Covid L’Aquila, un anno di commercio e turismo al collasso

Covid L’Aquila, un anno di commercio e turismo al collasso, un anno di alberghi vuoti, palestre chiuse e di tantissime difficoltà per alcuni settori.

Il centro storico dell’Aquila provava faticosamente a rialzarsi dopo il sisma del 2009 ed ora messo a dura prova da 12 mesi di emergenza Covid.  Nonostante questo, ci sono imprenditori coraggiosi, quelli che resistono in centro e quelli che, nonostante il momento, hanno deciso di aprire una serranda nuova all’Aquila.  Nell’ultimo anno, basta fare un giro tra le vie del centro storico, per rendersi conto che qualcuno ha sfidato la situazione ed ha aperto nuove attività lo stesso. Ma i conti sono a zero o quasi. Pochissimi coloro che riescono a respirare e probabilmente alla fine di tutto questo alcune imprese non riapriranno neanche i battenti.

Nel turismo si prova a ripartire e l’Assessore comunale Fabrizia Aquilio porterà le istanze degli albergatori e dei soggetti interessati al Ministro Garavaglia.  Giorgio Carissimi si occupa per Conflavoro di pubblici esercizi e lui stesso ha delle attività in centro, prova a tracciare un bilancio di quel che è annunciando anche l’ultimo accordo con il Comune per il suolo pubblico gratuito e la Tari su suolo pubblico che sarà anch’essa gratuita.

“La situazione è molto complessa, sostiene, ed è essenziale ripartire in sicurezza. Il Comune ha provato con delle iniziative ad andare incontro alle richieste degli esercenti. C’è un esercito di imprese in difficoltà intanto e i ristori sono sempre troppo pochi, per chi li ha presi, rispetto alle spese”.