Lavoro domestico in Abruzzo: molte donne, 40% italiane

L’osservatorio sul lavoro domestico di Domina, l’associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, pubblica il secondo Rapporto annuale 2020: focus sull’Abruzzo.

Le lavoratrici domestiche in Abruzzo sono quasi tutte donne (92,9%), il 44,6% proviene dai paesi dell’Europa dell’Est, oltre i 40% invece è di provenienza italiana.

Il valore aggiunto del settore nel 2019 ammonta a 300mln di euro. Nel 2019 i lavoratori domestici regolari in Abruzzo erano 13.129, valore in costante calo dal 2012 (-11%). I dati INPS evidenziano un maggior numero di badanti (56,8%) rispetto alle colf, queste ultime in netta diminuzione (-2,4mila dal 2012). Trend opposto per chi assiste gli anziani, in aumento lento ma continuo (a parte una leggera flessione negli ultimi due anni): il sorpasso delle badanti sulle colf è avvenuto già nel 2014. Sono 1.500 le regolarizzazioni richieste in Abruzzo, in occasione della sanatoria 2020.

Sono alcuni dei principali dati che fotografano il settore, raccolti ed elaborati nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio nazionale Domina, con la collaborazione della Fondazione Leone Moressa di Mestre.

Il 44,6% dei domestici proviene dall’Est Europa, sono quasi tutte donne (92,9%) e hanno in media 49,6 anni. L’incidenza degli italiani è piuttosto elevata (42,6% del totale) ed è maggiore tra i lavoratori domestici non conviventi (45%).

Spesa delle famiglie e impatto economico.

Complessivamente, nel 2019, le famiglie della Regione hanno speso 89 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici; la cifra comprende stipendio, contributi e TFR. Il valore aggiunto si aggira attorno a 300 milioni di euro.

Distribuzione territoriale e incentivi.

A livello provinciale, la distribuzione risulta piuttosto omogenea, con un picco a Pescara, dove si concentra il 35,2% delle colf, mentre per le badanti la distribuzione è simile nelle quattro province. In termini relativi, l’incidenza delle colf è maggiore a Pescara (6,3 colf ogni mille abitanti, media regionale 4,3), mentre per le badanti è Teramo la provincia con il valore più alto (8,5 badanti ogni cento anziani, media regionale 7,3).

In Abruzzo è in vigore la “Norma regionale per la vita indipendente”, che prevede un finanziamento regionale per le spese di assunzione di un assistente domiciliare. Durante l’emergenza Coronavirus, la Regione ha reso disponibili dei Bonus famiglia: la precedenza è stata assegnata ai nuclei familiari nei quali vive un individuo non autosufficiente. Prospettive demografiche.

Nel 2050 il numero di badanti è destinato ad aumentare. In Abruzzo vivranno 65mila anziani in più (ultra-ottantenni), a fronte di 25mila bambini in meno ​(0-14 anni): la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (14,0% della popolazione contro 11,2%).

Il rapporto è realizzato con la collaborazione scientifica della Fondazione Leone Moressa e fornisce una visione d’insieme sulle dimensioni del fenomeno.