Covid Abruzzo: ecco le regole e i divieti da rispettare

Con l’entrata in vigore del primo Dpcm dell’era Draghi e parallelamente dell’Ordinanza del presidente della Regione Marsilio, finalizzati a contenere la diffusione del Covid-19, i cittadini si dicono in dubbio sul come comportarsi. Ecco alcuni consigli che trovate oggi approfonditi sul quotidiano “Il Centro”.

Con il nuovo Dpcm del presidente del Consiglio dei ministri Draghi, valido fino al 6 aprile, in zona rossa le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e le scuole dell’infanzia , restano chiuse. La regola vale a livello nazionale laddove in Abruzzo un’ordinanza del governatore Marsilio prevede che siano aperti asili nido e materne.

Tuttavia diversi sindaci di Comuni in ‘zona rossa’ hanno deciso di mantenere chiuse anche queste scuole fino al 14 marzo: è il caso di Chieti, Lanciano,  Pescara, Montesilvano, Città Sant’Angelo, San Giovanni Teatino e Spoltore.

Sono saliti, intanto, a 33 i Comuni  abruzzesi in ‘rosso’. L’ordinanza del presidente Marsilio ridefinisce il concetto di ‘zona rossa’ secondo le misure previste dal decreto Draghi, rimodulandole in una sorta di zona arancione rafforzato. Il tutto fino al prossimo 14 marzo: sette giorni in cui la speranza è che in queste aree la situazione epidemiologica possa migliorare. Nella mappa delle località con le misure maggiormente restrittive figurano capoluoghi di Provincia, città importanti ma anche piccoli centri.

Il Dpcm vieta le visite a parenti e amici, l’ordinanza le consente anche in zona rossa nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno e possono spostarsi  in due + un under 14, disabili o non autosufficienti conviventi. I residenti in comuni con meno di 5 mila abitanti possono recarsi nelle seconde case che sono a 30 chilometri di distanza ad esclusione dei capoluoghi di Provincia. Parrucchieri, barbieri e centri estetici restano aperti.

Stesse disposizioni, invece, sia nel DPCM che nel provvedimento regionale riguardano il divieto di spostamento ovunque, tra le 22 e le 5  salvo casi di necessità ed urgenza. Il rientro a casa è sempre consentito per tornare nella residenza, domicilio o abitazione. Viaggi tra regioni vietati salvo per lavoro, salute e necessità e apertura di ristoranti e bar fino alle ore 18 in zona gialla, con asporto fino alle 22 (ma non per i bar) mentre il servizio a domicilio è consentito ovunque.