Accordo raggiunto per la Purem di Castellalto, salvi 70 posti

Il tavolo istituzionale aperto nel pomeriggio a Pescara ha dato i suoi frutti: è stato certificato l’accordo raggiunto per salvare il posto di 70 lavoratori della Purem di Castellalto

Via libera all’intesa sindacale per lo stabilimento Purem di Castellalto. Il tavolo istituzionale, voluto dall’assessore regionale Pietro Quaresimale, ha certificato l’accordo che prevede il mantenimento dei volumi produttivi del sito teramano, dei livelli occupazionali e, soprattutto, la volontà di avviare una serie di investimenti per raggiungere una maggiore competitività sul mercato internazionale.

“La conclusione positiva della vertenza è un dato importante che va evidenziato – ha commentato l’assessore al Lavoro Pietro Quaresimale -. L’azienda ha confermato che manterrà inalterati i livelli occupazionali e ha illustrato una bozza di piano industriale che riteniamo confortante per il futuro del sito industriale di Castellalto. Cancellato, allo stato dei fatti, il pericolo di delocalizzazione della produzione da Castellalto, abbiamo intenzione come Regione di supportare l’azienda nel processo di consolidamento e rafforzamento della produzione e delle professionalità dei propri addetti”.

Al tavolo regionale, oltre all’assessore, erano presenti i vertici locali e nazionali della Purem e i rappresentanti sindacali. Nel processo di consolidamento della presenza in Abruzzo della Purem la Regione è pronta a recitare la parte che le compete.

“All’azienda – ha detto Quaresimale – ho dato tutta la disponibilità possibile per garantire la formazione e riqualificazione del personale di fronte alle nuove sfide produttive oltre al fatto che la nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027 darà modo alla Purem di partecipare a bandi pubblici per ottenere contributi in ragione dello sviluppo che si vuole dare. In questa sede – conclude Quaresimale – voglio sottolineare la disponibilità dell’azienda e dei sindacati al dialogo che non ha fatto altro che venire incontro alla volontà dei lavoratori”.