Covid Abruzzo, vaccini: tipologie ed efficacia sulle varianti in Pmf

JOHNSON & JOHNSON AZIENDA FARMACEUTICA PROVETTA PROVETTE PIASTRA PIASTRE LABORATORIO LABORATORI CHIMICO CHIMICI

Covid Abruzzo, tipologie ed efficacia sulle varianti dei vaccini: l’argomento al centro della puntata di Pronto Medicina Facile con la dottoressa Soldato della Asl di Pescara.

I vaccini anti Covid-19 sono stati il tema di Pronto Medicina Facile, la trasmissione curata e condotta da Paolo Castignani in collaborazione con Gigliola Edmondo, andata in onda ieri su Rete8 in prima serata.

Nello studio televisivo di Rete8 la dottoressa Graziella Soldato, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica della Asl di Pescara, ha analizzato gli aspetti riguardanti i tipi di vaccini anti Covid oggi presenti sul mercato e la loro efficacia, anche alla luce delle varianti del virus, e sicurezza.

«Continuano a mancare i vaccini perché la loro produzione ha dei tempi piuttosto lunghi, trattandosi di prodotti biologici che si possono contaminare e che quindi hanno dei processi di controllo molto più lunghi, rispetto ad esempio a una semplice compressa dove vengono miscelate delle polveri con un principio attivo», ha dichiarato la dottoressa Graziella Soldato, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica della Asl di Pescara. «Ci sono state persone che hanno avuto effetti collaterali, ma comunque a rapida risoluzione. È bene ricordare che il rischio zero in medicina non esiste e non per i vaccini, ma per tutti i farmaci e anche per gli interventi chirurgici.»

E sull’efficacia dei vaccini attualmente in uso contro le varianti al virus la dottoressa Soldato ha aggiunto: «Come da indicazioni ministeriali, i soggetti che hanno contratto il Sars COV2 durante o dopo la vaccinazione vanno comunque attenzionati per verificare, attraverso il sequenziamento del virus, se si tratta di una potenziale variante. Ad ogni modo ci sono alcuni studi secondo i quali, il vaccino Pfeizer manterrebbe gran parte della sua efficacia contro la variante inglese e contro quella sudafricana. Si tratta di casi ancora da studiare, ma le ricerche sono comunque in atto.»