: “Serve una soluzione tempestiva contro le sofferenze di 30mila imbarcati e di una filiera di 100mila persone”.

Stamani, a Roma, nel corso della protesta organizzata dalle Marinerie dell’Adriatico per richiamare l’attenzione del Governo sui rincari del gasolio e sulla onerosità dei costi anche bancari da tempo insostenibile, il senatore Luciano D’Alfonso è riuscito a ottenere nello spazio di pochi minuti, anche dietro premura della Questura di Roma, un incontro tra una delegazione di armatori, tra cui anche Francesco Scordella il presidente dell’associazione armatori di Pescara,  e il Sottosegretario al MEF Alessandra Sartore:

“Si è trattato di un incontro interlocutorio necessario e istruttorio – spiega D’Alfonso – che ha evidenziato al Sottosegretario i nodi specifici della protesta manifestata da un intero comparto economico al collasso: riguarda direttamente circa 30mila addetti, con una filiera di oltre 100mila persone, e con un impatto sul settore della distribuzione e della ristorazione di enorme rilievo”.

Nei minuti successivi all’incontro al Ministero dell’Economia, il senatore D’Alfonso ha provveduto a far recapitare una richiesta urgente direttamente al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, al Ministro dell’Economia Daniele Franco e a Massimiliamo Fedriga Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome:

“Mi risulta – ha scritto stamane D’Alfonso  – che il 3 di giugno ci sarà una riunione di lavoro sul piano istituzionale tra gli assessorati regionali alla pesca e il Ministro Patuanelli. Vi prego, avendo conosciuto questo settore attraverso le esperienze maturate in precedenza da Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione, di fare un lavoro coordinato che possa consentire un esame confacente dei dati del dossier presente presso le regioni e presso il Ministero e soprattutto una soluzione tempestiva così come la loro sofferenza ci fa capire”.

Sono sostanzialmente queste le richieste risolutorie avanzate questa mattina a Roma dagli operatori del mare e per le quali il senatore D’Alfonso sta facendo da tramite coi livelli istituzionali competenti:

“Per quanto riguarda il prezzo del gasolio, richiedono alternativamente o un tetto al prezzo di vendita, fissato a un valore indicativo di circa 0,70 €/litro (contro il prezzo attuale di 1,20€), o il rafforzamento del credito d’imposta sull’acquisto dei carburanti, da elevare al 50% della spesa. litro Per quel che riguarda, invece, gli oneri mensili bancari riferiti a mutui pongono la necessità di una moratoria, in maniera tale che al riprendersi delle attività a mare possano tornare a essere in grado di sostenere con le loro forze quegli oneri che hanno sottoscritto.  In numerosi casi, per via dell’alto rischio associato all’attività di impresa specifica della pesca, quale il rischio di affondamento della nave e la conseguente perdita dell’intero valore del bene, le banche hanno richiesto ipoteche sui beni immobili, andando a creare un nesso tra vita professionale e vita privata che in questa fase appare in tutta la sua drammaticità”.