Coronavirus Abruzzo: all’Aquila ragazzi autistici senza assistenza scolastica

Virginia con il padre Dario Verzulli all'udienza del Papa dedicata alle famiglie con disabili

Coronavirus Abruzzo: il presidente di Autismo Abruzzo Onlus da mesi si batte per far avere alla sua Virginia e a tutti i ragazzi in difficoltà assistenza domiciliare e scolastica ma, su quest’ultima, non c’è verso.

La definisce burofollia Dario Verzulli, presidente di Autismo Abruzzo Onlus che da mesi continua a chiedere la ripresa dei servizi di assistenza domiciliare e assistenza scolastica per i ragazzi con difficoltà. Se da un lato si è riusciti a riattivare l’assistenza a domicilio, per quella scolastica niente da fare per ora e l’associazione peraltro mette a disposizione la propria sede a Collemaggio dotata di connessione. Per Virginia e per gli altri ragazzi non è semplice la condivisione casalinga di spazi, i genitori spesso lavorano e la didattica a distanza per loro è quasi insormontabile.

Nella lettera si chiedeva pure di poter avere i servizi assistenziali oltre che nei pressi dell’abitazione proprio in quella struttura ben conosciuta dalla giovane studentessa. Forse un modo per ritornare ad un minimo di normalità che è importante per tutti, figuriamoci per questi ragazzi. Dalla cooperativa Verdeaqua che si occupa dei servizi é arrivato un secco diniego, dice Verzulli, con la motivazione che questa si eroga a domicilio e non altrove. Le ragioni di Verzulli non sono bastate per smuovere la situazione.

“Siamo riusciti a far comprendere al Governo e alle Regioni che per l’autismo è necessario uscire, ma non riusciamo da anni a far comprendere al Comune dell’Aquila che l’assistenza non può essere un pacchetto chiuso”. Questa la triste riflessione che accompagna le difficoltà di tanti ragazzi aquilani in una città che deve cambiare qualcosa se ambisce a divenire simbolo di accoglienza e inclusione, dice.

 

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