Pescara, il documento degli ambientalisti per la Riserva dannunziana

Con un documento programmatico consegnato nei giorni scorsi al Consiglio comunale di Pescara le associazioni ambientaliste cittadine chiedono a gran voce che si istituisca un apposito comitato di gestione della pineta dannunziana.

Soprattutto dopo il terribile incendio che poco più di un mese fa l’ha resa suo malgrado protagonista di intere pagine di cronaca. Tante le proposte messe in campo, di cui ha parlato al nostro microfono Elio Torlontano, console abruzzese del Touring club italiano.

«Da troppo tempo manca un comitato di gestione della riserva che deve occuparsi di una programmazione a lungo termine e anche del piano antincendio che va aggiornato e adeguato di volta in volta all’evolversi della riserva.»

Per Massimo Palladini, presidente della sezione pescarese di Italia Nostra, è necessario portare avanti una visione di continuità della riserva dannunziana con le altre aree verdi limitrofe, cercando di trovare soluzioni alle criticità esistenti, che rischiano di minare lo sviluppo unitario del polmone verde cittadino.

«Quello che osserviamo è che manca un’attenzione alla cura anche delle aree circostanti della riserva, dove insistono delle ferite aperte che potrebbero essere cause di nuovi incendi e nuova incuria. È come se mancasse una consapevolezza del valore di pineta. Dobbiamo tenercela cara, questa riserva, perché è il nostro secondo centro storico.»