Sanremo: col rock dei Maneskin vince anche un pò d’Abruzzo

Italian band Maneskin perform on stage at the Ariston theatre during the 71st Sanremo Italian Song Festival, Sanremo, Italy, 06 March 2021. The festival runs from 02 to 06 March. ANSA/ETTORE FERRARI

Col pezzo rock dei Maneskin sul podio più alto del Festval di Sanremo2021 vince anche un pò d’Abruzzo, quello del talentuoso maestro Enrico Melozzi. Teramano doc, classe 1977, ha commentato a caldo la gioia del premio sui social e con lui amici e familiari in terra d’Abruzzo.

L’Italia della pandemia del secolo, dei Dpcm e dello stivale a colori si scopre appassionata di rock e premia l’audacia musicale e stilistica dei Maneskin incoronati, a sorpresa pare, vincitori del Festival di Sanremo. E’ notte fonda quando Amadeus e Fiorello scandiscono il nome della band della quale si parla dal giorno in cui hanno lasciato senza fiato la giuria di X Factor nel 2017. Da allora ad oggi Damiano e compagni di rock hanno seminato entusiasmo e raccolto successi di critica e pubblico. Eppure a Sanremo, quello che passerà alla storia per la platea deserta e i maestri musicisti costretti alla mascherina, non sembrava avessero scommesso in molti sui Maneskin. O almeno così sembrava dalla classifica delle quattro serate prima della finale di ieri. Invece la loro Zitti e buoni è risultata la più votata dalle tre giurie (televoto, demoscopica e giornalisti). «Siete la band che ha portato il rock a vincere un’edizione unica», li ha salutati Amadeus.

Era la prima volta che i Måneskin arrivavano all’Ariston. Ma la band romana è abituata ai palchi televisivi. Damiano DavidVictoria De AngelisThomas Raggi ed Ethan Torchio sono stati i vincitori morali dell’11esima edizione di X Factor nel 2017.

Simpatico il fuori programma con Orietta Berti la quale dicendosi entusiasta del ritmo portato dai Maneskin all’Ariston ha dichiarato che le sarebbe piaciuto tanto «fare un duetto con Ermal Metal e i Naziskin». Intendendo dire, Ermal Meta e i Måneskin. La Berti, saputa la gaffe, ha subito rimediato. «In backstage è venuta a scusarsi, ma noi non ci eravamo offesi per niente, l’avevamo presa a ridere ovviamente ma lei è stata molto gentile», hanno detto i ragazzi. Che le hanno pure dedicato un tweet.

E sul palco a festeggiare, così come sui social, l’abruzzese Enrico Melozzi che ha diretto l’orchestra per il pezzo dei Maneskin. Compositore, violoncellista, produttore teramano Melozzi è ormai un veterano del Festival della canzone italiana dove ha esordito nel 2012 contribuendo, con la sua orchestrazione e direzione, al terzo posto di Noemi con “Sono solo parole”. Terzo posto l’anno scorso anche per i Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr” e quest’anno la vittoria che , come ha scritto sulla sua pagina Facebook non  lo ha colto di sorpresa.

 

“Che serata, che notte, che viaggio! Me lo sentivo Grazie a tutti, è un’emozione bellissima. Questa volta all’alba… avrò già vinto parafrasando il celeberrimo brano “Nessun Dorma” tratto dalla “Turandot ” di Giacomo Puccini”. Così Melozzi sui suoi social a notte fonda. Poco fa, invece, abbiamo ‘spiato’ ancora il suo profilo Face dove abbiamo letto: “Dedico questa mia vittoria ai contrappuntisti, ai musicisti, ai cantanti d’opera, ai direttori d’orchestra, alle maestranze, agli studenti di musica, ai coraggiosi che hanno scelto la strada più lunga per arrivare dove volevano. Ai violinisti ai violoncellisti, a chi non vuole mollare la propria passione in virtù di un guadagno più semplice. Dedico questo successo a chi ogni giorno studia il proprio strumento, si concentra sulla tecnica, approfondisce, e magari vengono visti come sfigati perché c’è chi fa prima di loro senza studiare niente. Dedico questo giorno a chi è stato lasciato solo, perché l’arte e la musica non sono necessarie, e invece si!”.