D’Alfonso: “Palazzo Regione fermo? Forse non è una cattiva notizia”

Conferenza stampa del deputato Pd Luciano D’Alfonso sul tema del Palazzo della Regione sull’Area di Risulta a Pescara: “Non si muove nulla? Forse si stanno rendendo conto…”

Il parlamentare dem ha fatto il punto sul dossier, ripercorrendone gli ultimi sviluppi: “Sono trascorsi 49 mesi dal febbraio 2019 e le aree di risulta del Comune di Pescara, finanziate dalla Giunta D’Alfonso, non hanno fatto un centimetro avanti, se non la razionalizzazione di 16 milioni di euro ereditati dalla passata legislatura. Avevamo anticipato che il palazzo della Regione nelle aree di risulta è un mero ballon d’essai dopo il fallimento del bando delle aree di risulta, diramato in odio alle regole del libero mercato e senza nessuna consapevolezza della ventennale storia precedente. Il ballon d’essai si sta dettagliando in tutti i particolari: non c’è niente!”.

“Pescara si può permettere di buttare al vento gli ultimi 11 mesi di legislatura regionale? Pescara si può permettere di giocare con qualche bando farlocco per individuare un progettista internazionale che non avrà modo di combinare nulla? In sintesi: Pescara si può permettere di mettere in campo una finzione per nascondere quello che non si è fatto?”, sono le domande rilanciate da D’Alfonso, che incalza: “Non è arrivato il momento di fare una operazione-verità in linea con le Delibere di collocazione urbanistica del 1993, del 1998, del 2003, del 2008, che hanno sempre situato la Cittadella delle Amministrazioni (della vecchia e della nuova Pescara) in corrispondenza dell’ex quartiere 3? Pescara si può permettere di distogliere uno dei migliori direttori della Regione Abruzzo ad inseguire un fantasma con sembianze di  mostro, ovvero l’impossibile palazzo della Regione nelle aree di risulta? Sarò costretto a fare personalmente un avviso di garanzia morale, assumendo momentaneamente una competenza giudicante, per impedire la dilapidazione delle risorse temporali, professionali ed economiche del nostro Ordinamento territoriale”.

“Se continuiamo a non utilizzarli”, conclude il deputato: “i soldi per le aree di risulta (ereditati dall’amministrazione regionale che ho guidato) perderanno capacità realizzativa, e non soltanto per l’aumento del costo dei materiali. In quell’area vanno realizzati:
1) un grande parco di 80.000 mq come giacimento per la nuova Pescara e per la nuova Regione;
2) una straordinaria funzione culturale che ne aiuti l’attrattiva;
3) la scorrevolezza della domanda di trasporti pensata per i prossimi cento anni.

Un ultimo consiglio: iniziamo a trovare le risorse ulteriori della finanza pubblica e quelle provenienti dal libero mercato attraverso strumenti idonei, per cercare di arrivare ad una copertura di almeno 100 milioni di euro. L’idea di un palazzo della Regione in quell’area sta impedendo anche il progetto delle aree di risulta in quella stessa porzione di città. Il centrodestra di Regione e Comune, in coppia, sta sembrando sempre più l’asino di Buridano, perché non sa se lavorare alle aree di risulta o al Palazzo della Regione: tristemente non sta facendo né l’una né l’altra cosa”.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.