Ospedali abruzzesi: la Regione chiede oltre 1 miliardo al Ministero della Salute

E’ di un miliardo e 341 milioni di euro la somma richiesta dalla Regione al Ministero della Salute per l’adeguamento e la ristrutturazione di tutti i presidi ospedalieri abruzzesi. Il programma di interventi, dopo l’approvazione, sarà finanziato con i fondi europei del Recovery Plan.

Ad annunciarlo l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, nel corso di un incontro – questa mattina – con gli operatori sanitari dell’ospedale di Lanciano. I lavori riguarderanno le infrastrutture e gli adeguamenti alle normative antincendio e antisismica.

Nel dettaglio, per la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila sono stati richiesti 288 milioni di euro (206 milioni per le infrastrutture, 18 per l’antincendio e 64 per l’adeguamento sismico); per la Asl Lanciano-Vasto-Chieti sono stati richiesti 364 milioni di euro (268 per le infrastrutture, 18 per l’antincendio e 78 per l’adeguamento sismico); per la Asl di Pescara sono stati richiesti 370 milioni (275 per le infrastrutture, 28 per l’antincendio e 67 per l’adeguamento sismico); per la Asl di Teramo, infine, sono stati richiesti 321 milioni (237 per le infrastrutture, 7 per l’antincendio e 77 per l’adeguamento sismico).

“Ogni Asl – spiega l’assessore – ha provveduto ad una ricognizione delle proprie necessità, che sono state poi elaborate dagli uffici del Dipartimento regionale Sanità e trasmesse al Ministero, nell’ambito dell’istruttoria sul Recovery Plan. Si tratta di un’opportunità irripetibile per riqualificare i nostri ospedali, il più recente dei quali risale agli anni Ottanta”.

Gli interventi proposti riguarderanno anche gli attuali ospedali di Lanciano, Vasto e Avezzano dove è già prevista la costruzione di nuovi presidi per i quali sono già disponibili 229 milioni di euro, che saranno sbloccati dopo l’approvazione della rete ospedaliera regionale. I lavori si concentreranno su alcune porzioni dei fabbricati esistenti, che dopo l’entrata in funzione dei nuovi nosocomi potranno essere riconvertiti ad altri utilizzi, a partire dall’assistenza territoriale.

Il Recovery Plan rappresenta “un punto di svolta per il rilancio dell’economia” e “una occasione irripetibile per uscire da un lungo periodo di stagnazione e da una crisi senza precedenti a causa della pandemia, tornando allo sviluppo e a investire sul futuro, dare ai giovani nuove opportunità di lavoro e per vivere in un Paese più avanzato e più rispettoso dell‘ambiente“. Così appena due giorni fa il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul Recovery Fund precisando che “non può costituirsi in un’ondata di spesa corrente”. “Ma – ha aggiunto – determinare maggiori pacchetti di investimenti pubblici e di sostegno a quelli privati per le riforme che da tempo sono necessarie per modernizzare il Paese”.