Covid Pescara, Rifondazione comunista scrive al prefetto: “Campagna vaccinale in tilt”

Tracciamento saltato, ospedale Covid saturo, ritardi nella comunicazione degli esiti dei tamponi, disagi e file ai centri vaccinali gestiti dalla Asl di Pescara e mancanza di personale medico e infermieristico. Sono questi i disservizi, denunciati da Rifondazione comunista, messi nero su bianco in una lettera inviata al prefetto di Pescara.

Hai fatto la seconda dose da più di 4 mesi? La prima disponibilità utile se sei residente in provincia di Pescara è Sant’Omero (Te). Hai 7 anni e cerchi di prenotare la dose pediatrica? Da Pescara puoi recarti a L’Aquila. Il tuo green pass scade il 1° febbraio? La prima data utile in provincia è a marzo. Sei un adolescente e devi fare la dose booster senza la quale vai in Dad in caso di due positivi in classe? Ti aspetta un viaggio nella Marsica. E nelle farmacie della provincia? Le dosi scarseggiano e non ci sono appuntamenti disponibili prima di febbraio. Sono queste alcune delle proposte della piattaforma, che da dicembre e ancora oggi, riceve chi cerca una data utile per la somministrazione del vaccino nella Asl di Pescara. Non è una campagna vaccinale è la ruota della fortuna degli appuntamenti: si procede per tentativi, si prenota, si cancella e si riprova! Altrimenti ci si mette in fila da non prenotati davanti agli hub aperti aspettando qualche ora con la speranza di essere vaccinati. La denuncia arriva da Corrado Di Sante, segretario della provincia di Pescara di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea:

“Con queste premesse – spiega – sarà dura convincere i non vaccinati over 50 per i quali è scattato l’obbligo vaccinale. È una situazione odiosa che rende gli ultimi Dpcm e le circolari della struttura commissariale per la somministrazione dei vaccini dei meri appelli e proclami, incrementando nella cittadinanza disillusione, perplessità e preoccupazione visto il peggiorare della crisi pandemica. La vaccinazione non può essere subordinata alla buona volontà del proprio sindaco che riesce a strappare alla Asl di Pescara un open day entro la fine di gennaio, oppure alla fortuna di avere il proprio medico di base con le dosi di vaccino a disposizione”.

Rifondazione Comunista ha inviato una lettera al Prefetto di Pescara per denunciare “la cronica carenza di personale medico e infermieristico, frutto delle scelte del Governo Draghi e delle Regioni che non hanno messo in piedi un piano straordinario di assunzioni nella sanità dopo decenni di tagli e una pandemia tuttora in corsa”. “Tracciamento saltato – si legge – ospedale Covid saturo, ritardi nella comunicazione degli esiti dei tamponi, disagi e file ai centri vaccinali la Asl di Pescara non riesce a far fronte a questa situazione e le assunzioni annunciate riusciranno appena a sostituire contagiati e sospensioni, nel mentre sono aumentati i carichi di lavoro e la pressione sul personale in servizio in costante emergenza da due anni. Per questo occorre attivare tutte le strutture governative e commissariali per reperire il personale medico e infermieristico, per provvedere alla vaccinazione entro la fine di gennaio di tutti coloro che ne hanno pieno diritto. Servono misure straordinarie e tutti gli enti vanno coinvolti in questo obiettivo”.
Inoltre Rifondazione ha chiesto al Prefetto di sollecitare Regione Abruzzo, Asl di Pescara e amministrazioni comunali affinché venga riorganizzata la rete degli hub vaccinali in provincia prevedendo aperture nei week-end; vengano incrementati i giorni di apertura e le linee vaccinali dei centri di vaccinazione a Scafa e Penne oggi aperti solo tre giorni a settimana; sia previsto da subito un calendario con delle giornate di vaccinazione straordinarie entro il mese di gennaio con corsie preferenziali per le prime dosi attraverso unità mobili nei comuni della provincia; sia data massima informazione in merito all’elenco delle farmacie e dei medici di base disponibili alla vaccinazione con relativi numeri di contatto; venga riattivato l’hub vaccinale presso il Pala congressi di Montesilvano, una struttura pubblica enorme che ha già ospitato la campagna di vaccinazione del personale scolastico della provincia.

“È davvero sconcertante – conclude Corrado Di Sante – che i comuni dell’area metropolitana facciano a gara per il centro vaccinale e non mettano insieme le forze per un vero hub pubblico delle vaccinazioni. Dopo la scelta infelice della Asl, del centro vaccinale all’Outlet Village di Città Sant’Angelo con centinaia di anziani in fila al freddo a dicembre, ora il Comune di Pescara ha affittato a spese dei cittadini i locali dell’ex polo direzionale della Fater, uno spazio che va totalmente allestito ed adeguato, attivo non prima di 10 giorni secondo la Asl. Una follia, vista la disponibilità del Palacongressi a Montesilvano, nel mentre la curva dei contagi è esponenziale e vaccinarsi è diventata una corsa ad ostacoli. Si dicono “migliori” ma sono i soliti apprendisti stregoni, giocano con le nostre vite e quelle dei nostri cari”.