Coronavirus Abruzzo: Tua, la protesta degli autisti. I disagi degli utenti

Protestano gli utenti e gli autisti della Tua, azienda di trasporto pubblico regionale. Tante incombenze e difficoltà legate alla Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Sospeso il 70% delle corse. Pettinari invia una nota al sottosegretario D’Annuntiis e al presidente della Tua Giuliante.

Stamane alla conferenza stampa, svoltasi davanti alla sede della Tua in via Orione a Pescara, hanno partecipato alcuni rappresentanti sindacali dell’azienda. Presente il vice presidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari.

“È l’ennesima battaglia – ha  affermato il consigliere regionale del movimento 5 stelle – che noi facciamo per il trasporto pubblico regionale. Con l’emergenza Covid 19 c’è stata la sospensione di circa il 70% delle corse a parità di contribuzione regionale. Questo significa che la Regione Abruzzo ha sempre pagato la stessa cifra all’azienda ma con un abbattimento del 70% delle corse. Sono ripartite tante attività. Ci saremmo aspettati il ripristino complessivo delle corse perché gli utenti hanno pagato l’abbonamento e hanno bisogno di andare a lavoro, di viaggiare. Questo ha provocato un danno enorme ai passeggeri che sono stati lasciati a piedi.

Non solo, la capienza all’interno dei pullman è contingentata. Non si può entrare all’interno del pullman e riempirlo come prima. Molti cittadini arrivano al lavoro in ritardo perché costretti a prendere la corsa successiva. Dunque, prima cosa il ripristino complessivo di tutte le corse. La sospensione non si giustifica più.

In capo agli autisti responsabilità enormi. Questi poveracci sono, oggi, autisti controllori e verificatori. Devono monitorare quelli che salgono, scendono e verificare quando si arriva al numero massimo. Cosa improponibile che non devono e non possono fare perché non sono deputati a quella mansione. Pertanto serve altro personale che in realtà c’è.

Gli autisti hanno un altro onere, quello di disinfettare il loro posto guida. È una cosa ingestibile perché non sono competenti. Non sono stati assunti per fare la sanificazione. Mica sono degli esperti ! Perderebbero tanto tempo che non c’è all’interno della programmazione e della pianificazione. L’autista deve fare l’autista.

Con la sospensione del 70% delle corse, a parità di contribuzione, ci saremmo aspettati la manutenzione dei mezzi. E invece escono pullman ,con le spie rosse accese, che si guastano lungo il tragitto. E molto spesso non ci sono gli autobus di scorta, specie nell’extraurbano. Molti autisti mi segnalano che i mezzi sono sporchi.

Altra problematica. Nel deposito di via Aterno ( extraurbano ) mancano la colonnina per gel disinfettante e il termoscanner. Lì l’accesso è libero. Quindi possono entrare e uscire in qualunque momento del giorno e della notte. Situazione, dunque, problematica.

Tanto personale è ancora in cassa integrazione. Anche personale dell’officina. Non è possibile. Mi arrabbio, perché a parità di contribuzione, la Tua ha il 70% dei mezzi fermi e diversi operai in cassa integrazione. Perché l’azienda non ha almeno utilizzato i soldi per la manutenzione di autobus e pullman ? I soldi si utilizzano per fare cassa ? Insomma, il denaro c’è.

Ci sono almeno cento amministrativi in esubero che potrebbero occuparsi del monitoraggio sui mezzi. Di certo non devono essere gli autisti che, per inciso, non hanno neanche una quantità sufficiente di dispositivi di sicurezza”.

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LA REPLICA DEL PRESIDENTE TUA GIULIANTE:

Il consigliere regionale Domenico Pettinari ha sollevato dei dubbi che però, nella realtà aziendale di TUA, non sussistono affatto e che evitiamo puntualmente di controbattere salvo per le affermazioni più distorsive invitandolo, nel contempo, a scegliere per la prossima volta non tanto o solo un flash mob al di fuori del portone TUA, ma a salire di persona nella sede per chiarire, con un personale che può già considerare a sua disposizione, tutti i dubbi che gli “vengono riferiti”.

Abbiamo comunque con immediatezza provveduto a girare molte delle critiche del consigliere Pettinari ai responsabili del governo nazionale giallorosso, di cui pure il suo movimento fa parte, perché le lamentele investono direttive proprie della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della ministra dei Trasporti, da TUA pedissequamente applicate.

Cominciamo dal controllo che Pettinari sostiene non può essere effettuato dal personale TUA. Condividiamo! Anzi, aggiungiamo che neanche il suggerimento peloso di Pettinari circa l’utilizzato del personale amministrativo è applicabile per la semplice ragione che il nostro personale non ha nella sua interezza (autisti, controllori e amministrativi) titolo giuridico né per sanzionare o impedire comportamenti non in linea con le previsioni di legge, né tantomeno competenze di natura sanitaria.

L’unica in Italia che, viceversa, vorrebbe delegare al personale TPL tale incombenza è la ministra De Micheli del governo demogrillino.

Circa l’utilizzo ridotto dei mezzi TUA, ricordiamo a Pettinari, che ciò è imposto da una previsione specifica di ordinanza ancora in vigore! Non capiamo se ci chiede di disattendere le previsioni di legge o cosa.

La richiesta di utilizzo di maggiori mezzi è anch’essa curiosa laddove si prendesse atto che, ad oggi, la presenza di utenti rilevata sugli autobus è pari a 7/10 per cento di quanti trasportati nella fase pre-Covid.

Gli autisti possono essere tranquilli per quel che concerne la necessità di viaggiare su autobus sanificati perché quelli che non lo sono semplicemente non possono partire. C’è una previsione contrattuale specifica con ditta individuata all’uopo e la mancata sanificazione sarebbe clausola risolutiva del contratto.

Gli scanner sono stati già ordinati e verranno utilizzati in ogni sede TUA.

Incidentalmente facciamo notare che Pettinari, confondendo la parte per l’intero, sottolinea che gli autisti non sono tenuti a sanificare i mezzi (affermazione distorta e priva di veridicità) perché per fare questo c’è una ditta ad hoc, mentre agli autisti viene chiesto semplicemente, con materiale messo a disposizione, di pulire il volante ed il cruscotto dopo l’utilizzo per lasciare il posto guida ai colleghi del turno successivo in condizioni igienicamente adeguate. Dal nostro angolo di visuale, questo non è un di più rispetto alle funzioni che svolgono, ma è semplicemente un atto di civiltà.