Le riflessioni sull’aggressione di via Orazio a Pescara, parla Luca Fortunato: “Serve un approccio sociale ai senza fissa dimora”
Un aiuto, un sostegno ma soprattutto un percorso socio-sanitario ad hoc, insomma una cura che deve iniziare dalla strada. E’ quanto chiedono (in verità da tempo) le associazioni che operano nell’assistenza e nel rinserimento sociale dei senza fissi dimora. L’ultimo episodio di cronaca avvenuto venerdì scorso in Via Orazio a Pescara (una ragazza che vive in strada in quella zona ha aggredito una donna), è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più complesso. Luca Fortunato dell’associazione Papa Giovanni XXXII ha inviato una lettera in redazione in cui spiega come dovrebbe essere approcciato il problema.
Il testo della lettera
“Sono Luca Fortunato psicologo e coordinatore della Capanna di Betlemme di Chieti, casa di accoglienza per senza fissa dimora,
Le scrivo in merito ai fatti successi a Pescara riguardanti la persona senza dimora che ha ” scippato il telefono cellulare ad una donna ” che la ” stava filmando”.
La donna senza dimora è stata arrestata come saprà.
Il punto è che questa donna (ragazza molto giovane) così come il 90% delle persone che oggi vivono abitualmente in strada hanno almeno una diagnosi sanitaria e spesso una doppia diagnosi sanitaria, mi spiego meglio, molti hanno problemi di dipendenze patologiche (alcol droga gioco d’azzardo) oppure problemi psichici e psichiatrici medio gravi , oppure entrambi i problemi (dipendenze patologiche e patologia psichiatrica) .
La ragazza dello scippo era una di queste.
Questo non significa che vanno giustificate per questi atti , ma vorrei spiegare alle persone , ai cittadini, alla comunità e alle istituzioni che queste persone necessitano ormai di un ” aiuto , sostegno, percorso ” SOCIO- SANITARIO, ormai i sostegni sociali come quello nostro o quello di tante altre associazioni del territorio sono assolutamente insufficiente. Queste persone vanno prima compensate a livello sanitario e poi reinserite socialmente. Lo denunciamo da tempo, il COVID ha aggravato la situazione rendendo questo post covid pesante sotto questo punto di vista. Vorrei chiederle Direttore di poter spiegare attraverso la vostra emittente questa complicata ed importante questione al fine di SENSIBILIZZARE la comunità a non ” odiare ” queste persone ma ad aiutarci a SOLLECITARE le istituzioni sanitarie avanzate progettare urgentemente azioni e interventi al fine di AIUTARE queste persone con la conseguenza diretta della riduzione di casi di indecoro cittadini ed atti di violenza e disordine.
Spero vorrà prendere in considerazione il mio scritto”.