Covid, bloccato dall’Aifa il lotto di vaccini AstraZeneca ABV2856. Apprensione anche in Abruzzo

Syringes and a package with the vaccine from AstraZeneca are ready and waiting at the fourth vaccination center in Berlin at Tegel Airport, Germany, Wednesday, Feb.10, 2021. At the beginning, mainly nursing staff and medical personnel will be vaccinated against the coronavirus here. (Kay Nietfeld/Pool via AP)

Sequestrate in tutta Italia dai Carabinieri del Nas dosi del vaccino AstraZeneca del lotto ABV2856. L’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, ha disposto in via precauzionale il blocco del vaccino anti-Covid AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856. Alcune dosi appartenenti al lotto incriminato sarebbero state ritirate anche in Abruzzo.

Sono in corso in tutta Italia i sequestri da parte dei carabinieri dei Nas delle dosi del vaccino AstraZeneca del lotto ABV2856 bloccato dall’ Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, in seguito ad una morte sospetta in Italia e ad alcune segnalazioni in Europa. Lo si apprende da fonti del Ministero della Salute. Il provvedimento è scaturito in via precauzionale in seguito ad una morte sospetta in Italia e ad alcune segnalazioni in Europa. Lo si apprende da fonti del Ministero della Salute.

L’Agenzia italiana del farmaco ha deciso oggi, in via precauzionale, di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi avvenuti in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto indicato. L’Agenzia italiana del farmaco Aifa “sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti.

I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità”. Lo comunica l’Aifa in merito alla decisione di vietare l’utilizzo sul territorio nazionale di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19 dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi. Aifa comunicherà tempestivamente “qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile”.

Le dosi del vaccino anti-Covid AstraZeneca appartenenti al lotto ABV2856 sono state “ampiamente usate” in tutto l’Abruzzo, come nel resto d’Italia, già “dal 27 febbraio e fino a questa mattina”, ma “ad oggi non sono state segnalate reazioni avverse”. E’ quanto apprende l’ANSA da fonti della Regione a proposito della sospensione del lotto disposta dall’Aifa. Anche in Abruzzo si registra una grande apprensione dopo la circolazione delle notizie relative al blocco: decine le telefonate che arrivano dai cittadini alle Asl, ai 118 e perfino alle redazioni giornalistiche.

Sono migliaia, nel complesso, le dosi appartenenti a quel lotto somministrate in Abruzzo. Prima alla Asl di Teramo, poi a quelle di Chieti e L’Aquila e poi a Pescara. In particolare, negli ultimi due giorni, quel vaccino è stato somministrato al personale scolastico, nel centro di somministrazione allestito al Pala Dean Martin di Montesilvano. Questa mattina sono state somministrate 305 dosi del lotto ritirato. Mentre nel pomeriggio sono state ritirate 45 dosi e sostituite dalla Asl con altre di lotti differenti.

“Lo somministriamo ormai da settimane e fino ad ora non abbiamo avuto segnalazioni di reazioni avverse”, conferma il coordinatore regionale della campagna vaccinale, Maurizio Brucchi. Intanto, dopo la sospensione da parte dell’Aifa, anche in Abruzzo, come nel resto d’Italia, i carabinieri del Nas stanno provvedendo al sequestro delle dosi.

Blocco precauzionale per un lotto di vaccini anti-Covid AstraZeneca in Italia. Dopo la segnalazione di “tre eventi avversi fatali” legati, secondo i primi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha emesso in via precauzionale un divieto di utilizzo del lotto ABV2856 – distribuito in tutte le Regioni – su tutto il territorio nazionale. I decessi riguardano tre militari in Sicilia ai quali erano state somministrate dosi dal lotto indicato. Ma l’allarme si estende anche ad altri Paesi Ue che, per un lotto differente finito sotto accusa, hanno deciso di fermare le vaccinazioni col farmaco AstraZeneca. Ciò anche se, al momento, non è ancora stato provato un nesso di causalità tra decessi e vaccino e la stessa Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha affermato che si può continuare ad utilizzarlo mentre sono in corso indagini più approfondite. Una conferma in tal senso arriva anche da un un colloquio telefonico del premier Mario Draghi con la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen, dal quale sarebbe emerso che non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino AstraZeneca. La stessa azienda ha sottolineato in serata che da un’analisi dei dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni “non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino”. Per quanto riguarda l’Italia, l’Aifa sta effettuando tutte le verifiche, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS, che stanno effettuando il sequestro delle dosi interessate in tutte le Regioni. La decisione di ritirare un lotto, ha precisato il direttore generale Aifa Nicola Magrini, “è una misura cautelativa, consente di ispezionare nel dettaglio il lotto, fare esami sulla qualità del prodotto e verificare le circostanze. Allo stesso tempo i dati di tutti i paesi arrivati dall’Ema sono rassicuranti”. Ad oggi, nel nostro Paese tre sono i casi di morti sospette segnalati, tutti in Sicilia. Il primo riguarda un militare della Marina in servizio ad Augusta (Siracusa), Stefano Paternò di 43 anni, morto per un arresto cardiaco dopo essersi sottoposto il giorno precedente alla prima dose di vaccino dal lotto bloccato oggi. Sul caso la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta. Una decina le persone iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo: dalla società AstraZeneca fino al personale sanitario dell’ospedale militare. Il secondo caso, sul quale la Procura di Catania ha aperto un fascicolo al momento senza indagati, è relativo al decesso di Davide Villa, 50 anni, agente della Squadra mobile, deceduto 12 giorni fa dopo l’inoculazione del vaccino proveniente sempre dal lotto oggi vietato. Una terza Procura, quella di Trapani, indaga sulla morte del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, stroncato da un infarto 48 ore dopo aver fatto il vaccino: l’autopsia avrebbe escluso qualsiasi nesso di causa ed effetto, ma la procura ha deciso di disporre ulteriori esami istologici. Un ulteriore decesso si è verificato a Napoli: è morto un operatore scolastico di 58 anni vaccinato con una dose non appartenente al lotto bloccato, ma la Procura di Nola ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche. Per chiarire l’accaduto, l’Ema – pur sottolineando che Il rischio di coaguli di sangue non è maggiore nelle persone vaccinate e che i benefici del vaccino restano superiori ai rischi – ha avviato delle indagini e sta esaminando tutti i casi segnalati. Intanto, però, varie nazioni hanno già deciso di bloccare la campagna di vaccinazione con tutti i vaccini di AstraZeneca in via precauzionale: lo ha fatto oggi la Danimarca, dopo casi di coaguli ed una morte sospetta, seguita da Norvegia e Islanda. L’Austria ha invece sospeso la somministrazione di un altro lotto (ABV5300) dopo il decesso di una donna. In seguito a questo episodio anche Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia hanno sospeso l’uso dei vaccini provenienti dallo stesso lotto, distribuito in 17 Paesi ma non in Italia. Per la Gran Bretagna invece il vaccino AstraZeneca è “sicuro ed efficace” ed anche per la Francia non c’è motivo per sospenderlo poiché su 5 milioni di europei, 30 persone hanno lamentato disturbi della coagulazione. Si associa la Germania, che ha annunciato che non sospenderà la somministrazione del vaccino AstraZeneca.