Migranti, Fraterna Tau: l’anima accogliente dell’Aquila

Arrivano dal Bangladesh, dalla Nigeria, dal Marocco, dalla Somalia. Uomini, donne, ragazzi, e sempre più bambini che attraversano mari e terra con mezzi di fortuna per fuggire dalle guerre e dalla povertà dei loro Paesi.

Sono i migranti accolti nei centri di accoglienza dell’Aquila, ai quali ci avviciniamo in punta di piedi con i microfoni per non disturbare una quiete conquistata a fatica. Entriamo negli spazi che l’associazione Fraterna Tau riserva più che altro alle famiglie, la storica struttura in cui si trova anche la Mensa celestiniana, a ridosso di piazza d’Armi, all’ingresso ovest della città, che ospita attualmente 35 persone.

Tre anni fa l’apertura di un’altra struttura di prima accoglienza a via Roma, in centro storico, laddove un tempo sarebbe dovuta sorgere una Rsa mai nata e che oggi ospita 95 giovani migranti, tutti uomini, richiedenti asilo per lo più. Una presenza, quella dei migranti, che non sempre è accettata. Alcuni cittadini che si preparano a rientrare nelle loro case ristrutturate si dicono preoccupati e protestano per la presenza massiccia di stranieri. Sporcano – dicono – urinano nei portoni, le lamentele. Niente di più falso, risponde il presidente della Fraterna Tau, Paolo Giorgi, da anni impegnato nel sociale, che esorta a non avere paura e spiega la voglia di integrazione dei giovani ospiti delle strutture. Giovani che in Italia cercano una vita nuova, lontana dagli stenti e dalle violenze.

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