Tortoreto, Betafence la regione prende in mano la vertenza

A seguito dell’ultimo tavolo ministeriale dedicato alla vertenza Betafence, i 155 dipendenti sono tornati a protestare davanti alla sede a Tortoreto.

Una delusione, l’ennesima, per tutti coloro che speravano in un esito completamente diverso dell’incontro con la proprietà, organizzato a distanza di 6 settimane dall’ultimo confronto. Nell’interlocuzione iniziale tra il Mise e l’azienda, quest’ultima ha ribadito l’intenzione di voler ridimensionare lo stabilimento di Tortoreto, investendo esclusivamente in una linea produttiva e chiudendo le altre attuali linee presenti, mantenendo sostanzialmente i licenziamenti per una parte consistente dell’attuale forza lavoro . Presente picchetto di oggi organizzato dai lavoratori e dai sindacati anche il neo Assessore al Lavoro Pietro Quaresimale, che ha annunciato di essere a lavoro per un incontro in Regione con la proprietà.

AGGIORNAMENTO-  Altre due ore di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro, nelle giornate di mercoledì e venerdì, alla Betafence di TortorETO. A proclamarle le segreterie provinciali di Fim Cisl e Fiom Cgil al termine dell’assemblea che si è svolta oggi nel corso del presidio organizzato all’esterno dello stabilimento. “Saranno interessate dallo sciopero anche le linee continue (forno zincatura fili, forno plastificazione rete, forno zincature rete, forno estrusore, ecc.) e i lavoratori potenzialmente in smart working – spiegano i sindacati – tale decisione è motivata con il perdurare dell’incertezza circa il futuro del sito di Tortoreto: ad oggi l’azienda non è riuscita a formalizzare le volontà relative ad una presunta riorganizzazione.