Tasse, imprese e sindacati chiedono lo stop alla Regione

Le addizionali regionali applicate su Irpef e Irap imposte diversi anni fa agli abruzzesi per risanare il deficit del sistema sanitario attraverso le cartolarizzazioni, hanno ancora senso per le tasche di cittadini, lavoratori e imprese in un periodo storico difficile come questo?

Questa mattina a Pescara presso la sede della Camera di commercio ben 17 sigle di associazioni e forze economiche hanno affrontato il delicato tema, spiegando che è arrivato il tempo di togliere quelli che sono definiti veri e propri “balzelli”. Luca Mazzali, presidente di Aci (Alleanza Cooperative Abruzzo) ha sottolineato che “queste addizionali erano state inserite in seguito alla crisi sanitaria che aveva investito la nostra regione, ma quest’anno termina il tempo previsto per questa mista e quindi ad oggi c’è nelle mani della Regione la possibilità di intervenire recuperando fino a 110 milioni di euro considerando
la parte di gettito che va a ricadere direttamente sui lavoratori e sulle imprese”.


“Noi riteniamo – ha detto Mazzali – che ormai in un momento come l’attuale ci sia un importante strumento nelle mani della Regione per poter intervenire. Aggiungo anche che proprio in linea con la conferenza di ieri sera del presidente Draghi che appunto prendendo atto della forte pressione che c’è sui lavoratori e ha deciso degli interventi straordinari, direi che perfettamente in linea con questa linea del Governo ci potrebbe essere questa iniziativa da parte della nostra Regione. Questa sarebbe una misura che andrebbe ad alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori e sulle imprese. Abbiamo stimato che per un lavoratore medio loro di 25mila euro il recupero sarebbe di circa 400 euro netti l’anno. E se pensiamo che ieri sera il Governo ha deciso una misura straordinaria di 200, questo sarebbe un grande contributo che arriverebbe per la nostra regione. Chiaramente l’impatto Irap è minore, ma va su tutto la platea di tutti i dipendenti e per aziende di medie e grandi dimensioni avrebbe effetti importanti”.

Intanto la Cgil chiede un tavolo di confronto alla Regione

Anche i sindacati oltre alle associazioni datoriali e di categoria, si rivolgono alla Regione per chiedere lo stop alle addizionali su Irperf e Irap. “Le addizionali – ha detto il segretario interregionale Cgil Abruzzo-Molise Carmine Ranieri – devono essere tolte perché erano state finalizzate, dopo un accordo con la Regione Abruzzo, per finanziare le quote dei mutui che erano stati contratti per le cartolarizzazioni. Le rate del mutuo sono scadute e quindi questi soldi devono andare ora nelle tasche dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati. Stiamo parlando di un gettito tra Irpef e Irap di oltre 110 milioni di euro di cui il 65% viene proprio dal gettito Irap e quindi sono circa 70 i milioni di euro che vengono tolti dalle tasche dei cittadini. Queste addizionali devono essere messe quando servono per finanziare servizi essenziali quali ad esempio la sanità ma poi devono essere restituiti quando non c’è più la necessità”. Ranieri si è poi rivolto alla Regione Abruzzo: “Chiediamo alla Regione – ha aggiunto il segretario Cgil Abruzzo-Molise – di aprire un tavolo e un confronto con le parto sociali su tutta quella che è la partita della leva fiscale e della fiscalità perché non si può assistere come accaduto nell’ultimo bilancio di previsione veder dare risorse e soldi ad associazioni varie senza tra l’altro nessun bando pubblico e parliamo di soldi prelevati dalle tasche dei cittadini”.