Polizia Municipale Pescara, scoperta abitazione trasformata in bazar dello spaccio

Operazione antidroga del Gruppo GIONA della Polizia Municipale di Pescara. Gli Agenti della Municipale Pescarese sono intervenuti in Via Caduti per Servizio dove è stata arrestata una 50. La sua abitazione, con la collaborazione del figlio, è stata trasformata in un bazar dello spaccio. Sequestrati diversi grammi di eroina e cocaina.

Nella serata di ieri, gli uomini del gruppo operativo G.I.O.N.A., del Comando di Polizia Municipale di via del Circuito, hanno arrestato C.R, classe 1971, colta nella flagranza del reato di cui all’art.73 del D.P.R. 309/90, in particolare per la detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo eroina e cocaina per un peso complessivo di 11,01 grammi, nonché di materiale per il confezionamento (un bilancino elettronico utilizzato verosimilmente per lo stupefacente destinato alla cessione in favore di terzi ) e denaro contante provento dell’attività di spaccio. Ultimate le formalità di rito la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari.

A nulla sono valse telecamere e sentinelle. C.R., che insieme al figlio aveva trasformato la propria abitazione in una centrale di spaccio di droga, è finita nella rete della Polizia Municipale che ha operato con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza, con i cani Esco e Dagor. La droga, eroina e cocaina, è stata posta sotto sequestro.

C.R. è stata indagata in stato di arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sottoposta al rito per direttissima, all’esito del quale è stata disposta la detenzione in carcere. Il figlio, V.C., classe 2000, è stato indagato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione del gruppo operativo G.I.O.N.A. (Gruppo intervento operativo nucleo antidegrado), guidato dal maggiore Massimiliano Giancaterino, è scattata nella serata di ieri in via Caduti per Servizio. Nel corso di un’attività finalizzata al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, effettuata nelle settimane scorse nella zona, gli uomini della Polizia Municipale avevano notato un via-vai sospetto di tossicodipendenti presso un’abitazione in cui risiedevano madre e figlio.

L’appartamento era tenuto d’occhio da alcune “sentinelle”, che provvedevano ad avvisare tempestivamente i due all’arrivo delle forze dell’ordine. Madre e figlio, inoltre, avevano installato alcune telecamere e avevano l’abitudine  di aprire la porta di casa solo in assenza di allarmi da parte delle vedette. Ieri sera, gli uomini della Polizia Municipale si sono recati sotto l’abitazione a bordo di un’auto “civetta”, in abiti civili e con l’ausilio di una unità cinofila della Guardia di Finanza . Una volta in prossimità dello stabile ove è ubicato l’appartamento attenzionato, gli uomini del G.I.O.N.A. notavano un soggetto entrare nello stabile; hanno quindi atteso l’uscita dell’uomo dall’appartamento, per poi bloccarlo. Alla vista degli agenti, l’individuo ha cercato di liberarsi di un involucro di cellophane gettandolo sul pianerottolo. Il pacchetto è stato subito recuperato: al suo interno erano custoditi 2.10 grammi di sostanza stupefacente del tipo “eroina”.

Il soggetto è stato fermato e identificato in G.M, classe 1991, ed è stato segnalato alla Prefettura di Chieti quale assuntore di sostanze stupefacenti. Gli uomini del G.I.O.N.A., con l’ausilio delle Unità Cinofile della Guardia di Finanza, procedevano quindi a perquisire l’abitazione. I cani “Esco” e “Dagor” hanno fiutato la droga in  un cassetto della cucina: all’interno sono stati trovati alcuni involucri di cellophane contenenti complessivamente 7.15 grammi di sostanza stupefacente, presumibilmente di tipo eroina, e 3.86 grammi circa di sostanza stupefacente presumibilmente del tipo “cocaina”.  Rinvenuta anche una somma in denaro contante, alcune migliaia di euro in banconote di vario taglio, che è stata sottoposta a sequestro quale provento dell’attività di spaccio. Sul piano di lavoro della cucina erano stati sistemati un bilancino di precisione, un rotolo di pellicola trasparente e un coltello da tavola su cui c’erano tracce di sostanze stupefacente. G.M. ha successivamente confermato che la droga gli era stata ceduta dalla donna.