Villalago: paese a misura di orso. Dai cartelloni stradali ai cestini per i rifiuti, tutto a tutela dell’Orso Bruno marsicano

Villalago è il primo centro in Abruzzo ad aver realizzato un progetto di infrastrutture che favoriscano la salvaguardia dell’Orso Bruno marsicano

La cartellonistica stradale sulla rete viaria comunale a completamento dell’esistente, materiale informativo ed implementazione della cartellonistica di servizio norme comportamentali, attività di educazione ambientale rivolte ai bambini ed incontri con i cittadini realizzando di una ‘Stazione informativa-didattica’, rapporto con Cogesa per lo svuotamento dei cassonetti, monitoraggio, forum permanente con le
istituzioni per l’adozione di misure in caso di emergenza e di controllo del territorio, secchi anti orso, eliminazione dei numerosi cestini porta rifiuti delocalizzati nell’area del Lago Pio al fine di eliminare tutte le fonti trofiche.

Tutto reso possibile con un finanziamento regionale e per la volontà della Regione di intervenire a tutela della specie e di favorire un approccio sistemico atto a consentire una ‘convivenza’ costruttiva fra uomo e fauna selvatica.

“A questo punto si può a buon diritto affermare che Villalago è il primo Comune a disporre di tutta la infrastrutturazione materiale ed immateriale necessaria alla salvaguardia del plantigrado –
sottolinea l’associazione Ambiente e/è Vita. “Una piccola Riserva, una piccola associazione ed un Comune guidato da un sindaco ‘sensibile’ Fernando Gatta hanno reso possibile elaborare, avviare e realizzare un insieme di attività ed interventi che rendono il territorio della municipalità a ‘Misura d’Orso’ ed a misura d’uomo.

A Villalago, da sempre, la convivenza è stata resa possibile dalla capacità della popolazione di coesistere con le specie selvatiche e la straordinaria biodiversità, ma la grande capacità di attuare una strategia organica ed una pianificazione pluriennale, grazie anche all’azione svolta direttamente da Ambiente e /è Vita Abruzzo, appare essere una risposta eccezionale e la testimonianza più evidente che al sensazionismo si è preferito fare i fatti”.