Tragedia Rigopiano: 5 anni dopo il dolore di chi ricorda e attende giustizia

“Questo quinto anniversario è un momento per ricordare, un momento molto intimo che vorremmo passare con la nostra famiglia e con le famiglie delle altre vittime”: così Elia Caporale, figlio di Luciano Caporale e Silvana Angelucci, due delle 29 vittime della valanga che il 18 gennaio del 2017 si è abbattuta sull’Hotel Rigopiano a Farindola

Da allora sono passati cinque anni, ma nel cuore di chi è rimasto a piangere i propri cari riecheggia ancora intatto il vuoto lasciato dalla perdita di quelle 29 vite spazzate via in pochi istanti. Anche se la vita va avanti, come racconta al nostro microfono Elia, che ha raccolto il testimone di papà Luciano e mamma Silvana, aprendo a Pescara un salone di parrucchiere.

«Commemorare è una cosa importantissima, ma ora chiediamo che la giustizia ci assista in questo percorso che va avanti ormai da 5 anni», ha continuato elia Caporale. «Il dolore ormai c’è e rimarrà, sia che noi lo vogliamo o no, ma quello che non deve però protrarsi è questa situazione limbica in cui non si sa di chi è la colpa di quanto accaduto. Raccontare è importante, ma adesso lo abbiamo interiorizzato; io l’ho fatto da figlio, ma quello che dobbiamo fare ora è andare avanti e mettere un punto, anche giuridicamente, perché ora è ciò che conta davvero e in questo momento anche più del ricordo.»
Anche per questo martedì 18 gennaio si ripeterà la commemorazione delle vittime della tragedia, con la celebrazione del quinto anniversario che a Rigopiano prenderà il via nel pomeriggio a partire dalle ore 15 con la fiaccolata statica davanti all’obelisco dell’hotel, per proseguire con l’alzabandiera al suono del Silenzio e con la deposizione di fiori e piante benedetti da Don Luca, che all’interno del sito celebrerà la Messa nel rispetto della normativa anticovid. Subito dopo, come da programma, verranno scanditi i nomi dei 29 Angeli di Rigopiano con altrettanti rintocchi di campana e deposizione di rose bianche.
La cerimonia si chiuderà con il Signore delle Cime intonato dal Coro di Atri e il rilascio in cielo di 29 palloncini bianchi.