Vasto: suicidio in carcere di Sabatino Trotta, assolto l’agente

Il giudice monocratico del Tribunale di Vasto ha assolto l’uomo accusato di non avere vigilato sulla sicurezza dello psichiatra Sabatino Trotta che si tolse la vita in carcere

L’accusato, Antonio Caiazza, era assistente capo coordinatore in servizio nella Polizia Penitenziaria e addetto alla sorveglianza dei detenuti. Era finito sotto processo per omicidio colposo e violazione dell’articolo 40 del Codice penale poiché “cagionava o comunque non impediva il decesso di Sabatino Trotta” e di norme in materia di prevenzione di suicidi, oltre che di sorveglianza dei detenuti nella sezione in cui si trovava Trotta. Ieri il giudice monocratico del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, perché il fatto non sussiste.

Lo psichiatra Sabatino Trotta all’epoca era dirigente medico dell’Asl di Pescara.
Si tolse la vita nel carcere di Vasto il 7 aprile del 2021, poche ore dopo essere stato arrestato
nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Pescara su una gara da oltre 11 milioni di euro indetta dalla Asl per l’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere. Il pm Vincenzo Grieco per Caiazza aveva chiesto l’assoluzione. Le motivazioni saranno depositate entro il 25 luglio prossimo.

Caiazza è difeso dagli avvocati Arnaldo Tascione e Marisa Berarducci; i familiari di Trotta, costituiti parte civile ovvero il padre, la madre e il fratello sono assistiti dall’avvocato Ernesto Torino Rodriguez, la moglie è assistita dall’avvocato Daniele Bartolomucci. Per questa vicenda il 18
gennaio del 2024 dalle stesse accuse era stata assolta, perché il fatto non sussiste, la direttrice del carcere Giuseppina Ruggero, che a gennaio scorso è deceduta. La Ruggero, che aveva scelto il rito abbreviato, è stata difesa dall’avvocato Massimo Solari.