L’Aquila, Pub e locali col nuovo decreto: la morte della “movida”

Pub e locali cambiano di nuovo con la stretta del Governo con il nuovo Dpcm. Un momento di grande difficoltà. “Non vogliamo essere il capro espiatorio”, dicono

Si prevedono tempi ancora più bui per il settore dei pub, della ristorazione e dei locali notturni in generale.

Il nuovo decreto fa una stretta sulla movida dopo l’aumento dei casi con ristoranti e bar che dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato comunque consumare in piedi e quindi potranno continuare a servire i clienti solo i locali che hanno tavoli al chiuso o all’aperto.

Il presidente di Fipe Confcommercio Daniele Stratta, titolare di un locale in via Garibaldi, già ha avuto modo di chiarire che il provvedimento non risolverà il problema a loro giudizio, anzi. Di certo la cosiddetta movida ne esce a pezzi come sottolinea l’imprenditore aquilano Maurizio De Luca che ricorda già gli sforzi del dopo sisma per rimettere in piedi il settore.

Un settore che dopo il sisma, come si diceva, e dopo il primo lockdown ha fatto i conti con tantissime difficoltà e con la sensazione, come si spiegava, di essere un po’ un capro espiatorio.

Di certo per molti locali questa potrebbe essere la parola fine con licenziamenti e provvedimenti di questo tipo. In città solo negli ultimi giorni tantissime le attività che hanno chiuso per positività di dipendenti. Alcune sono pronte a riaprire come quella in Piazza Duomo i Due Magi che ha avuto tutti gli altri tamponi negativi dopo la positività di una collaboratrice.