Tribunale Teramo, rassicurazioni dal CSM

Anticipare il bando per velocizzare l’arrivo di due nuovi giudici presso il tribunale di Teramo e la richiesta da parte del CSM al ministero della Giustizia di aumentare di una unità la pianta organica del foro teramano con conseguente istituzione di una sezione penale del tribunale e l’assegnazione ulteriore di un presidente di sezione

Sono questi i risultati raggiunti dopo l’incontro tenuto a Roma nella sede del Consiglio Superiore della Magistratura, tra il vice presidente del Csm David Ermini, il senatore PD Luciano D’Alfonso, in qualità di promotore dell’incontro ed una delegazione del tribunale composta dal presidente del tribunale Carlo Calvaresi, dal procuratore Ettore Picardi, dal giudice Flavio Conciatori, dal presidente dell’Ordine degli avvocati Antonio Lessiani, dal presidente della camera penale Gennaro Lettieri e dal presidente dell’Aiga (Giovani avvocati) Stefano Franchi.

Un risultato che come primo atto permetterà di accelerare la grande mole di lavoro, ance arretrato, nel Tribunale di Teramo che attualmente detiene la maglia nera in Abruzzo. I tempi di definizione di un procedimento civile, infatti, sono in media di mille giorni. Il numero più alto rispetto a quelli degli altri tribunali abruzzesi. Numeri quelli dell’arretrato che, con un Pnrr che premia chi è al passo con i tempi della giustizia europea, indicano per Teramo una strada che è tutta in salita. E anche se le pressioni divenute quotidiane di politici e istituzioni nei confronti del ministro di Giustizia per ottenere interventi strutturali per il Tribunale teramano, la realtà resta quella della mole di lavoro arretrato da smaltire che nei fatti diventa una zavorra con i nuovi procedimenti che nascono già vecchi visto che prima di essere iscritti devono attendere l’abbattimento degli arretrati.

Luciano D’Alfonso Senatore PD: “Il caso Teramo è entrato nella consapevolezza istituzionale nazionale e questo è un ottimo risultato. Il 12 maggio è in programma un incontro con il capo di gabinetto della ministra della giustizia Marta Cartabia proprio sul caso Teramo. Un caso, quello della carenza di giudici e personale amministrativo, che già l’anno scorso è stato al centro di un incontro tra una delegazione teramana e la stessa ministra che qualche mese fa, davanti al Parlamento, ha citato il caso di un processo teramano per un infortunio mortale sul lavoro ad emblema nazionale dei tempi lunghi della giustizia.”