Chieti, al via il taglio di 80 alberi in città

Viali e giardini delle scuole da domani a Chieti avranno 80 alberi in meno. Il taglio delle alberature, stabilito dal Comune in varie zone della città, fa seguito ad altri provvedimenti simili che sono già stati attuati in precedenza senza trovare il favore degli ambientalisti, che non vedono di buon grado questo piano di impoverimento arboreo del capoluogo teatino.

A Chieti manca una politica verde capace di gestire il patrimonio arboreo della città, denuncia il Wwf che si scaglia contro i continui rimpalli di responsabilità tra vecchia e nuova amministrazione, con il sindaco Ferrara e l’assessore Zappalorto che legittimano la scelta, parlando di esemplari a rischio caduta e promettendo il ripristino degli stessi. Giustificazioni che però non bastano per Nicoletta Di Francesco, delegata del Wwf di Chieti, che definisce il provvedimento una vera e propria “strage di alberi”, che dietro l’esigenza di preservare l’incolumità pubblica, nasconde l’inefficienza delle amministrazioni comunali di prendersi cura del patrimonio arboreo delle città.

«Se davvero tutti gli alberi condannati fossero in condizioni precarie di stabilità bisognerebbe recitare il mea culpa per decenni di manutenzione carente, chiedere i danni per lavori sui sotto-servizi che hanno danneggiato le radici e cercare soluzioni che possano evitare la morte di 80 alberi», dichiara Nicoletta Di Francesco, delegata del Wwf di Chieti. «È impensabile che tante specie diverse si ammalano tutte insieme ed è un dato di fatto che il patrimonio verde che appartiene ai cittadini di Chieti diventerà sempre più povero, a dispetto degli impegni formali che ogni giorno vengono ribaditi dall’amministrazione municipale a parole.»

«Dobbiamo intervenire con urgenza perché si tratta di alberi pericolosi e irrecuperabili e agire in fretta perché gran parte degli esemplari si trova all’interno delle aree verdi delle scuole e non vogliamo si ripeta il rischio corso a novembre 2020, quando un pino in piena vegetazione è collassato e si è ribaltato nel perimetro della primaria del Tricalle, fortunatamente chiusa quel sabato», hanno annunciato il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’ambiente e alla transizione ecologica, Chiara Zappalorto, che promettono il ripristino degli alberi che verranno a mancare al termine delle operazioni di rimozione degli esemplari a rischio. «Abbiamo a che fare con alberi secchi, malati, che rivelano importanti carie interne, o attaccati da funghi che ne minano le radici e rendono imprevedibile e rovinosa la caduta. Si comincerà da via Benedetto Croce, per ragioni tecniche legate alla necessità di fermare la corrente sull’arteria per consentire gli interventi; lì dovranno essere rimossi 14 esemplari di tigli e platani. Poi sarà la volta di via Ricci dove si interverrà su 7 piante di sofore (della specie delle acacie). Subito dopo saremo nelle aree verdi di tutte le scuole di competenza comunale, dove si trovano diverse tipologie di alberi: acacie, celtis, acero, cedri, pini, che per le medesime ragioni sopra esposte vanno rimossi prima che le condizioni meteo rendano ancora più rischiosa la loro permanenza.»