Coronavirus L’Aquila: primo paziente negativizzato da Como per ricovero

L'ospedale oggi

Coronavirus L’Aquila: arriva da Como il primo paziente negativizzato, in Abruzzo per essere ricoverato in rianimazione no covid al San Salvatore. Primario: “Felici di accogliere dopo il sisma”.

“Abbiamo accolto il primo paziente dal nord e siamo contenti. Il sistema sanitario è nazionale e tutti i giorni abbiamo richieste, sia covid sia no, dal sistema centrale che smista le emergenze”. Così il primario del reparto di rianimazione dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, Franco Marinangeli, sul primo paziente accolto all’Aquila dal nord, maggiormente colpito dall’emergenza coronavirus.

Si tratta di un uomo di Lodi, ricoverato all’ospedale di Como perché affetto da covid-19 e con una polmonite: il paziente si è negativizzato, ma alla luce delle condizioni ancora gravi è ricoverato nel reparto di rianimazione.

Marinangeli ha seguito e sta seguendo molto da vicino ogni fase dell’attivazione del cosiddetto G8, il piccolo ospedale limitrofo al San Salvatore realizzato per l’evento mondiale che si è svolto all’Aquila dopo il sisma: anche grazie a donazioni private, la struttura riservata al covid è stata aperta domenica con i primi tre posti occupati da un paziente di Castel di Sangro (L’Aquila), uno di Avezzano (L’Aquila) e uno di Pescara. A regime, nel giro di qualche giorno, il covid-hospital ospiterà 30 posti letto, sei di terapia intensiva e 24 di sub. Nel capoluogo regionale, la rianimazione ha 8 posti, 2 sono nel reparto di malattie infettive che ha 10 posti di degenza.

“Siamo soddisfatti di aver aperto a tempo di record l’ospedale G8”, spiega ancora il professore Marinangeli. “Con l’accorgimento del paziente da Como mi viene in mente la scritta, dopo il sisma, di grazie agli alpini di Como alla luce della grande solidarietà e sostegno che abbiamo ricevuto per il nostro dramma del 2009. È giusto accogliere pazienti da regioni in difficoltà proprio nel G8, stiamo facendo l’impossibile. anche alla luce della normativa sul raddoppio del 50 per cento dei posti di rianimazione per essere pronti all’eventuale emergenza. al fine di assicurare cure nella nostra provincia, quindi pazienti dell’Aquila, Avezzano e Sulmona”.

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