INPS: la fotografia dell’Abruzzo tra crisi e pandemia

La Direzione regionale INPS ha presentato il Rendiconto Sociale 2019 e il Focus 2020. Un momento di approfondimento della situazione socio – economica generale abruzzese, sia per la valutazione del ruolo sociale che l’Istituto ha avuto nel 2019, ma anche per alcuni Focus interessanti su importanti indicatori relativi al 2020.

A fornire i dati il direttore regionale dell’INPS Luciano Busacca. L’INPS, come ha sottolineato anche il Prefetto Cinzia Torraco, ha avuto un ruolo importante per l’attività di contrasto al lavoro nero, soprattutto nella Marsica.  6 utenti su 10 oggi passano per Inps anche attraverso il contact center ed è superato il concerto di ente semplicemente erogatore di pensioni. Nel 2020 il personale, in prevalenza femminile all’INPS, è diminuito di 68 unità: nonostante questo, grazie all’organizzazione, la produttività è cresciuta del 12%. Per l’erogazione della cassa integrazione sono state costituite delle task force per rispondere alle esigenze spostando anche il personale. La cassa integrazione 2019 da gennaio a dicembre conta 4 milioni e mezzo di ore. Nel 2020 sono state 61 milioni di ore autorizzate, una richiesta altissima. Il flusso contributivo dei lavoratori privati è di 1,8 miliardi, per i Pubblici 871 milioni di euro il flusso contributivo, dal lato delle entrate. Il direttore ha parlato dell’incidenza delle pensioni pubbliche e private nelle uscite dell’INPS. Nel mondo del lavoro la prevalenza è di uomini e anche la retribuzione per loro è maggiore rispetto alle donne.
Busacca ha parlato del tessuto produttivo con in prevalenza in Abruzzo piccole e medie imprese per l’81%.
Una parte della relazione è stata dedicata alla Vigilanza ispettiva documentale, fatta a presidio dei flussi anagrafici e informatici, sempre relativamente ai contributi. Grazie a questo controllo sono stati recuperati fondi notevoli. Accertati pure contributi evasi e laboratori in nero, scoperti 750 rapporti di lavoro fittizi. Questo con sole 23 unità ispettive.
Pensioni maschili prevalenti, più quelle anticipate che di vecchiaia. Naspi in calo per il blocco dei licenziamenti, inoltre, per il reddito di cittadinanza nel 2020 c’è stata un’impennata con 27 mila percettori e 63 mila persone coinvolte. 
I lavori hanno visto la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni e degli Enti legati al mondo sociale, amministrativo ed economico della Regione, arricchiti dagli interventi di esponenti di rilievo del mondo accademico e universitario.