Vaccini Covid: per l’ematologo Angrilli “bene la terza dose per i fragili”

“Bene la terza dose dei vaccini anti Covid alle categorie più fragili”: lo afferma il dottor Francesco Angrilli, ematologo che ribadisce l’utilità delle dosi contro il virus.

Angrilli, al microfono del Tg8, concorda con l’ipotesi della terza dose per le persone più anziane o quelle anche giovani ma affette da più di una malattia di quelle che indeboliscono l’organismo. Tra i fragili ci sono anche i pazienti immunodepressi: “Ma qui – precisa Angrilli – ci vorrebbe uno sforzo in più perché queste persone possono non avere la forza, con il loro sistema immunitario, di produrre anticorpi al Covid perciò bisogna essere pronti, alla minima necessità, a somministrare gli anticorpi monoclonali”. Precisa, poi, che dovremo abituarci a vaccinarci come per l’influenza, in quanto i vaccini si aggiornano anno per anno con le varianti del Covid. 
Il dottor Angrilli ha partecipato alla giornata mondiale contro i linfomi, in un stand informativo a piazza Salotto, a Pescara.

“Di linfoma si può guarire grazie ai farmaci oppure – spiega ancora Angrilli – si può rendere il linfoma una malattia cronica da portare  avanti nel corso della vita ma che impedisce di dover morire a causa della patologia. Oltre a flebo e farmaci, i medici sono chiamati al rapporto umano perché curano non solo la malattia ma la persona nella sua totalità. Bisogna recuperare quel rapporto umano e di fiducia che contribuisce, in parte, anche alla guarigione”.