Covid in Sevel: 70 casi, sindacati preoccupati

I contagiati alla Sevel di Atessa sfiorano le 70 unità e i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno chiesto all’azienda, e al gruppo Fca, il rafforzamento delle misure anti covid.

“Nell’incontro con FCA – dicono i sindacati in una nota congiunta – abbiamo espresso la volontà di prorogare e rafforzare le misure di contrasto alla diffusione del covid-19. Il vigente protocollo di sicurezza ha difatti garantito la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma nondimeno l’aggravarsi della situazione generale ha provocato un aumento dei casi anche in altri stabilimenti; per questo occorrono nuove urgenti misure”.

Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto di effettuare uno screening con tamponi rapidi a tutti i lavoratori, codificare i sistemi di tracciamento più tempestivi in caso di avvenuto o sospetto contagio, anticipando i tamponi al momento in cui un soggetto sia un sospetto positivo, senza attendere i risultati definitivi che spesso tardano ad arrivare a causa della disorganizzazione delle Asl. Infine una dotazione più congrua di mascherine trasparenti che consentano di interagire correttamente con i colleghi affetti da sordità.

“I dati dei contagi Covid-19 in Abruzzo continuano a crescere e aumenta la preoccupazione dei lavoratori – commenta Nicola Manzi, coordinatore regionale Uilm Abruzzo. In Sevel i positivi accertati sono 56 su circa 8mila persone che ogni giorno circolano in azienda. Le cause dei contagi sono state esterne allo stabilimento quindi il protocollo Sevel sta funzionando. Le nostre richieste a Fca di avere tamponi rapidi per tutti i lavoratori e mascherine specifiche che permettano la comunicazione tra coloro che lavorano con dipendenti con problemi di sordità, aiuta nella prevenzione e toglie dall’isolamento. Con questo virus non bisogna mai abbassare la guardia, dentro e fuori le aziende”.