Legge di Stabilità: il giudizio di Legambiente

Legge di Stabilità: il giudizio di Legambiente. Dal Senato è arrivato il sì definitivo alla legge di stabilità, un provvedimento che in questi mesi è stato al centro di lunghe discussioni, polemiche e colpi scena, arrivati all’ ultimo, come quello riguardanti la questione trivelle sulle coste antistanti l’Abruzzo.

Per l’associazione ambientalista la legge di stabilità 2016 contiene nel complesso alcune buone notizie per l’ambiente: si va dalle norme contro le trivelle ai finanziamenti per il Grab (Il grande anulare per le bici) alle risorse destinate alle bonifiche dei siti inquinanti.

Non mancano però all’appello anche alcuni punti dolenti: il provvedimento approvato oggi non prevede, infatti, nessun intervento per aiutare le città ad uscire dallo smog destinando, ad esempio, più risorse per l’acquisto di treni, tram e metro, incentivando così le persone ad usare i mezzi pubblici e a ripensare ad un nuovo tipo di mobilità urbana. Per l’associazione ambientalista la legge di stabilità contiene inoltre un “grave errore” e riguarda gli incentivi previsti per i grandi impianti a biomasse che vengono generosamente foraggiati.

“Il dietro-front del Governo sulle norme pro-trivelle e il fondo previsto per la realizzazione del Grab a Roma, confermati e inseriti nella legge stabilità approvata oggi, sono una notizia positiva – dichiara Rossella Muroni, la presidente nazionale di Legambiente – Oggi l’Esecutivo ha ammesso ufficialmente che l’estrazione di petrolio non è un’attività strategica  per  l’Italia e di aver sacrificato in questi anni lo sviluppo sostenibile del Paese agli interessi dei petrolieri, ma ora la musica deve cambiare. Occorre bloccare i sussidi alle fossili, abbandonare definitivamente la ricerca e l’estrazione selvaggia e improduttiva sia in mare che a terra degli idrocarburi, liberare l’autoproduzione da rinnovabili, semplificare l’installazione degli impianti rinnovabili e sbloccare l’efficienza energetica”. “È questa la sfida – continua Muroni – che il Governo Renzi deve raccogliere per il 2016, dando il via ad una nuova ed incisiva politica energetica in Italia che punti sulle fonti rinnovabili e che guardi a quel cambiamento che è già in atto nel Paese grazie al lavoro di tanti comuni e aziende virtuose. Dopo gli impegni assunti a Parigi, è dunque fondamentale che l’Esecutivo riformuli una nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) che punti alla de carbonizzazione dell’economia”.