Occupazione: sindacati preoccupati per il futuro dei lavoratori ex Oma

“Il 4 novembre Cividac, gruppo attivo nel settore delle costruzioni industriali, aggiudicatario temporaneo di Oma, Officina Meccanica Angelucci, non ha proceduto a versare, dopo la caparra, l’importo rimanente per concludere l’operazione di acquisizione dal fallimento dell’azienda di carpenteria metallica e manutenzione di impianti industriali”. Sindacati allarmati per il futuro dei 241 lavoratori occupati tra Firenze, Massa Carrara e Castiglione a Casauria e Tocco da Casauria.

Non sappiamo quali scenari potrebbero verificarsi” dato che “il mancato versamento della quota comporta la necessità di procedere ad una nuova asta, al momento però non sono note le tempistiche, né se
vi siano possibili acquirenti”. Lo rende noto il sindacato Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, Fiom Cgil Massa Carrara ricordando di aver “da subito sollevato perplessità”. “A più di due anni dal fallimento Oma – scrivono le sigle – questa situazione getta più di un’ombra sul futuro dei 241 lavoratori occupati tra Firenze, Massa Carrara e Pescara (in Toscana sono 157).

“Auspichiamo che l’esercizio provvisorio, prorogato fino ad aprile 2022, oltre a portare avanti la produzione, serva anche a trovare un acquirente che si faccia carico della ripartenza di tutte le sedi territoriali”. Le perplessità che la Fiom aveva sollevato riguardavano “sia per la velocità con cui Cividac avrebbe voluto concludere la procedura di trasferimento d’azienda, sia per le modalità, poiché i lavoratori non sarebbero transitati all’interno di Cividac ma di una Newco da essa controllata, i cui rappresentanti non si sono mai presentati ai tavoli”. Inoltre, “la situazione di Oma si inserisce all’interno di un contesto territoriale già profondamente colpito da una crisi durissima. Non possiamo permetterci di perdere competenze, professionalità e posti di lavoro. Per questo, a seguito del mancato saldo per la fideiussione, abbiamo chiesto l’aggiornamento del tavolo dell’unità di crisi in Regione Toscana e un incontro urgente con Cividac”.