Covid Abruzzo: zona bianca per tutti, coprifuoco per pochi. Il caso Pescara

Prima alba da zona bianca per l’Abruzzo. Resta l’obbligo di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso e rimangono vietati gli assembramenti. A Pescara niente addio coprifuoco: fino al 7 luglio chiusura delle attività a mezzanotte e mezza dalla domenica al giovedì e all’1.30 il venerdì e il sabato. 

Il sindaco Masci parla di “equilibrio e sintesi di buon senso”, ma Confartigianato lo attacca dicendo che si tratta di “un nuovo e assurdo coprifuoco cittadino” e di una “scelta folle”. “Non è un compromesso ma una decisione a senso unico che farà perdere opportunità di lavoro e di ripresa – dicono gli esponenti del Pd cittadino – proprio nell’estate in cui in tutta Italia si cerca di agevolare il lavoro di una categoria che ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia. Per la destra pescarese gli interessi elettorali sono evidentemente più importanti dell’economia cittadina e metropolitana, come più volte dimostrato in questi due anni”.

Polemiche destinate a non attenuarsi, anzi. Intanto da oggi anche la nostra regione esce dalla fascia gialla, ma soprattutto da un incubo lungo mesi.

E’ stato un week end da record per le somministrazioni di vaccino anti-Covid in Italia: per il secondo giorno consecutivo sono state raggiunte le 600mila iniezioni nell’arco di 24 ore, superando abbondantemente un milione di dosi in due giorni.

Quali sono le regole per mangiare al ristorante? É necessario adottare misure per evitare assembramenti al di fuori del locale. Viene raccomandato l’accesso tramite prenotazione (ma è consentito anche senza, se gli spazi lo consentono). I tavoli devono essere disposti garantendo ai clienti una distanza di almeno un metro. I clienti devono indossare la mascherina, tranne quando bevono o mangiano. Il personale deve indossare sempre la mascherina. Deve essere favorita la consultazione di menù online o plastificati (e quindi disinfettabili dopo l’uso) o cartacei a perdere. Al termine di ogni servizio devono essere pulite e disinfettate tutte le superfici. Resta l’obbligo di esporre un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti nei locali. Il numero massimo si stabilisce in relazione allo spazio e ai ricambi dell’aria. C’è l’obbligo di rendere disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani a clienti e dipendenti.

I tavoli devono essere sempre da 4 persone? “Fino al 21 giugno in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di 6 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. È quanto recita l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

I ristoranti hanno limiti di orario? In zona bianca no, a Pescara sì! 

Le distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione, in un quadro che garantisca comunque il ricambio d’aria; i clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo; bisogna favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei ‘a perdere’; al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio). Dove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici, dehors), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro. Per la consumazione al banco assicurare il mantenimento della distanza di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Questo ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.

Anche in zona bianca ci sono comunque regole che vanno rispettate. Nell’ordinanza dello stesso Speranza è stato specificato che è consentito andare da parenti e amici in sei persone oltre ai figli minori.

Feste ancora vietate. Le feste nelle case rimangono vietate anche in zona bianca. Limitate anche le possibilità di organizzare feste nei locali pubblici, dove bisogna rispettare le regole imposte ai ristoranti e ai bar.

Tornano gli spettatori in stadi e palazzetti, ma in numero limitato.

Posso andare in discoteca? Sì, ma senza ballare. Si potrà ascoltare la musica, mangiare o bere, ma resta vietato ballare. Domani è previsto un incontro del ministro Speranza con i gestori per la questione delle discoteche. Per ora la riapertura è fissata il primo luglio ma con green pass. Anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si dice convinto che il nodo sarà sciolto in tempi brevi:

Devo portare ancora la mascherina? Sì, anche in zona bianca resta l’obbligo di usare la mascherina: all’aperto quando non si può mantenere la distanza e al chiuso nei luoghi pubblici. Non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai sei anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi deve comunicare con un disabile in modo che non consente l’uso della mascherina. Esentate anche le persone che stanno svolgendo attività sportiva.