Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti di sabato 23 maggio

Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di sabato 23 maggio. Oggi solo 2 nuovi contagi su quasi 2000 tamponi. Approvata legge “cura Abruzzo 2”. Rafforzati i controlli per la movida. Supermercati aperti anche la domenica.

+++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO+++

Ore 19.05 – Coronavirus Abruzzo: no a visite congiunti nel Lazio

Ore 18.33 – Sindacati e imprese bocciano le misure economiche della Regione

Ore 17.29 – Coronavirus Abruzzo, interventi sul litorale di Fossacesia

Ore 17.14A Pescara tamponi per i poliziotti

Ore 16.47 – Coronavirus Abruzzo, da lunedì referti tamponi on line per i medici

Ore 16.21A Pescara ricominciano movida e…risse

Ore 15.40Bollettino sanitario del 23 maggio, solo 2 nuovi casi su quasi 2000 tamponi

Ore 13.30 – Fase 2, supermercati aperti anche la domenica. Arriva lo sterilizzatore al Conad di Megalò

Ore 13.13 – Operatori a lavoro per le riaperture delle spiagge

Ore 13.00 – Aperti i confini tra le province di Teramo e Ascoli

Ore 12.55 – All’Aquila la movida “osservata speciale”

Ore 12.46 – Legge Cura Abruzzo, illustrati all’Aquila i dettagli

Ore 12.25 – Pettinari M5S: “ridare dignità alla sanità nell’area Vestina”

Ore 12.15 – Pescara: lo stadio riapre il 25 maggio per attività sport agonistici

Ore 12.10 – Spiagge libere Pescara, ingressi regolati dai volontari dell’ARCI

Ore 12.05 – Imprese e sindacati: “Regione sorda a confronto, ora mobilitazione”

Ore 11.00 – Da lunedì 5.561 cittadini abruzzesi contattati da Croce Rossa per test sierologici

Ore 9.30 – Francavilla: parrucchieri ed estetisti possono restare aperti h24

Ore 9.05 – Lunedì sit in dipendenti agenzie scommesse sotto Regione a Pescara

Ore 8.44 – Movida, il sindaco Masci si rivolge ai giovani/Video

Ore 0.10Approvata dal Consiglio Regionale la legge “Cura Abruzzo 2”

LE NEWS ANSA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Bollettino odierno della Protezione Civile: in Italia 119 vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore. In totale i morti salgono così a 32.735. Ieri l’aumento era stato di 130 vittime. Sono 57.752 i malati di coronavirus in Italia, 1.570 meno di ieri, quando il calo era stato di 1.638. Sono saliti a 138.840 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.120. Venerdì l’aumento era stato di 2.160. Sono 572 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus, 23 meno di ieri. Di questi, 199 sono in Lombardia, otto meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 8.957, con un calo di 262 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 48.485, con un calo di 1.285 rispetto a ieri. I contagiati in totale in Italia sono 229.327, 669 più di ieri. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Ieri l’incremento nazionale era stato di 652.

Studenti, genitori e insegnanti in piazza per l’apertura delle scuole da settembre. Da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli: le manifestazioni sono state organizzate in 16 città italiane dal comitato Priorità alla scuola. “In oltre 350 hanno manifestato a Roma, 500 a Napoli e 200 a Faenza. – spiegano dal Comitato -L’istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza. A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La didattica a distanza è la didattica dell’emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21”.

Il ministro Boccia invita le regioni al monitoraggio settimanale. “Credo che sia chiaro a tutti che dobbiamo abituarci a fare i conti con un monitoraggio settimanale che può fare suonare l’allarme, ora per l’Umbria, ora per la Valle d’Aosta. È chiaro che nella fase due la direzione si è invertita. Lo Stato ha dato gli strumenti e ha detto alle Regioni: ora potete aprire. Che è diverso da ora dovete aprire”: così il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, in un’intervista al sito Umbria24. “Sono le Regioni – ha aggiunto – che, sulla base dell’andamento dell’epidemia, si assumono la responsabilità di quanto e cosa aprire o chiudere. Nessuna Regione dovrebbe sentirsi offesa per essere paragonata a un’altra. Sono tutte simbolo della capacità di ripartire. Eviterei la valenza negativa ai paragoni. La settimana scorsa c’erano tre regioni con rischio medio, questa settimana sono tutte a basso rischio. Questi dati hanno scostamento inevitabile di alcuni giorni. Fanno riferimento alla settimana che abbiamo alle spalle. Gli effetti di questa settimana in corso: ad esempio, li vedremo fra due. Non sono pagelle o giudizi, come ha spiegato bene l’Iss, è l’andamento della tenuta del sistema sanitario regionale. È una radiografia divisa per regioni su dati scientifici rigorosi, coerenti e corretti”.

Il presidente di Federfarma si augura che la vicenda delle mascherine sia conclusa. “Accolgo con vera soddisfazione le dichiarazioni del Commissario Arcuri che ringrazio per aver esplicitamente riservato ai farmacisti e al personale medico le prime forniture di mascherine prodotte dalla filiera italiana. L’iniziativa attesta, ancora una volta, il riconoscimento delle istituzioni per il fondamentale ruolo svolto dalla farmacia italiana nel contesto emergenziale”. Così il presidente di Federfarma Nazionale Marco Cossolo. “Auspico, come dichiarato da Arcuri – aggiunge – che la vicenda delle mascherine sia definitivamente alle nostre spalle: altri sono gli obiettivi della Federazione e su altri campi verrà ancora una volta dimostrata la capacità dei farmacisti. Alla fine di un percorso, anche aspro e travagliato si è giunti all’obiettivo rivendicato con forza da Federfarma tre mesi orsono: rendere disponibile il maggior numero di mascherine ad un prezzo imposto, privo di Iva e con un margine di guadagno predefinito. Il tutto all’unico scopo di preservare la salute della cittadinanza”.

È aumentato il consumo di alcolici durante l’isolamento innescato dalla pandemia. L’isolamento per il coronavirus, l’aumento dell’ansia e il potenziamento delle vendite online e a domicilio hanno agito come catalizzatore dei consumi di bevande alcoliche. Per questo l’Osservatorio Nazionale Alcol e il Centro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la promozione della salute e la ricerca sull’alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme a numerosi istituti di ricerca e organizzazioni di tutela della salute pubblica europei, hanno lanciato un sondaggio d’opinione e di consultazione sui consumi di alcol tra la popolazione. Scopo dell’indagine – attiva sino al 30 giugno – “è dar voce alle percezioni e alle esperienze personali per raccogliere e produrre indicazioni da proporre ai decisori politici al fine di garantire risposte specifiche e quanto più possibile aderenti alle esigenze di prevenzione di breve, medio e lungo termine”.

La app Immuni “arriverà sul mercato a cavallo della fine del mese”. Mancano otto giorni e non ci sarà alcun ritardo”. Lo ha detto il commissario all’emergenza, Domenico Arcuri.

“E’ cominciata questa settimana la produzione di mascherine chirurgiche in Italia”, ha detto il commissario per l’emergenza Arcuri. “Le prime mascherine le daremo al personale medico e ai farmacisti. Il costo di produzione è 0,12 centesimi e saranno pagate 50 centesimi. Preciso che vanno difese fino alla morte le libertà del mercato, tranne la libertà di arricchirsi calpestando il diritto alla salute”.

Mascherine alle scuole già dal 17/6 per esami. “Con l’inizio delle scuole a settembre stiamo valutando una distribuzione di mascherine con il Miur, per il personale docente, non docente e studenti. Il dispositivo sarà disponibile per tutte le scuole già il 17 giugno. Gli esami di maturità devono essere fatti assolutamente in sicurezza”. Lo ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.

La crisi “ha investito tutti, ma in alcuni comparti si è rivelata più drammatica. Il turismo è uno di questi, soprattutto per i tempi di ripresa”. Lo dice il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, in un’intervista a Qn. “Mentre in certi settori entro breve tempo si potrebbe tornare abbastanza rapidamente a livelli pre-crisi, non sarà così per il turismo internazionale” sottolinea. La prima mossa per riavviare il settore è stato “il bonus vacanze, a cui sono stati destinati oltre due miliardi”. Senza contare che “le imprese turistiche hanno gli stessi benefici dovuti ad altri settori, dagli ammortizzatori sociali, ai crediti di imposta sugli affitti, ai ristori e altre specifiche come l’eliminazione della rata Imu”. Nel turismo “nel complesso ci sono quattro miliardi, e quando sarà a disposizione il Recovery fund arriveranno altri stanziamenti”. Con il bonus “daremo una mano alle imprese ricettive in forte crisi, facilitando le famiglie ad andare in vacanza in Italia. Ne usufruiranno alcuni milioni di famiglie. Il bonus è spendibile entro il dicembre 2020 e potrà integrarsi con la spesa che ognuna di quelle famiglie sosterrà”. Inoltre “proprio in questi giorni ho sentito Federalberghi e Abi per studiare un meccanismo che velocizzi la bancabilità del credito d’imposta”. Per i turisti extraeuropei non si può ancora disegnare una strategia: “Non sappiamo quando certe tratte riapriranno perché verrà deciso a livello Ue. Per gli altri, cioè l’area Schengen più il Regno Unito, dal 3 giugno si potrà venire in Italia”. L’obiettivo a cui si lavora “è garantire gli stessi standard di sicurezza per chi arriva e per chi ospita”. Sui protocolli per andare in spiaggia “è evidente che l’ultima parola spetti alla regione”. Nelle spiagge libere “valgono le solite regole sui distanziamenti”. Quest’anno, per Franceschini “anche noi italiani dovremo riscoprire quell’Italia detta minore che minore non è”. Proprio “per evitare affollamenti nelle spiagge, andremo alla ricerca dei borghi, dei cammini, delle città minori o degli spazi meno conosciuti nelle grandi città d’arte”. Per gli eventi al chiuso “al momento ci sono molti limiti. Ma gli spazi all’aperto saranno fruibili più facilmente”.

La Cina ha annunciato di non avere registrato alcuna nuova infezione da coronavirus per la prima volta da quando ha iniziato a raccogliere i dati, a gennaio. L’annuncio giunge il giorno seguente all’apertura del Congresso del Popolo, in cui sono stati celebrati i “grandi successi” nella lotta contro il virus. Il bilancio ufficiale delle vittime del Covid-19 nel Paese è di 4.634, ben al di sotto del numero dichiarato da Paesi molto più piccoli. Dubbi sono stati espressi in questi mesi sull’affidabilità dei dati diffusi da Pechino.

I patiti della movida stanno diventando nella Fase 2 quello che i runner sono stati durante il lockdown: potenziali ‘untori’, parola manzoniana tornata in auge in Italia con il coronavirus. Il rischio di contagio per assembramenti intorno ai locali è ben più consistente di quello rappresentato dai podisti e così, in vista di un weekend quasi estivo, il ministero dell’Interno rafforza i controlli e i presidenti di Regione minacciano nuove ordinanze. Per evitare altre scene come quelle sui Navigli a Milano, alla Vucciria a Palermo, a Napoli e in altre città. Intanto fonti del ministero della Salute smentiscono che le riaperture dei confini regionali avverranno solo tra territori a contagio omogeneo. Il primo fine settimana dopo l’uscita da lockdown preoccupa perché la curva discendente dell’epidemia sembra aver riportato la gente in strada per i divertimenti abituali, dappertutto, da Nord a Sud. Solo a Roma la Questura schiererà circa mille agenti delle forze dell’ordine per sorvegliare la movida, evitare assembramenti e sanzionare chi non rispetterà distanze e uso della mascherina, compresi i gestori dei locali se troppo tolleranti. Le multe possono arrivare fino a 3 mila euro. Il timore dei governatori è che l’affollamento possa creare nuovi focolai e mettere a rischio le riaperture delle attività produttive ripartite dal 18 maggio. L’orizzonte è ora quello del ritorno alla mobilità fra regioni dal 3 giugno. Dal ministero della Salute si smentiscono però le indiscrezioni secondo cui lo spostamento avverrà solo tra Regioni con pari livello di contagio. Le decisioni sulle aperture dei confini verranno prese sulla base dei dati epidemiologici di fine mese. E secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (Iss), tutte le regioni presentano un rischio basso, tranne la Valle d’Aosta (basso-moderato) e la Lombardia che resta sotto osservazione. Per il momento, sindaci e governatori sono al momento impegnati soprattutto nel varo di nuove ordinanze anti-movida. In prima linea lo ‘sceriffo’ Vincenzo De Luca in Campania, che ha ritardato l’apertura di molte attività rispetto al resto del Paese e ora ha nel mirino i “cafoni” – così li chiama – decisi a tirar tardi in strada. “Cogliamo l’occasione per umanizzare i momenti di incontro – dice – affinché non ci si rincretinisca di alcol e droghe” e annuncia la “chiusura dei baretti alle 23”. Intanto, a pochi giorni dall’apertura chiude il Real Bosco di Capodimonte, a Napoli. “Troppe infrazioni”, la motivazione.

Nella Conferenza delle Regioni i presidenti del Nord – le aree di gran lunga più colpite da Covid-19 – spingono per cercare una qualche normalità che intercetti la stagione turistica estiva. Lunedì in Emilia-Romagna riapriranno parchi acquatici, zoo, lunapark e attrazioni di spettacolo viaggiante. In Puglia invece Michele Emiliano minaccia di chiudere i locali se i titolari non faranno rispettare l’obbligo di mascherina e il divieto di assembramento. In un’oscillazione tra voglia di ricominciare e timore di ricadute epidemiologiche. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia si è impegnato per ulteriori semplificazioni delle procedure nella Fase 2, con l’obiettivo di “una proposta unica e condivisa dal sistema delle Autonomie sulla sburocratizzazione e sulla riduzione dei tempi per le imprese da sottoporre al governo e alla ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, in vista del prossimo Decreto legge semplificazioni”. I prossimi giorni saranno cruciali per vedere se i contagi risalgono e di quanto. Quindi occhi puntati nel weekend sulla movida, ma il segretario Pd Zingaretti esorta a non considerare “i giovani degli untori”. “Non bisogna criminalizzarli – dice -. Sono le principali vittime di questo periodo, dal punto di vista della formazione, del lavoro e in futuro del debito pubblico. “Vanno responsabilizzati – dice il sindaco di Bari e presidente dell’Associazione Comuni Antonio Decaro – non criminalizzati”.

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.