L’Aquila, anagrafe: mille nuovi iscritti dall’inizio dell’anno

Arrivano all’Aquila per cercare lavoro per lo più, si iscrivono all’anagrafe e diventano cittadini aquilani. Sono circa mille i nuovi iscritti dal 1° gennaio a oggi, secondo i dati registrati dall’Ufficio anagrafe.

Dei nuovi mille iscritti all’Anagrafe dell’Aquila sono 437 gli stranieri provenienti da altri Paesi (Albania e Romania per lo più) o da altre città d’Italia, e 575 gli italiani provenienti soprattutto dalle regioni del sud. Italiani che arrivano da Campania, Puglia, Calabria, Lazio e città come Sora, Napoli, Caserta. Nella stragrande maggioranza sono disoccupati attirati dal miraggio del lavoro nella ricostruzione.

A fornire i dati è il capogruppo in Consiglio comunale di Italia dei valori, Lelio De Santis, per i quale i nuovi arrivi in città vanno letti complessivamente, tenendo conto delle dinamiche sociali, economiche e demografiche che riguardano L’Aquila dal post-sisma. Il riferimento di De Santis è alle ultime polemiche sull’eccessiva presenza di stranieri all’Aquila e sulla risposta al bando per l’housing sociale pubblicato dalla passata amministrazione e che apre le porte del progetto Case ai cittadini sia italiani che stranieri che hanno determinati requisiti. Ma De Santis si rivolge anche al sindaco Pierluigi Biondi e al vicesindaco Guido Quintino Liris, allarmati per il “boom”, sostengono, delle iscrizioni di stranieri all’anagrafe dell’Aquila: 55 negli ultimi 15 giorni. Un dato che per De Santis deve essere contestualizzato.

Per quanto riguarda i quasi 600 nuovi iscritti italiani, invece, il capogruppo dell’Idv lancia un interrogativo: il 50% sono single, sono forse segnali di un tentativo di infiltrazione mafiosa o camorristica all’Aquila? De Santis fa un appello al sistema Ance affinché vengano assunte maestranze locali, mentre – e questa è anche la denuncia da sempre della Fillea Cgil – vengono prediletti per lo più operai stranieri, spesso sfruttati o sviliti dal lavoro irregolare.

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