Inchiesta appalti L’Aquila, Tancredi pronto a rispondere

Oggi gli interrogatori delle persone finite ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della procura distrettuale antimafia sugli appalti a L’Aquila per la messa in sicurezza post sisma. Tancredi pronto a rispondere.

Dovrebbero comparire oggi davanti al gip Giuseppe Romano Gargarella le persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito dell’ultimo scandalo post sisma. L’inchiesta che ha portato ai domiciliari cinque persone e che vede indagati anche 14 tecnici si concentra su tre appalti affidati direttamente nei mesi successivi al terremoto del 6 aprile 2009. Il legale dell’ex consigliere comunale Pierluigi Tancredi, l’avvocato Maurizio Dionisio, ha fatto sapere che il suo assistito, anche contrariamente al consiglio del suo difensore, ha intenzione di rispondere alle domande del giudice e di fare dichiarazioni importanti. Tancredi, accusato di corruzione ed estorsione, è considerato uno dei fulcri dell’inchiesta “Redde rationem” portata avanti dai carabinieri, che prende spunto dall’indagine “Do ut des” della Polizia, del gennaio 2014, su presunte tangenti nella ricostruzione privata. Posto anche in quell’occasione agli arresti domiciliari, Tancredi era stato l’unico degli otto indagati a rispondere al gip. Tancredi sarà accompagnato dall’altro suo legale in questo procedimento, Antonio Milo. Nell’inchiesta sono finiti ai arresti domiciliari anche quattro imprenditori, accusati di corruzione e truffa aggravata nelle pubbliche erogazioni. Gli indagati a piede libero sono 14, tra tecnici privati (per truffa) e tecnici comunali (per abuso d’ufficio). In particolare, ci si sofferma sui puntellamenti e sulla messa in sicurezza degli edifici resi pericolanti dal sisma.