Sito di Bussi, seduta straordinaria del Consiglio regionale

Una seduta straordinaria del consiglio regionale oggi all’Aquila dedicata alla relazione finale di attività della commissione d’inchiesta “Sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino – Tutela della salute dei cittadini, bonifica e reindustrializzazione”.

Un lavoro lungo 13 anni, iniziato dal primo presidente della commissione d’inchiesta su Bussi, Giovanni Legnini. All’attuale presidente della Commissione Antonio Blasioli il compito di snocciolare dinanzi al Consiglio gli elementi più salienti della relazione con lo scopo di disegnare anche delle tracce di lavoro da lasciare al Consiglio Regionale stesso. Una vicenda, quella di Bussi, che per Blasioli insegna una storia di grande abbandono. La commissione, in sei o sette mesi ha fatto una fotografia molto complessa della situazione, ha spiegato il consigliere Pd.

Blasioli sottolinea pure che viene considerata la discarica di Bussi ma in realtà si parla, ricorda, di un sito di interesse nazionale per come è perimetrato nel 2008 e poi negli anni successivi: 232 ettari, dice, non solo Bussi ma che toccano ben 11 comuni. In tutta questa storia, per il presidente della commissione, si denota un grave ritardo. Oggi, sostiene Blasioli, se si guardano le discariche 2A e 2B che stanno sotto a Bussi si vede un qualcosa che ha delle misure di prevenzione che andavano adottate prima e non dopo 13 anni.  Per Blasioli la relazione è un primo risultato ma ora ci si dovrà concentrare anche sul futuro. Ci sono tante questioni ancora in ballo che elenca: non c’è ancora una perimetrazione esatta, manca uno studio epidemiologico sulle utenze che hanno utilizzato l’acqua e altri aspetti ancora aperti.