Rissa del 25 aprile a Vasto, cinque denunciati

Nella rissa, iniziata in un bar e proseguita in strada, era rimasto coinvolto anche il gestore dell’esercizio commerciale

Sono stati individuati e denunciati in cinque per la violenta rissa scoppiata il 25 aprile davanti ad un bar di Vasto Marina a conclusione delle indagini degli agenti del Commissariato di Vasto e del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara.

Nel pomeriggio del giorno della festa della Liberazione erano arrivate sul posto due volanti della polizia per placare gli animi e ricostruire quanto accaduto. Gli agenti hanno notato subito che una persona perdeva molto sangue dalla testa e cocci di vetro sulla strada.

Nessuno dei presenti però aveva fornito informazioni utili alle indagini e molti avevano negato di avere assistito alla lite. Alcuni hanno confermato che c’era stata una rissa ma che non erano in grado di indicare chi avesse partecipato.

La Polizia ha sequestrato le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del bar e ha scoperto che il proprietario del locale aveva chiesto a una coppia di allontanarsi dal suo bar poiché non gradiva il modo di ballare della ragazza. Il giovane che era con lei però si è rifiutato di uscire ed ha iniziato una discussione con il proprietario in aiuto del quale è arrivato un trentenne vastese, già coinvolto in altri fatti analoghi e violenti. Quest’ultimo ha chiesto al ragazzo – come aveva già fatto il titolare del bar- di allontanarsi dal locale.

Il trentenne vastese, al rifiuto del giovane, ha chiesto aiuto da altri amici che sono intervenuti circondando il ragazzo e spingendolo con violenza tale da farlo cadere sulla strada. Appena si è rialzato il giovane è stato nuovamente accerchiato dal gruppo e scaraventato a terra dal trentenne e alla rissa ha partecipato anche il titolare del bar.

In cinque, compreso il titolare del bar,  dunque sono stati denunciati per rissa aggravata. Due componenti del gruppo devono rispondere anche di lesioni personali per i traumi e le ferite riportate da uno dei partecipanti, giudicate guaribili in dieci giorni.